Nella mitologia greca, Crono (anche Kronos) è un Titano ed il più giovane tra i figli di Urano (Cielo) e Gaia (Terra). Egli spodestò Urano dal suo trono e divenne il primo re del mondo, detenendo il potere sui propri fratelli e compagni Titani. Crono sposò sua sorella Rea e fu infine deposto da suo figlio Zeus.
La storia sulle origini di Crono è narrata nella Teogonia di Esiodo (circa 700 a.C.). E' legato al dio romano Saturno, all'egizio Geb, al fenicio Ēl ed all'ittita/hurrita Kumarbi.
Nascita & Famiglia
Secondo Esiodo, Crono era l'ultimogenito di Urano, la divinità primordiale del cielo, e di Gaia, la divintà primordiale della terra. Urano e Gaia ebbero sei Titani maschi e sei Titanidi femmine:
Con il Cielo giacendo, generò Oceano dai gorghi profondi e Coio; poi
Crio, Giapeto, Iperione,
Teia, Rea, Temi, Mnemosine,
La bella Teti, e Foibe dall’aurea corona.
Infine, dopo di questi, il più tremendo dei figli,
Nacque Crono dai torti pensieri,
E prese in odio il vigoroso genitore.
(Esiodo, Teogonia, 131-138)
I Titani sono raramente rappresentati nell'arte e non si trovano in molti miti; ciononostane, ebbero un ruolo essenziale nella storia della creazione degli dei Olimpi. Urano e Gaia diedero anche vita ai Ciclopi (giganti con un solo occhio) ed agli Ecatonchiri (giganti con cento mani).
Crono & Urano
Nonostante Urano e Gaia avessero molti figli, in Urano crebbe la gelosia nei loro confronti e li nascose sottoterra, così che non potessero mai vedere la luce del giorno. Gaia odiava il trattamento che ricevevano i propri figli e ideò un piano per salvarli. Inventò l'acciaio grigio e fece una falce affilata. Raccontò il suo piano ai figli, che però temevano di opporsi al potente padre. Crono fu l'unico ad offrirsi volontario per aiutarla, in quanto invidioso del potere del padre.
Quindi Crono dai torti pensieri, facendosi coraggio,
Rispose con queste parole alla madre sua illustre:
“Madre, sarò io che compirò questo dovere,
Ché d’un padre esecrabile cura non ho,
Sia pur mio, ché per primo compì opere infami”.
(Esiodo, Teogonia, 167-171)
Gaia disse a Crono di nascondersi nella sua camera da letto mentre Urano le avrebbe fatto visita quella notte. Crono si nascose, tenendo stretta la falce e pronto a portare a compimento il piano della madre. Mentre un lussurioso Urano si accingeva a fare l'amore con Gaia, Crono colpì evirando suo padre. Il sangue sgorgò su Gaia, che diede vita alle Erinni (Furie). Crono gettò i genitali nell'oceano alle sue spalle, dove avrebbero infine raggiunto Cipro. La schiuma dei genitali avrebbe poi dato vita alla dea Afrodite.
Crono come Re del Mondo
Crono imprigionò suo padre nelle caverne delle profondità del Tartaro (la regione infernale) assieme ai Ciclopi ed agli Ecatonchiri. Con suo padre impriggionato, Crono divenne il primo re del mondo. Prese il cielo da Urano e la terra da Gaia e minacciò i suoi fratelli Oceano e Teti affinché gli cedessero il controllo sul mare. Non si fidava di nessuno e governò da solo.
Il governo di Crono fu considerato l'Età dell'Oro, un tempo in cui non vi era malattia, fame o avversità. Il popolo, noto come la Razza d'Oro, era felice, ed alla morte si diventava spiriti guardiani dei propri cari. Alcuni eroi scelsero di non morire, ma vennero trasportati alle Isole dei Beati alla fine del mondo, su cui ugualmente regnava Crono.
Crono & Zeus
Crono sposò sua sorella Rea, ed ebbero sei figli: Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone e Zeus, padre degli dei e degli uomini. Tuttavia, Crono era un padre tormentato e paranoico, poiché i suoi genitori lo avevano avvertito che i suoi stessi figli si sarebbero rivoltati contro di lui, così come Crono si era ribellato a suo padre.
Con questo avvertimento impresso nella mente, Crono inghiottì ogni figlio non appena Rea lo metteva alla luce. Sconvolta ed incinta, Rea si rivolse ai propri genitori chiedendo aiuto, non volendo che un altro figlio fosse inghiottito da Crono. Urano e Gaia consigliarono a Rea di recarsi sull'isola di Creta e lì partorire l'ultimo dei suoi figli (Zeus). A Creta, Rea incontrò la capra Amaltea e le Meliadi, le ninfe del frassino. Trovò, poi, una pietra speciale che Gaia le aveva ordinato di trovare.
Crono viaggiava regolarmente da un capo all'altro della Grecia, facendo visita ai suoi fratelli Titani ed assicurandosi che non stessero tramando contro di lui. Tornato a casa, Rea finse di partorire e consegnò a Crono il ''bambino''. In realtà, il bambino altro non era che la pietra speciale avvolta in fasce. Crono inghiottì la pietra senza esitazioni, non sospettando che sua moglie lo stesse ingannando. Infine, Rea tornò a Creta per partorire Zeus e giurò che egli avrebbe distrutto Crono un giorno, continuando la tradizione di violenza tra padre e figlio.
