Achille
Capo dei Mirmidoni, eroe della guerra di Troia e più grande guerriero di tutta la Grecia; uccise Ettore, ma cadde a sua volta colpito al tallone, suo unico punto debole, quando Paride scoccò una freccia guidata da Apollo.
Ade
È sia il nome del mondo dell'oltretomba che quello del dio che lo governa. Fratello di Zeus e Poseidone, rapì Persefone, ingannandola con una melagrana, ma fu costretto ad accettarne l'assenza per metà dell'anno. A volte può apparire rappresentato mentre sorregge una cornucopia, simbolo della vita che proviene dal suolo, con un bastone o mentre conduce un carro trainato da cavalli neri. L'Ade non deve per forza essere visto come un luogo di sofferenza, bensì come il luogo ultimo in cui le anime riposano. Tuttavia era nel Tartaro, il luogo più profondo degli inferi, che le Furie trascinavano le anime dannate, dove queste subivano il supplizio eterno.
Adone
Il giovane Adone era così bello che la stessa Afrodite si innamorò di lui. La dea teneva Adone all'interno di una cassa custodita da Persefone, ma anche lei se ne innamorò e non volle più restituirgliela. Allora, Zeus dovette intervenire e decise che Adone avrebbe dovuto trascorrere quattro mesi all'anno con ognuna delle due. Tragicamente ucciso in un incidente di caccia, venne trasformato in un fiore inodore. Può rappresentare allo stesso tempo sia la fertilità che la sterilità del suolo.
Afrodite
Dea dell'amore, della bellezza e del desiderio; i suoi sussurri possono far impazzire sia gli umani che le divinità. Ella è particolarmente venerata presso Cipro, dove si credeva fosse emersa dalla schiuma del mare, in cui Crono aveva gettato i genitali di suo padre Urano. Riluttante moglie di Efesto, ebbe ben note avventure con Ares, Hermes e Dioniso.
Agamennone
Re di Micene e capo dei Greci durante la guerra di Troia: le sue capacità di comando erano pari solo al suo egoismo; fece esplodere l'ira di Achille quando rapì Briseide, il suo bottino di guerra. Dopo 10 anni di guerra, il re fu ucciso dalla moglie, la gelosa Clitennestra e dal suo amante Egisto, mentre partecipava al banchetto che celebrava il suo ritorno a casa. La famosa maschera d'oro di Agamennone è, in realtà, più antica di quattro secoli rispetto al periodo in cui visse il leggendario re di Micene.
Alba (anche Eos)
Figlia di Iperione e Teia.
Apollo
Galante e bello, figlio di Zeus e Leto; era il dio delle arti mediche e della poesia. Fratello gemello di Artemide, tra i suoi figli si annoverano Orfeo e Asclepio. Spesso rappresentato con una lira nelle mani. Incredibilmente popolare: a lui erano dedicati molti templi e santuari, i più noti a Delo e a Delfi, dove si trovava l'oracolo.
Aracne
Abile tessitrice lidia che scioccamente sfidò Atena ad una gara di tessitura. Aracne produsse un'incantevole trama, ma Atena andando su tutte le furie distrusse il suo lavoro. La ragazza decise di impiccarsi, ma la dea la trasforma in un ragno in modo da costringerla a tessere per tutta la vita.
Ares
Inviso e problematico dio della guerra con un carattere facilmente irritabile ed una sete illimitata per l'azione militare. Bello e coraggioso, figlio di Zeus ed Era, simboleggiava il presagio di un destino tragico, ma nonostante ciò era particolarmente popolare a Sparta, città guerriera. I suoi figli erano Fobos (lo spavento) e Deimos (il terrore) che accompagnavano spesso il padre sul campo di battaglia.
Argo (anche Argo Panopte)
Mostro dai cento occhi dalle origini e discendenza ignote. Incaricato da Era di fare da guardia a Io, fu tratto in inganno da Hermes che riuscì ad ucciderlo cogliendolo di sorpresa.
Argonauti
Gruppo di eroi che salpò con Giasone sulla nave Argo alla ricerca del vello d'oro. Tra i membri dell'equipaggio vi erano, oltre ad altri partecipanti, Eracle, Teseo, i Dioscuri, Atalanta, Orfeo e Meleagro.
Arianna
Figlia del re di Creta Minosse, aiutò Teseo ad uscire dal labirinto del Minotauro, fornendogli un gomitolo di lana per mezzo del quale avrebbe potuto ritrovare la porta di accesso. L'eroe non le fu riconoscente e la abbandonò sull'isola di Naxos, dove Dioniso la trovò e la portò con sé. Divenne così la consorte del dio del vino e dell'ebrezza.
Artemide
Dea della caccia, della fertilità, delle fiere e protettrice dei neonati, nata dall'unione tra Zeus e Leto, e sorella gemella di Apollo. È nota per la preferenza della caccia rispetto al rapporto matrimoniale. A lei era dedicata una delle sette meraviglie del mondo antico, il tempio di Efeso.
Asclepio
Dio della medicina, acquisì le sue abilità dal padre Apollo e le trasferì a grandi studiosi come Ippocrate. Le sue conoscenze mediche erano talmente sviluppate che gli umani rischiavano di emanciparsi dalla loro condizione di mortalità. Per questo Zeus lo fulminò. In tutto il mondo antico era conosciuto il santuario di Asclepio ad Epidauro. Egli viene spesso rappresentato con un caduceo (bakteria) su cui è attorcigliato un serpente sacro.
