Il regno di Mitanni (noto come Hanigalbat presso i suoi abitanti e gli Assiri, oppure come Naharina o Metani presso gli Egizi) un tempo si estendeva dall'odierno Iraq settentrionale fino a parte della Turchia e della Siria, e arrivò ad assumere una grande importanza. Nonostante siano sopravvissute poche informazioni sulla sua gente, la corrispondenza fra i sovrani di Mitanni e quelli d'Assiria ed Egitto, così come il manuale per l'addestramento dei cavalli più antico del mondo, stanno a dimostrare quella che un tempo fu la grandezza di Mitanni. Il regno prosperò fra il 1500 e il 1240 a.C. e nel 1350 a.C. entrò a far parte del cosiddetto "Circolo delle Grandi Potenze", al pari di Egitto, Hatti, Babilonia e Assiria.
La popolazione di Mitanni
La dinastia del regno di Mitanni governò la regione del Tigri e dell'Eufrate settentrionale fra il 1475 e il 1275 a.C. circa. Sebbene i sovrani fossero di origine indoiranica, essi impiegavano la lingua della popolazione locale, che all'epoca era una lingua non appartenente al gruppo indoiranico e chiamata hurrita (nei testi antichi, infatti, questo territorio veniva a volte indicato come Terra degli Hurriti). Lo storico Leick scrive: "La popolazione di Mitanni era per la maggior parte hurrita, ma le élite dominanti erano formate da guerrieri indoeuropei che si facevano chiamare Mariannu e che veneravano divinità dai nomi vedici, come Indar, Uruwana o Devas. I membri di questa élite avrebbero nel tempo contratto matrimoni misti con la popolazione locale, integrandosi, come testimoniato dai nomi dei loro figli" (120). La capitale di Mitanni fu Washshukanni, situata sul corso superiore del fiume Habur, un affluente dell'Eufrate.
Il nome Washshukanni ricorda la parola curda "bashkani" - dove "bash" vuol dire "bene, buono" e "kanî" vuol dire "pozzo, fonte" - che si potrebbe quindi tradurre come "fonte del bene" oppure "fonte di ricchezza". Alcuni studiosi hanno affermato che l'antica città di Sikan venne costruita sul sito di Washshukanni e che i suoi resti potrebbero trovarsi sotto la collina di Tell el Fakhariya, vicino a Gozan in Siria.
Il regno al culmine della sua grandezza
All'apice della sua potenza la dinastia di Mitanni controllava le vie commerciali che seguivano il corso del fiume Habur fino ad arrivare a Mari, nonché quelle da e per Carchemish lungo l'Eufrate. Sotto il l'autorità di Mitanni era pure l'alto corso del Tigri nei pressi di Ninive. Fra gli alleati del regno figuravano Kizzuwatna, nell'Anatolia sudorientale; Mukish, che si estendeva ad ovest del fiume Oronte fra Ugarit e Qatna; Niya, che controllava la sponda orientale dell'Oronte, da Alalah passando per Aleppo, Ebla, Hama, Qatna e Qadesh. Verso est Mitanni manteneva buoni rapporti con i Cassiti, una popolazione di lingua hurrita il cui territorio corrispondeva all'odierno Kurdistan. I possedimenti di Mitanni nella Siria settentrionale confinavano a ovest con l'Anatolia orientale e si estendevano a est fino a Nuzi (la moderna Kirkuk) e il fiume Tigri. Il territorio meridionale di Mitanni comprendeva Aleppo e Mari e aveva come limite orientale l'Eufrate. L'intera regione era coltivabile senza il bisogno di ricorrere all'irrigazione artificiale e si allevavano bovini, capre, pecore e cavalli. In merito a questi ultimi, Mitanni aveva un'ottima reputazione per l'addestramento dei cavalli e i suoi carri da guerra. È risaputo che essi furono dei pionieri nello sviluppo di carri da combattimento più leggeri, che si servivano di ruote a raggi e non di legno solido e pieno come quelle che erano state impiegate dai Sumeri. In tal modo, i carri di Mitanni erano più veloci e facili da manovrare. I lavori di scavo degli archivi di Hattusa (nei pressi dell'odierna Bogazkale in Turchia) hanno portato alla luce le tavolette del manuale di addestramento di cavalli più antico del mondo. Il testo fu scritto nel 1345 a.C., comprende quattro tavolette e 1080 righe composte da un addestratore di nome Kikkuli. Il testo comincia con le seguenti parole, "Così parla Kikkuli, maestro addestratore di cavalli dalla terra di Mitanni", e continua descrivendo nel dettaglio il corretto metodo di allenamento.
