Afrodite, la dea dell'Antica Grecia dell'amore, della bellezza, del desiderio e di tutti gli aspetti della sessualità, poteva indurre sia gli dèi che gli uomini ad avere relazioni illecite, grazie al suo bell'aspetto e alle sue parole dolci. Nata vicino a Cipro dai genitali recisi di Urano, il dio del cielo, Afrodite assunse un significato molto più ampio rispetto alla visione tradizionale di mera dea dell'amore.
Siccome era venerata da uomini, donne e da funzionari delle città e dello stato, questa divinità svolse anche un ruolo nel commercio, nella guerra e nella politica delle città dell'Antica Grecia. Inoltre, Afrodite era onorata come protettrice di coloro che viaggiavano per mare, e non sorprende affatto, che lo sia stata anche delle cortigiane e delle prostitute. L'equivalente romano della dea era Venere.
Afrodite nata da Urano
Nella mitologia, la dea nacque quando Crono castrò suo padre Urano (Ouranos) con una falce e gettò i genitali nel mare, dai quali Afrodite apparse in mezzo alla schiuma risultante (aphros). In altre versioni, lei è la figlia di Zeus e di Dione, la Titania. Esiodo narra la prima versione, invece Omero la seconda, e i greci si sentivano turbati da tale evidente contraddizione da parte dei loro due illustri creatori di miti. Certamente, Platone formulò una teoria per riconciliare i due antichi autori, insinuando che in realtà esistessero due dee diverse con lo stesso nome, una per rappresentare (a suo avviso) l'amore superiore tra uomini, e l'altra per rappresentare l'amore tra uomini e donne. Platone le chiamò rispettivamente la 'Afrodite Celeste' e la 'Afrodite Pandemia'.
Dato che la si ritenne essere nata vicino a Cipro, Afrodite fu venerata soprattutto sull'isola Pafo- una zona geografica che allude alle sue origini orientali come della fertilità e come una possibile evoluzione della dea fenicia Astarte o Inanna (Ishtar) del Vicino Oriente. Le due zone della Grecia e del Vicino Oriente furono centri di intensi scambi culturali prima del Periodo Arcaico dell'VIII secolo a.C., e probabilmente risulta importante che nel V secolo a.C. lo storico greco Erodoto afferma che il più antico luogo di culto dedicato a Afrodite fu Ascalona in Siria. È anche possibile che la dea derivi da una divinità cipriota completamente locale. Il forte nesso con l'isola è dimostrato dal suo nome comune, Cypris, che significa 'di Cipro'.
Più certo rispetto alle sue origini, è che la nascita della dea e la conseguente associazione col mare, si manifestarono nella posizione di molti santuari costieri dedicati a lei e nei parecchi epiteti, tra i quali Afrodite Pontia ('delle profondità marine') e Afrodite Euploia ('della buona navigazione'). Afrodite fu associata anche al pianeta più luminoso, Venere, e questo, considerato da sempre un aiuto prezioso per la navigazione, potrebbe essere un altro legame con gli antichi marinai.
Efesto e Ares
Costretta da Era a sposare il non così buon partito Efesto, il noioso dio del fuoco e delle attività artigianali, Afrodite non gli fu affatto fedele e mantenne delle famigerate relazioni amorose con gli dèi Ares, Ermes e Dioniso. La scappatella con Ares fu probabilmente la più sconvolgente dei molteplici episodi di infedeltà che accaddero tra gli dèi dell'Olimpo. Efesto, un progettista e ingegnere estremamente intelligente, costruì un letto speciale d'oro per incastrare sua moglie. Quando Afrodite e Ares si trovarono nel momento più passionale, il letto fece saltar fuori delle catene d'oro che chiusero le divinità nude nel loro illecito abbraccio. Il loro imbarazzo peggiorò quando Elio, il dio del sole, diresse la sua luce sulla coppia, in modo che tutti gli dèi dell'Olimpo potessero dare un'occhiata al disonore. Non appena furono liberati definitivamente, Ares fuggì a Tracia , mentre Afrodite se ne tornò a Cipro.
Chi sono i figli di Afrodite?