Atalanta
Formidabile cacciatrice che accompagnò Meleagro nella caccia al cinghiale calidonio. Tra le gesta degne di nota di Atalanta si registrano l’uccisione di due centauri e la vittoria su Peleo in un combattimento corpo a corpo. Per molto tempo rimase vergine poiché non avrebbe permesso a nessuno di sposarla se non a chi fosse stato più rapido di lei in una gara di velocità. Ippomene fu più veloce di lei e la sposò ma solo grazie ad uno stratagemma: aveva gettato delle mele sulla pista, allo scopo di distrarla; il matrimonio della coppia fu, però, di breve durata. Scoperti mentre facevano l’amore all’interno di un tempio del re dell’Olimpo, per punizione Zeus li trasformò in leoni.
Atena
Dea della saggezza, della guerra e dei mestieri; rimase vergine. Figlia preferita di Zeus e dea protettrice di Atene, città che le dedicò il Partenone. Nelle rappresentazioni artistiche indossa spesso un’armatura ed un elmo inclinato sulla parte posteriore del capo, proprio come nelle monete d’argento ateniesi.
Atlante
Sfortunato titano, punito da Zeus per aver guidato nella battaglia i suoi contro gli dei olimpici nel tentativo di prendere il controllo dell’universo. Quest'ultimo lo condannò a sorreggere la volta celeste per l'eternità. Padre di numerose stelle tra cui le Pleiadi, è secondo Platone il re di Atlantide.
Bellerofonte
Figlio di Poseidone, venne incaricato dal re Iobate di Licia di uccidere la Chimera. Il mostro con corpo e testa di leone, la coda a forma di serpente, ed una testa di capra che gli spuntava dalla schiena venne ucciso dall’eroe con l'aiuto di Pegaso, il suo destriero alato.
Cadmo
Leggendario fondatore di Tebe. Di origini fenicie, fu inviato alla ricerca della sorella Europa, ma, non riuscendo a trovarla, fondò una città lì dove una vacca si era fermata a riposare, così come gli era stato dettato dall’oracolo di Delfi. Nei pressi di questo sito, Cadmo uccise un drago e seminandone i denti, fece nascere i primi tebani.
Calliope
Musa della poesia epica e della retorica. Tradizionalmente ritenuta la più importante delle nove muse; spesso viene rappresentata con nelle mani una tavoletta cerata e lo stilo.
Cariddi
Mostro marino che infestava lo stretto tra la Sicilia e la Penisola, più tardi razionalizzato come vortice marino. Odisseo riuscì ad evitarlo afferrando un albero che sporgeva dalla costa.
Caronte
Traghettatore delle anime dei morti nell'Ade.
Centauri
Creature per metà cavallo e per metà uomo, spesso ubriache, rappresentavano le passioni illimitate e il caos sfrenato. Vivevano in Tessaglia, alcuni potevano essere saggi, come ad esempio Chirone tutore di Achille, Eracle ed Asclepio. Soggetto artistico molto popolare, furono raffigurati in numerose metope del Partenone.
Cerbero
Feroce cane a tre teste del dio Ade, posto a guardia dell'ingresso dell'oltretomba.
Chimera
Mostro sputa fiamme, con corpo e testa di leone, un serpente come coda, e testa di capra che spuntava sul dorso. Uccisa dall'eroe Bellerofonte. Nacque probabilmente dall'unione tra Tifone ed Echidna o cresciuto da Amisodaro.
Chirone
Saggio centauro, fu tutore di Achille, Giasone ed Asclepio. Era esperto di medicina, e veniva spesso raffigurato come un cacciatore con preda, come ad esempio delle lepri sulle spalle.
Circe
Maga, figlia di Elios e Perseide, responsabile per aver tramutato gli uomini di Odisseo in maiali. Sebbene l'eroe fosse riuscito a resistere al fascino ed agli incantesimi di Circe grazie all'impiego della pianta del moli, l'equipaggio venne trattenuto sulla sua isola per un anno intero, ottenendo però così utili suggerimenti sui pericoli del viaggio di ritorno verso casa.
Ciclopi
Giganti con un occhio solo che vivono un'esistenza rustica e selvaggia in terre lontane e ignote. Esiodo ne descrive tre: Bronte, Sterope e Arge, artigiani dalle capacità uniche, assistenti di Efesto. Le fortificazioni ciclopiche di Micene erano loro attribuite talmente grande era la natura dei blocchi usati nella costruzione delle mura. È noto che l'Odisseo di Omero fece visita ad uno di loro, Polifemo, da cui venne catturato. (osserva qui sotto)
Clio
È la musa della storia e nella maggior parte delle raffigurazioni che la riguardano impugna una pergamena.
Crono (anche Kronos)
Titano figlio di Urano e Gea. Uccise e castrò il padre, e poi si unì con sua sorella Rea: dalla loro unione nacquero gli dei Olimpi. Temendo di fare la stessa fine del padre, Crono divorò tutti i suoi figli, ma Rea salvò Zeus nascondendolo a Creta, ingannando il marito che non si accorse di mangiare una pietra al posto del figlio. Gea trovò il modo per far risputare a Crono i figli che aveva inghiottito e questi, guidati da Zeus, prontamente lo deposero. Crono fu segregato nel Tartaro. Altre versioni riportano che Crono è il re dell’età dell’oro, e sovrano delle Isole Beate.
Danaidi
Le cinquanta figlie di Danao le quali, scampato il matrimonio con i cinquanta figli d’Egitto, fuggirono con il padre ad Argo. Le giovani furono però inseguite e Danao allora ordinò d’uccidere i cinquanta uomini durante la prima notte di nozze. Ma una di loro, Ipermnestra disobbedì e fondò la dinastia degli Argivi. Come punizione al terribile oltraggio (almeno nella mitologia romana), nell’Ade, le ragazze sono condannate a riempire in eterno dei vasi forati.