Rea lasciò Zeus a Creta, dove Amaltea e le Meliadi se ne presero cura. Rea gli faceva regolarmente visita e gli insegnò come portare a termine la vendetta. Secondo alcune tradizioni, una ninfa di nome Adamantea legò Zeus ad una corda appesa ad un albero per nasconderlo da Crono. Zeus crebbe forte e magnifico. Rea incaricò la sua amica Meti, figlia di Oceano e Teti, di preparare Zeus al suo ruolo nel rovesciamento di Crono. Meti preparò una miscela di solfato di rame, succo di papavero e sciroppo di manna, che diede a Zeus.
Zeus portò la miscela a Crono, che non appena iniziò a berla vomitò tutti i suoi figli uno dopo l'altro. Dapprima la pietra, quindi Poseidone, Ade, Era, Demetra ed Estia. Crono svenne dopo aver vomitato i propri figli, e Zeus provò a decapitarlo con la sua falce, ma non ebbe la forza di brandirla. I suoi fratelli lo ringraziarono per averlo liberato e gli giurarono fedeltà. Insieme avrebbero spodestato Crono e dato inizio ad una nuova età - l'età degli dei dell'Olimpo.
La Titanomachia
Crono non avrebbe concesso ai propri figli di spodestarlo senza combattere, ebbe così inizio la Titanomachia, una battaglia lunga dieci anni tra i Titani e gli Olimpi. I Titani combatterono dal Monte Otri, mentre gli dei dal Monte Olimpo. All'inizio, Crono ed i Titani sovrastavano in numero i più deboli dei dell'Olimpo. Meti disse a Zeus di discendere nel Tartaro e liberare i Ciclopi e gli Ecatonchiri così che avrebbero combattuto al loro fianco. I Ciclopi crearono le famose armi degli dei: le saette per Zeus, il tridente per Poseidone ed un elmo di oscurità per Ade. Queste armi, assieme agli Ecatonchiri centimani, ben presto cambiarono le sorti della battaglia. I Titani sopraffatti nominarono Atlante loro capo, il quale li condusse in una lunga resistenza.
Zeus, Ade e Poseidone svilupparono un piano che avrebbe assicurato la sconfitta dei Titani una volta per tutte. Ade rubò le armi a Crono mentre Poseidone lo minacciava con il proprio tirdente e Zeus gli scagliava contro le sue saette. Mentre Crono era distratto, gli Ecatonchiri fecero piovere pietre sugli altri Titani. Questo attacco assicurò la vittoria degli Olimpi. I Titani furono mandati nel Tartaro, mentre Atlante subì la punizione più dura di issarsi i cieli sulle spalle per l'eternità.
Crono fu maledetto a viaggiare per il mondo e misurare l'eternità da solo. Fu per questo anche noto come 'Vecchio Padre Tempo'. Iniziò ad invecchiare, ricordando a tutti l'inesorabile trascorrere del tempo che avrebbe condotto tutti i mortali alla fine dei loro giorni. Secondo altre tradizioni, Crono fu inviato nel Tartaro con i suoi altri fratelli. Altri miti affermano che gli fu concesso di trascorrere il resto dei suoi giorni sulle Isole dei Beati.
Crono & Filira
Sul Monte Pelio, Crono ebbe una tresca con l'Oceanide Filira, figlia di Oceano e Teti. Un giorno, mentre Crono giaceva con Filira, fu interrotto da Rea e - colto dal panico - si tramutò in uno stallone e fuggì. Filira restò incinta e diede vita al centauro Chirone. Disgustata dal pensiero di dover allattare e crescere una creatura metà cavallo e metà uomo, pregò di trasformarsi in qualcos'altro, e Zeus - compassionevole - la tramutò in un tiglio.
Crono & Chronos
Gli Stoici associarono Crono a Chronos (tempo). Il suo ruolo nella storia della creazione degli dei fu interpretato nel senso che tutte le cose sono state generate dal tempo. I figli di Crono rappresentano le epoche, e Crono che li divora rappresenta ''il tempo che consuma le epoche''.
Nonostante non ci sia alcun legame etimologico tra Crono e Chronos, gli Stoici credevano che la definizione di una parola fosse anche il significato di un mito. Pertanto la somiglianza delle parole evocò un'immagine di Crono strettamente legata all'immagine di Padre Tempo come il Tristo Mietitore, un anziano uomo che si trascinava una falce, proprio come quella usata da Crono per rovesciare suo padre Urano.
Culto & Eredità
La Collina di Crono si trovava al di sopra del santuario di Zeus ad Olimpia. Era sacra a Crono, il quale vi riceveva doni. Un tempio dedicato a Crono si trovava sull'isola di Gadir (oggi Cadice, Spagna) fondata dai Fenici. Un altro tempio, ad Atene - costruito da Pisistrato - era dedicato a Crono e Rea.
Una festività chiamata Kronia si crede fosse tenuta in onore di Crono. Sfortunatamente, non sono molte le informazioni a riguardo. Tuttavia, alcune fonti affermano che fosse simile ai Saturnali romani. Era in origine una festività agricola tenuta ad Atene, Samos e Colofone alla fine dell'anno, quando gli schiavi venivano temporaneamente liberati. Altre fonti affermano che la Kronia fosse una festività oscura con sacrifici umani a Crono. Questa festività oscura sarebbe stata ispirata dal legame di Crono con il dio fenicio Ēl.
Nel 2017, ad una stella nota come HD 240430 fu dato il soprannome di Kronus dopo essere stata osservata divorare i pianeti circostanti. Da Chronos ereditiamo le parole ''Cronaca'', ''Sincronizzato'' e ''Cronico''.