Afrodite fu considerata la madre di Eros, Armonia (con Ares), l'eroe troiano Enea (con Anchise), Erice, il re della Sicilia (con Bute l'argonauta) e con o Dioniso o Adone, Priapo (un giardiniere con genitali enormi). La dea aveva un grande seguito di divinità minori, tra cui Ebe (dea della giovinezza), Ore, Dike, Irene, Temi, le Grazie, Aglaia, Eufrosine, Talia, Eunomia, Daidia, Eudaimonia, Imero (Desiderio) e Peito (Persuasione).
Afrodite rappresentò spesso l'unità e l'armonia, così come il mixis o il 'socializzare', e questo può spiegare i vari tipi di associazioni della dea nelle questioni quali la guerra e la politica, campi in cui gruppi eterogenei dovevano lavorare assieme come un unico gruppo. La dea fu anche, specificamente, la protettrice dei magistrati.
Afrodite e la guerra di Troia
Nella mitologia, Afrodite è citata come in parte responsabile della Guerra di Troia. In occasione delle nozze di Peleo e Teti, Eris (la dea della discordia) presentò una mela d'oro da dare alla dea più bella. Era, Atena e Afrodite gareggiarono per l'onore, e Zeus nominò Paride, il principe troiano, giudice. Per influenzare la sua decisione, Atena gli promise la forza e l'invincibilità, Era gli offrì le regioni di Asia e di Europa, e Afrodite gli promise la donna più bella del mondo. Paride scelse Afrodite, e quindi vinse onestamente Elena di Sparta. Tuttavia, siccome lei era già la moglie di Menelao, il rapimento di Elena compiuto da Paride, spinse il re di Sparta a richiedere l'aiuto di suo fratello Agamennone e a inviare una spedizione a Troia per riprendersi Elena.
Esiodo descrive la dea con le seguenti espressioni: 'sguardo-veloce', 'nata dalla schiuma', 'il sorriso amorevole', e più spesso 'Afrodite d'oro'. Similmente, nella descrizione di Omero della Guerra di Troia nell'Iliade, la dea viene ritratta come 'dorata' e 'sorridente' e sostiene i troiani nella guerra. In episodi noti, Afrodite protegge suo figlio Enea da Diomede e salva lo sfortunato Paride dall'ira di Menelao.
Afrodite si innamora di Adone
Una delle più celebri avventure della dea fu quella con il bell'Adone. Afrodite tenne la giovinezza al sicuro in uno scrigno protetto da Persefone, ma quest'ultima si innamorò anche lei dell'uomo e non volle ridarlo alla dea dell'amore. Zeus fu obbligato a intervenire, e stabilì che Adone avrebbe dovuto trascorrere quattro mesi dell'anno con ciascuna donna (e quattro mesi di riposo per conto suo). Ucciso tragicamente in un incidente di caccia, il giovane incredibilmente bello fu trasformato in un fiore senza profumo. Afrodite rimase sconvolta per la sua perdita, e il suo lutto venne commemorato in un culto, le Adonie, il vertice annuale, una festa per sole donne.
Come viene rappresentata Afrodite nell'arte?
La nascita di Afrodite dal mare (forse la più celebre fu quella descritta sulla base del trono della enorme statua di Zeus a Olimpia) e il giudizio di Paride furono temi popolari nell'arte dell'Antica Grecia. La dea viene spesso riconosciuta con uno o più dei seguenti oggetti: uno specchio, una mela, una corona di mirto, un uccello sacro o una colomba, uno scettro, e un fiore. In certe occasioni, lei viene anche raffigurata mentre cavalca un cigno o un'oca. Di solito è vestita nell'Arte Arcaica e Classica e porta sul petto una fascia o un corsetto minuziosamente ricamato che conteneva i poteri magici dell'amore, del desiderio, e del fascino attrattivo. Solo successivamente (dal IV secolo a.C.) la dea viene raffigurata nuda o semi nuda. La storia di Afrodite continuò a interessare gli artisti, specialmente durante il Rinascimento, e forse lei fu immortalata nel più noto dei modi, nel quadro di Sandro Botticelli del 1486, La Nascita di Venere, che si trova attualmente nel Museo Nazionale di Roma.