Dedalo
Maestro artigiano responsabile del progetto del labirinto del Minotauro a Cnosso, autore del toro di legno costruito per Pasifae, moglie di Minosse, al fine di farla accoppiare con l'animale per cui aveva perso la testa, ed artefice di svariate statue animate. È il padre dello sfortunato Icaro.
Demetra
Figlia di Crono e Rea, era la dea della fertilità e dell’agricoltura. Riuscì a riportare sua figlia Persefone trattando con successo con il dio Ade. Entrambe erano oggetto del culto dei misteri eleusini. Nell’arte viene spesso rappresentata mentre impugna una torcia, una spiga di grano e sorregge uno scettro.
Dioniso
Dio ribelle del monte Olimpo, era il dio del vino, dell’allegria e del teatro. Figlio di Zeus e di Semele, capace di sovvertire le migliori intenzioni sia degli uomini che degli dei grazie al vino, figura spesso assieme ad un chiassoso entourage di satiri, ninfe e menadi.
Ecate
Dea della Luna associata alla stregoneria, alla magia, ai portali verso altri mondi e alle creature della notte, in particolare i cani e i fantasmi. Esiodo attribuisce la sua origine all’unione tra Perseo e Asteria. Spesso viene raffigurata con tre volti che simboleggiano il suo ruolo di custode dei crocevia.
Echidna
Mostro per metà serpente e per metà donna, figlia di Forco e Ceto. Attraverso l’unione con Tifone, generò altre creature mostruose, tra cui il Cerbero, la Chimera e l’Idra di Lerna: molte di esse si scontrarono con Eracle.
Edipo
Re di Tebe, vittima di un tragico equivoco familiare per il quale, per errore, uccise suo padre e, risolto il mistero della sfinge, sposò Epicasta, sua madre (in seguito Giocasta). In seguito al suicidio di sua madre arrivò ad acciecarsi per la vergogna, e i suoi discendenti furono condannati a penare a lungo. È protagonista di una tragedia che Sofocle gli ha dedicato.
Efesto
Geniale fabbro e dio del fuoco, della metallurgia e dell’artigianato, zoppicava dopo essere stato scaraventato dal monte Olimpo da parte di Zeus o da sua madre Era, sconvolti dal suo sgradevole aspetto. Sposata Afrodite agendo sotto mentite spoglie, dalla sua officina situata sul monte Etna creò capolavori come l’egida di Zeus, l’emo di Hermes, Pandora la prima donna mai esistita ed il grande scudo di Achille.
Elios
Dio del Sole, cavalcava ogni giorno un carro dorato attraversando la volta celeste. Era il figlio dei titani Iperione e Teia; il Colosso di Rodi lo ritraeva in quella che era una delle sette meraviglie del mondo antico.
Era
Moglie di Zeus, nota per la sua gelosia (spesso non a torto), era la dea protettrice del matrimonio e della famiglia. Rappresenta l’ideale di donna e la fedeltà; figlia di Crono e Rea, compiva terribili vendette contro le molte amanti del marito e sui figli che nascevano da queste relazioni, in modo particolare contro Eracle. Dea protettrice di Argo, diede alla luce diversi figli tra cui Ares, Efesto, Ebe.
Eracle
Eroe semidivino figlio di Zeus e Alcmena, compì incredibili gesta che gli valsero l’immortalità e gli permisero di ottenere un posto tra gli dei dell’Olimpo. Si mise alla prova nelle dodici fatiche, sfide che includevano l’uccisione di mostri come l’Idra di Lerna, gli uccelli del lago Stinfalo e Cerbero, feroce cane a tre teste del dio Ade. Nelle rappresentazioni artistiche in cui figura, è solito portare una enorme clava ed indossare la pelle del leone di Nemea, ennesima vittima dell’eroe.
Erato
Musa del canto
Eros
Dio primordiale, eternamente bambino, protettore del desiderio passionale, che scatena sentimenti irrefrenabili e sfrenate passioni in chiunque venga colpito dalle sue frecce vaganti. Assistente di Afrodite e protettore dell’amore omosessuale.
Estia
Figlia di Crono e Rea, Estia è la dea vergine protettrice del cuore, della casa e dell'ospitalità.
Ettore
Saggio e nobile figlio di Priamo re di Troia; è il grande eroe della città che cade durante la guerra di Troia per mano di Achille. Quest’ultimo per vendicare Patroclo, ucciso dall’eroe troiano, trascinerà il cadavere di Ettore attorno alle mura della città, legato al proprio carro da guerra. Priamo riuscirà poi a convincere Achille alla restituzione del corpo del figlio i cui funerali chiudono il racconto dell’Iliade.
Europa
Figlia del re fenicio Agenore, fu rapita da Zeus trasformatosi in un toro. Giunti a Creta, ebbero tre figli: Minosse, Radamante e Sarpedonte. Zeus le fece tre doni: un cane da guardia che non mancava mai la preda, il gigante di bronzo Talos ed un giavellotto che colpiva sempre il bersaglio. Europa in seguito si sposò con il principe cretese Asterio.
Euterpe
Musa della lirica e della poesia spesso raffigurata mentre suona l'aulos od un flauto.
Furie
Creature alate, nate dal sangue di Urano, punivano i malvagi diffondendo malattia e pazzia. Figlie della Terra e del Cielo, erano anche protettrici dei membri più anziani di una famiglia.
Ganimede
Bel principe troiano il cui aspetto colpì tanto Zeus da fargli decidere di prenderlo con sé e portarlo lui stesso (o con un'aquila) sull’Olimpo affinché servisse come coppiere.
Gea
Dea primordiale della terra. Assieme a Tartaro diede alla luce il mostro Tifone. Nell'arte è conosciuta la scena in cui Atena riceve il piccolo Erittonio (eroe ateniese) in dono da Gea.
Giasone
Eroe figlio di Esone. Il regno del padre era stato sottratto da Pelia e quando Giasone rivendicò il suo diritto ereditario, Pelia lo invitò a compiere una missione impossibile: trovare il vello d'oro. Giasone lo assecondò, riunì l'equipaggio dell'Argo, i cosiddetti Argonauti, e grazie all'aiuto di Atena riportò in Tessaglia sia il vello che la sua amata Medea. Pelia allora si rifiutò di cedere il trono, ma Medea lo uccise avvelenandolo. La coppia quindi contro ogni pronostico si stabilì a Corinto.
Giganti
Partoriti da Gea, originati dal suo sangue e quello di Urano, queste ribelli ed incredibilmente possenti creature sfidarono gli dei dell'Olimpo, ma furono sconfitte grazie all'intervento determinante di Eracle. Questa battaglia è conosciuta come Gigantomachia ed era un soggetto molto popolare nelle sculture templari in Grecia. Tra loro si annoverano Pallante, Alcioneo, Porfirione, Polibote, Efialte, Ippolito, Encelato ed Eurito. Furono tutti uccisi od imprigionati al di sotto dei vulcani della Grecia e dell'Italia.
Gorgoni
Medusa Steno ed Euriale, tre sorelle dai tratti mostruosi, pietrificavano chiunque osasse incrociare il loro sguardo. Nell'arte arcaica, avevano denti aguzzi, e folte chiome costituite da serpenti, mentre in tempi più recenti vengono rappresentate come belle donne. Appaiono spesso sui frontoni dei templi, su scudi ed armature.
Graie
Tre sorelle che avevano un solo occhio ed un unico dente e che condividevano. Perseo, mentre chiedeva loro dove Medusa si trovasse rubò loro l'occhio e le costrinse così a rispondere. Figlie di Forco e Ceto, si chiamavano Penfredo, Enio e Deino.
Grazie
Tre (o più) dee, personificazione del fascino, dell'eleganza e della bellezza in ogni sua forma da quella estetica a quella intellettuale. Figlie di Zeus ed Eurinome, erano esperte anche in poesia, danza e musica, spesso associate ai fiori primaverili.
Hermes
Araldo e messaggero degli dei e dio dei commerci, del benessere, della fortuna, del linguaggio, protettore dei ladri e dei viaggi. Figlio di Zeus e della dea Maia (figlia di Atlante), sebbene fosse sempre alla sfrenata ricerca di svago, aveva anche il ruolo di psicopompo sul fiume Stige. Era anche colui che proteggeva l'abitazione. Viene spesso rappresentato mentre indossa dei sandali ed un copricapo alati, e mentre sorregge un bastone o kērỳkeion (il caduceo).
Hypnos (anche Ipnos o Ipno)
Figlio di Nyx (Notte) e personificazione del sonno, vive nell'oltretomba. Spesso rappresentato come un giovane alato, sfiora la il capo di coloro che sono stanchi o versa su di loro un liquido magico, portandoli in uno stato di torpore.
Icaro
Figlio del mastro artigiano Dedalo, volò troppo vicino al sole facendo sciogliere la cera che univa le al ali costruitegli dal padre affinché riuscisse a sfuggire al re Minosse di Creta. Il tratto di mare in cui cadde ed annegò prese il nome di mar Icario ed in seguito, quando Eracle recuperò il suo corpo giunto a riva e lo portò presso un'isola, quel luogo prese il nome di Icaria in onore del giovane.
Issione
Re tessalo dei Lapiti che per sfuggire all'onere di offrire cospicui doni nunziali alla sua futura moglie Dia, organizzò una trappola per Deioneo, padre della sposa. Si trattava di un fosso ben nascosto nel cui fondo erano stato posizionati carboni ardenti. In seguito all'uccisione di Deioneo fu invitato sul monte Olimpo per redimersi dai suoi peccati, ma offese Era. In realtà si trattava di uno stratagemma di Zeus che aveva appositamente confuso Issione, facendo scambiare a quest'ultimo la dea Era per una nuvola, Issione venne comunque punito, portato nell'Ade e legato ad una ruota infuocata che non smetteva mai di girare.
Leda
Regina di Sparta e madre di Clitennestra. Fu sedotta da Zeus che per l'occasione si era trasformato in un cigno. Dalla loro unione nacque Elena (da un uovo) insieme ai gemelli Castore e Polluce (i Dioscuri). In altre versioni del mito sarebbe Nemesi ad essere sedotta, mentre Leda avrebbe il compito di proteggere l'uovo e la prole che ne scaturisce.
Leto
Figlia dei titani Ceo e Febe, dall'unione con Zeus dà alla luce Apollo ed Artemide sull'isola di Delo e per questo motivo qui si trova un importante santuario dedicato ad Apollo.
Marsia
Satiro capace di suonare con grande maestria l'aulos che però ebbe l'ardire di sfidare Apollo e, sconfitto, venne scorticato vivo per aver osato tanto.
Medea
Figlia di Eete, re della Colchide e nipote di Elios, esperta nelle arti magiche e nella preparazione di pozioni. Aiutò Giasone a rubare il vello d'oro traendo in inganno il drago che lo proteggeva. Poi, per rallentare gli Argonauti lanciatisi al suo inseguimento non esitò a fare a pezzi il corpo del fratellino Apsirto. In un altro sconvolgente episodio, attraverso un altro trucco convinse le figlie di Pelia ad uccidere il padre e bollirlo in un calderone, portando a compimento la vendetta di Era. Medea fuggì a Corinto con Giasone, ma respinta dall'eroe, assassinò la sua amata Glauce e i suoi stessi figli per vendetta. Di nuovo in fuga, questa volta verso Atene a bordo di un carro trainato da dei draghi, tentò di avvelenare Teseo, rimuovendo in questo modo qualsiasi dubbio su chi lei fosse veramente.
Medusa
Gorgone che trasformava in pietra chiunque incrociasse il suo sguardo. In passato bellissima, era stata trasformata da Atena in una orribile creatura dopo che Poseidone l'aveva violentata in un tempio consacrato alla dea. Uccisa da Perseo, dal suo sangue scaturirono Crisaore e Pegaso, il cavallo alato.
Meleagro
Eroe che condusse un gruppo di campioni nella caccia al cinghiale calidonio e riuscì con successo nell'impresa di eliminare la bestia che terrorizzava la Grecia centrale. Era dotato di un'ottima fama e fece parte tra l'altro anche del gruppo degli Argonauti che assieme a Giasone conquistò il vello d'oro.
Melpomene
Musa delle opere tragiche, spesso ritratta con una maschera dall'espressione drammatica tra le mani.
Menadi
Seguaci di Dioniso, partecipavano ai rituali caratterizzati da frenetiche danze e musica.
Menelao
Fratello minore di Agamennone, e re di Sparta la cui moglie fugge con Paride scatenando la guerra di Troia. Sopravvive al conflitto e fa ritorno a casa attraverso l'Egitto.
Meti
Prima moglie di Zeus e personificazione dell'intelligenza. Zeus la inghiottì perché aveva paura che questa fosse in cinta di un bambino che l'avrebbe detronizzato. In conseguenza di ciò scaturì Atena, nata dalla mente del dio.
Mida
Re della Frigia con la capacità di trasformare qualunque cosa toccasse in oro, un talento ricevuto da Dioniso come riconoscimento per aver avuto cura del satiro Sileno. Un altro suo tratto caratteristico erano le orecchie da asino che Apollo gli fece spuntare per aver re giudicato Pan superiore al dio nell'arte musicale.
Minosse
Re di Creta nel cui Palazzo a Cnosso si trovava il Minotauro: terribile creatura metà uomo metà toro frutto di una relazione amorosa tra, la moglie di Minosse, Pasifae ed un toro inviato da Poseidone al fine di punire il re per non aver sacrificato a lui un toro come promesso. Minosse riscuoteva ogni anno da Atene un tributo di giovani ragazzi e ragazze che venivano offerti in sacrificio al Minotauro, ma Teseo riuscì eroicamente nell'impresa di uccidere il Minotauro, ponendo fine a questa tradizione. Minosse, figlio di Zeus ed Europa, era mortale come la sua triste fine testimonia. Dedalo, l'architetto che aveva progettato il suo labirinto, dopo una lite fuggì e fu inseguito dal re fino a Camico. Qui Minosse finì cotto nella vasca stessa in cui stava facendo il bagno, per mano della figlia del re che li regnava. Nell'oltretomba ebbe il ruolo di giudice delle anime assieme al fratello Radamante.
Minotauro
Per metà uomo per metà toro, creatura nata dall'unione tra la moglie di Minosse Pasifae ed il toro inviato da Poseidone. Il Minotauro si aggirava tra i meandri del labirinto di Cnosso dove trovò anche la morte per mano dell'eroe ateniese Teseo, desideroso di porre fine all'annuale tributo di giovani uomini e donne che venivano inviati a Creta.
Mnemosine
Titano che personificava la memoria e madre di tutte e nove le muse.
Moire (il fato)
Le tre dee che rappresentano il destino. Si chiamavano Cloto, Lachesi ed Atropo ed erano figlie di Zeus e Temi.
Muse
Le nove figlie di Zeus e Mnemosine (personificazione della memoria) specializzate nelle arti, offrirono queste all'umanità affinché potesse trovare sollievo dalle preoccupazioni e tutti gli artisti potessero trovare l'ispirazione necessaria. Si trattava di Calliope, Clio, Erato, Euterpe, Melpomene, Polimnia, Teriscore, Talìa ed Urania.
Narciso
Giovane cacciatore nato a Tespie in Beozia, figlio di Cefiso e della ninfa Liriope, famoso per la sua bellezza. Un giorno, nel bosco, il fanciullo s'innamorò del suo stesso riflesso specchiandosi in una pozza d’acqua. Disperato e assetato, finì per non accorgersi delle attenzioni che Eco aveva verso di lui e morì. Venne trasformato in un fiore che porta oggi ancora il suo nome. Narciso, molto popolare nell'arte romana, è rappresentato in più di cinquanta pitture murali a Pompei.
Nemesi
Dea e personificazione della vendetta. Figlia di Oceano e di Notte, implacabile e spietata specialmente nel punire l’arroganza.
Nereidi
Ninfe del mare figlie di Nereo. Alle volte aiutavano i marinai ed erano spesso in compagnia di Poseidone.
Nesso
Centauro che scioccamente scatenò una rissa contro Eracle e fu punito per questo punito da una freccia scoccata dall'eroe. Per vendicarsi, però, Nesso, riuscì ad ingannare Deianira, moglie di Eracle, convincendola ad usare il suo sangue velenoso per bagnare il mantello del marito, e così riuscì ad uccidere il suo carnefice.
Nike
Personificazione alata della vittoria, figlia di Pallante e Stige. Soggetto molto diffuso nell'arte, spesso al seguito della dea Atena: note le rappresentazioni in cui figura, dalla statua della Nike di Samotracia ad una delle sette meraviglie del mondo antico, la statua gigante di Zeus ad Olimpia nella cui mano era presente la Vittoria Alata.
Ninfa
Giovani donne presenti in luoghi naturali come fiumi, sorgenti, montagne, caverne e presso particolari alberi. Spesso sono in compagnia di Artemide e Pan; alle volte aiutano i cacciatori e i marinai, ma, allo stesso tempo, possono essere responsabili del loro rapimento quando si tratta di giovani di particolare bellezza. Se le loro attenzioni sono rigettate possono diventare violente come nel caso di Echenaide la quale acciecò Dafni, pastore siciliano.
Niobe
Figlia di Tantalo e sposata con Anfione di Tebe, per via dei suoi nove figli fu così pazza da vantarsi di essere più feconda di Leto. In seguito a questo affronto, la dea inviò immediatamente i suoi figli Apollo ed Artemide per rimettere Niobe al suo posto. Apollo, con il suo arco, uccise tutti i figli della donna, mentre Artemide si occupava delle figlie. La madre, sconvolta, si trasformò in una delle rocce presenti sul monte Sipilo che, costantemente bagnato, sembra imitare l'eterno pianto di Niobe.
Notte (anche Nyx)
Nasce da Caos ed è personificazione della notte. È temuta sia dagli dei che dagli umani. Vicina alle arti divinatorie, è anche madre di Sonno (Hypnos)
Oceano
Titano figlio di Urano e Gea. Le sue acque circondano le terre e costituiscono le sorgenti dei fiumi. Con sua moglie Tetide, dette origine alle Oceanidi e alle divinità fluviali.
Odisseo
L'astuto re di Itaca conosciuto per la sua prontezza d'ingegno, il coraggio e l'abilità di condottiero. Era figlio di Laerte e Anticlea, e fu un personaggio determinate durante la guerra di Troia poiché persuase Achille a partecipare alla spedizione e a lui si deve l'ideazione dello stratagemma del cavallo di Troia. Il suo viaggio di ritorno da Troia si trasforma in una mitica avventura, soggetto dell'Odissea di Omero. Durante il viaggio egli incontra le Sirene, il ciclope Polifemo, si reca nell'oltretomba, ed a lungo si trattiene presso la bella Calipso, ma alla fine riesce a fare ritorno a casa da Penelope, sua fedele moglie, e dal figlio Telemaco.
Olimpo
Sede delle divinità olimpiche, misura 2918 metri nel punto più elevato, ed è la montagna più alta della Grecia.
Ore
Figlie di Zeus e Temi, personificazione delle stagioni. I loro nomi sono Eunomia (buon governo), Dike (giustizia) ed Irene (pace) e la loro madre era la quarta e rappresentava la legge divina. Le tre sorelle proteggevano l'accesso al monte Olimpo.
Orfeo
Essendo figlio di Apollo e della Musa Calliope, non sorprende affatto che egli fosse un grande musicista e poeta. Era capace di tranquillizzare le sirene con il suono della lira come fece proprio durante la spedizione degli Argonauti affinché Giasone potesse ottenere il vello d'oro ed in un'altra occasione, incantò Persefone affinché la sua amata Euridice potesse tornare in vita: riuscì nell'intento di ottenerne il suo rilascio, ma, durante il viaggio di ritorno, voltandosi per guardarla non rispettò la promessa fatta e così Euridice non poté più fare ritorno dall'Ade. Sconvolto da ciò, non prese più in mano gli strumenti musicali, e andò incontro ad un triste destino, poiché fu ucciso e fatto a pezzi dalle Menadi.
Orione
Gigante cacciatore figlio di Poseidone e di Euriale una delle tre gorgoni. È noto che ebbe cinquanta figli concepiti con cinquanta ninfe, cercò inoltre di sedurre Artemide ed è risaputo che mentre inseguiva le Pleiadi la dea cacciatrice lo colpì trasformandolo in una costellazione. In antichità, la presenza nel cielo notturno delle stelle di Orione indicava il periodo adatto per svolgere determinati lavori agricoli.
Pan
Dio del mondo dei pastori, viveva tra le montagne, nelle caverne e vicino ai corsi d'acqua della Grecia. Aveva gambe e corna caprine ed era protettore dei pastori. Inventore ed esperto musicista suonava la siringa ed il flauto. Siringa, originariamente una divinità, fu spaventata da Pan quando questi le rivolse le sue attenzioni, e si tramutò in una pianta di giunco, da cui poi Pan creò degli strumenti a fiato.
Pandora
Prima donna mortale, creata da Efesto (o in altre tradizioni da Prometeo) ed abbellita dall'intervento di Atena, Hermes, Afrodite e dalle Grazie; aprì un vaso, nonostante le fosse stato proibito di farlo, facendo fuoriuscire tutti i mali del mondo e lasciando sul fondo dell'otre una sola consolazione: la speranza.
Pegaso
Il cavallo alato di Bellerofonte, nato da Zeus e dal sangue di Medusa. Pegaso aiutò l’eroe a uccidere la Chimera e poi poté godere di una sorta di pensionamento sul monte Olimpo ove divenne responsabile del trasporto dei fulmini a Zeus ogniqualvolta fosse necessario. Il cavallo alato fu un motivo molto utilizzato sulle monete, specialmente a Corinto.
Penelope
Fedele moglie di Odisseo, scacciò i suoi numerosi pretendenti (Proci), per tutto il periodo in cui suo marito era impegnato nella guerra di Troia e anche quando questi faceva ritorno a casa, un'interminabile odissea. Una delle tattiche che usava per guadagnare tempo era quella di dire ai pretendenti che prima avrebbe dovuto terminare di cucire il sudario per il padre di Odisseo, Laerte, ma ogni giorno disfaceva l'ordito per ricominciarlo da capo. È la madre di Telemaco.
Pentesilea
L’amazzone figlia di Otrera e Ares che per errore colpì a morte la sua compagna Ippolita. Condusse un esercito in aiuto di Priamo durante la Guerra di Troia, ma fu uccisa da Achille.
Persefone (Kore)
Dea dell'agricoltura, in particolare protettrice dei campi di frumento. Divinità dall'aspetto meraviglioso, viene rapita dal dio Ade perché vivesse con lui nell'oltretomba, viene in seguito rilasciata, ma attraverso l'inganno dei semi della melagrana è costretta a fare ritorno nell'Ade per parte dell'anno. Si tratta di una rappresentazione simbolica del ciclo naturale agricolo e della comune prassi della semina. Come sua madre Demetra, era oggetto di culto dei misteri eleusini e delle Tesmoforie.
Perseo
Grazie all'aiuto di Atena e il copricapo donatogli dal dio Ade che gli conferiva il potere dell'invisibilità e da parte d'Hermes di una spada e di un paio di calzari alati, riuscì a mantenere l'avventata promessa fatta al re Polidette e decapitò Medusa. Sulla via del ritorno a casa, ottenne la mano della splendida Andromaca, una principessa Etiope che Poseidone per punire la madre Cassiopea, vantatasi di essere più bella delle Nereidi, giovani divinità marine, aveva legato alla costa rocciosa e lasciata in balia d'un terribile mostro marino. Utilizzando la testa di Medusa che trasformò in pietra il mostro, l'eroe riuscì a mettere in salvo Andromaca.
Pleiadi
Le sette figlie di Atlante e della ninfa Pleione le quali, inseguite dal cacciatore Orione, furono rese immortali da Zeus che le trasformò nelle stelle di una omonima costellazione. Nell'antichità, il periodo che va dalla comparsa nel cielo delle Pleiadi verso maggio fino alla loro assenza a partire da ottobre o novembre indicava una fase adatta a compiere determinati lavori agricoli.
Polifemo
Ciclope con un occhio solo responsabile della cattura di Odisseo e del suo equipaggio nell'Odissea di Omero. Il gigante era figlio di Poseidone; per ogni giorno di prigionia mangiava due componenti del gruppo, uno la mattina ed uno la sera, finché Odisseo lo fece ubriacare e riuscì ad acciecarlo. Il ciclope per vendicarsi lo maledisse condannandolo ad affrontare ogni sorta di sofferenza lungo il suo viaggio verso casa.
Polimnia
La musa degli inni dedicati agli dei ed agli eroi.
Poseidone
Dio dei mari con il potere di scatenare tempeste, terremoti. Spesso interferiva nei piani del fratello Zeus. Figlio di Crono e Rea, ebbe numerosi figli, incluso Teseo, ed è anche responsabile dell'esistenza di mostri come il Minotauro. A lui è dedicato il tempio di capo Sunio.
Priamo
Re di Troia, figlio di Laomedonte e padre di Ettore e Paride (quarantotto figli e di numerose altre figlie tra cui Cassandra). Convinse Achille a restituire il corpo di Ettore per dargli degna sepoltura, grazie ad un discorso molto commovente riportato nella Guerra di Troia raccontataci da Omero. Devoto agli dei, Priamo viene ucciso per mano di Neottolemo quando Troia, la sua città, viene alla fine presa e saccheggiata.
Prometeo
Titano ingannatore, sottrasse il fuoco dall’officina di Efesto e lo donò all’umanità. Zeus lo punì per aver interferito negli affari degli dei, relegandolo ai confini orientali del mondo, incatenatolo ad una roccia dove un’aquila, ogni giorno, gli divorava il fegato. Dopo molti anni passati a subire la terribile condanna, Prometeo fu liberato da Eracle che passando da quelle parti, abbatté l’aquila con una freccia.
Rea
Titano sia sorella che moglie di Crono: insieme a lui generò gli Olimpi. Quando quest’ultimo decise di mangiarsi tutti i suoi figli, Rea protesse Zeus dal marito facendogli inghiottire al suo posto una pietra avvolta in un panno.
Satiro (anche Sileno)
Selvaggio per natura e dai caratteri animaleschi era un personaggio lussurioso e amante del vino, spesso al seguito di Dioniso; Astuto e malizioso, il più famoso di tutti era Sileno, saggio tutore del dio dell vino e dell'ebrezza.
Scilla
Mostro che viveva in una caverna e che dava la caccia ai marinai ed a tutto ciò che passava nelle acque dello stretto tra la Sicilia e la Penisola italica. Aveva dodici zampe e sei teste, ben tre arcate di zanne e latrava come un cane. È figlia di Ècate.
Selene
Dea lunare. Figlia di Iperione (o Elios) e Teia, si innamorò di Endimione. Sfortunatamente, a Zeus non piacque quest'ultimo e per questo lo fece cadere in un eterno sonno, all'interno di una caverna del monte Latmo, dove di tanto in tanto la dea gli avrebbe potuto fare visita (durante la fase di Luna nuova).
Sileno
Padre di tutti i satiri. Fece da tutore a Dioniso.
Sirene
Creature per metà uccello e per metà donna, attiravano i marinai con il loro canto meraviglioso verso una tragica fine. È ben noto che Odisseo riuscì a resistere al loro richiamo facendosi legare all’albero maestro quando navigava vicino alle coste che queste abitavano, non lontano da Scilla e Cariddi. La sua fuga le portò al suicidio, per questo nell'arte le sirene vengono spesso ritratte mentre si gettano in mare.
Sisifo
Re di Corinto che era riuscito a evitare la morte per ben due volte sfuggendo al dio Ade. Lo stratagemma che questi usò la seconda volta fu quello di ordinare a sua moglie di svolgere il rito funebre senza le offerte agli dei. Visse molto a lungo, ma quando raggiunse l’oltretomba per la terza volta, Zeus punì la sua furbizia costringendolo a spingere in eterno una pietra in cima ad una collina.
Stige
Figlia maggiore di Oceano, personificazione di un fiume in Arcadia. La nereide Teti, in una versione del mito, per rendere suo figlio Achille immortale, lo immerse nelle acque del fiume Stige. Stige poi divenne il corso d'acqua che attraversa il Tartaro nelle massime profondità dell'Oltretomba.
Talìa
Musa della commedia teatrale, quindi spesso raffigurata mentre sorregge una maschera comica.
Talos (oppure Kalos)
Gigante in bronzo costruito da Efesto al fine di proteggere Europa, in seguito custode di Creta. Allontanava gli intrusi scagliando contro di loro enormi pietre oppure surriscaldandosi e cingendo le sue vittime in un abbraccio fatale. Alcune versioni raccontano che viene ucciso dallo zio Dedalo, geloso di lui, in altre tradizioni invece viene ucciso da Medea che dal piede fa fuoriuscire il magico liquido vitale.
Tantalo
Ricco re di Sipilo a cui fu concesso l'onore di cenare con gli dei. In qualche modo entrò in conflitto con essi, sottraendovi l'ambrosia o, pare, sfidandone la chiaroveggenza dandovi in pasto il figlio Pelope che aveva precedenemente bollito. Zeus lo punì per la sua cattiveria con una delle sue famose torture. Nelle profondità dell'Ade, Tantalo fu costretto in una pozza d'acqua, mentre su di lui ondeggiavano delle fronde cariche di frutta: ogni qualvolta questi tentava di dissetarsi con le mani, le acque evaporavano immediatamente, e quando cercava di cogliere i frutti dai rami sulla sua testa, il vento li spostava lasciandolo a bocca asciutta (di qui il verbo inglese 'to tantalise').
Tartaro
Figlio di Gea e di Etere (Cielo), padre di Tifone. Dà anche il nome al punto più profondo dell'Ade, dove le anime dei dannati venivano costrette al supplizio, proprio come Sisifo e Tantalo o dove furono fatti prigionieri i Titani ribelli.
Temi
Dea primigenia, figlia di Gea ed Urano, era associata con le profezie, le leggi e la giustizia. Esiodo descrive la sua unione con Zeus in seconde nozze da cui nacquero le Ore e le Moire (il fato).
Tersicore
Musa della danza.
Teseo
Re eroe di Atene. Combatté contro le Amazzoni, i centauri, e altri avversari tra cui a Creta, il Minotauro l’impresa più ardua nel labirinto del re Minosse, dove questi viveva. Uccise la spaventosa creatura e scappò dal dedalo di Cnosso grazie ad un gomitolo di spago donatogli da Arianna. Tragicamente però l’eroe, mentre faceva ritorno a casa, dimenticò di utilizzare delle vele bianche al posto di quelle nere, spingendo così il padre Egeo, credendolo morto, a gettarsi in mare. Da quel giorno in suo onore il mare porta il nome del padre.
Teti
Ninfa marina figlia di Nereo, moglie di Peleo e madre di Achille. Mentre il suo futuro sposo la corteggiava usava cambiare spesso le sue sembianze. Al loro matrimonio parteciparono le divinità olimpiche. È noto che per rendere il figlio invincibile, lo immerse nelle acque del fiume Stige (o che lo fece lambire dal fuoco sacro) tenendolo sospeso per il tallone, così una parte di lui rimase mortale.
Tetide
Titana, figlia di Gea ed Urano, simboleggiava i corsi d'acqua assieme a suo fratello e compagno Oceano. È la madre delle Oceanidi (le ninfe del mare).
Tifone
Nato da Gea e Tartaro, è il mostro dalle cento teste di serpente sputa fiamme e che emette tutti i versi del mondo animale. Zeus lo colpisce con la sua saetta e lo imprigiona nel Tartaro negli abissi dell'Ade, ma anche da lì il mostro è capace di creare scompiglio dando origine ai ricorrenti tifoni.
Titani
Spaventosi e possenti, i dodici Titani antecedenti agli dei olimpici, si scontrarono con loro per il dominio dell’universo, ma ne uscirono sconfitti. Zeus li imprigionò nel Tartaro, il luogo può profondo dell’Ade. Tra loro c’erano Crono, Iperione, Oceano e Rea.
Tritone
Figlio di Poseidone e di Anfitrite, era un mostro dotato di una coda di pesce. Combatté contro Eracle, ed aiutò Teseo. Nell'arte greca, lo si vede mentre soffia in una conchiglia di mare; i suoi figli hanno il suo stesso nome.
Urania
Musa dell'astronomia, spesso rappresentata mentre tiene in mano una sfera.
Urano
Dio del cielo nato da Gea. I due si unirono e generarono un gran numero di altre divinità: una di esse è Crono che castra il padre e vi si sostituisce ottenendo il ruolo di signore dell'universo. I genitali di Urano, gettati nel mare, danno origine alla dea Afrodite.
Zeus
Re degli dei dell'Olimpo e figlio di Chronos e Rea, fu allevato da Gea sul Monte Ditte a Creta. Detronizzò suo padre e, dopo aver sconfitto Titani e Giganti, regnò supremo. Sposato con Era è famoso per le sue numerose relazioni amorose con dee e mortali: ebbe molti discendenti, tra cui Atena, Ares, Apollo, Eracle e Perseo. Aveva un oracolo a Dodona, una statua a Olimpia (una delle sette meraviglie del mondo antico) ed in suo onore, ogni quattro anni, si tenevano i giochi olimpici. Il fulmine è l''elemento che lo denota nell'arte.