Re Tushratta e l'arrivo degli Ittiti
Abbiamo poche notizie sui primi sovrani di Mitanni a causa della successiva distruzione e cancellazione della loro cultura provocata dagli Assiri. Tuttavia, siamo a conoscenza dei nomi di tali re grazie alla corrispondenza scambiata con gli altri paesi: nel XVI secolo a.C. i sovrani più importanti furono Kirta, Shuttarna e Barrattarna. Successivamente, re Shaushtatar (al potere nel 1430 a.C. circa) espanse i confini di Mitanni grazie alla conquista di Alalah, Nuzi, Assur e Kizzuwatna. L'Egitto di Thutmose III (1479-1425 a.C.) sconfisse Mitanni ad Aleppo, dopo una lunga contesa per il controllo della regione siriana. I seguenti faraoni egizi scesero a patti con Mitanni: vennero stipulati dei trattati e una figlia del re Tushratta - la principessa Taduhepa - venne concessa in sposa ad Amenofi III (1391-1353 a.C.) per suggellare l'accordo che decretò un equilibrio di potere fra i due regni. Tale trattato, però, fu messo a dura prova da una lotta intestina a Washshukanni fra Tushratta e un membro della famiglia del precedente re - Shuttarna - chiamato Artatama II. Gli Egizi si schierarono con Tushratta mentre il sovrano ittita Suppiluliuma I sostenne Artatama II. Tushratta sembrò sul punto di vincere fino a quando l'Egitto, preoccupato dal crescente potere degli Ittiti, non gli sottrasse l'appoggio. A quel punto Suppiluliuma I, stanco della diplomazia e libero di agire a suo piacimento senza temere una ritorsione egizia, condusse le sue truppe a Washshukanni e saccheggiò la capitale. Tushratta venne assassinato da suo figlio, probabilmente nel tentativo di salvare la città. In seguito a tale conquista, Mitanni sarebbe stata governata dai re ittiti.
La conquista assira di Mitanni
Suppiluliuma I divise l'ex regno in due provincie, le cui capitali erano Aleppo e Carchemish. Ciò che rimaneva del territorio poté godere di una relativa autonomia in qualità di stato vassallo, e sarebbe stato conosciuto con il nome di Hanigalbat. Ad un certo punto la regione che una volta faceva parte di Mitanni cadde sotto controllo degli Assiri. Il momento esatto non si conosce, ma probabilmente dovette avvenire durante il regno del sovrano ittita Mursili II (1321-1295 a.C.), e di sicuro prima della salita al potere di Tudhaliya IV e della battaglia di Nihriya nel 1245 a.C. (che segnò l'inizio del declino dell'Impero ittita). Il re assiro Adad-Nirari I (al potere dal 1307 al 1275 a.C.) lasciò delle inscrizioni in cui si narra di come Shattuara I - un arrivista sovrano vassallo degli Ittiti - osò sfidare la sua autorità. Adad-Nirari I marciò contro Mitanni, sconfisse le truppe nemiche e condusse in catene Shattuara I ad Ashur, dove lo costrinse a giurare lealtà all'Assiria. Nonostante fosse ancora uno stato autonomo, il regno ora doveva versare tributi e prestare fedeltà al re assiro e non venne più considerato al pari delle altre potenze della regione.
Inoltre le testimonianze assire ci raccontano di quando, durante il regno di Shalmaneser I (1270-1240 a.C circa), re Shattuara II di Mitanni cercò di ribellarsi al giogo assiro con l'aiuto di una tribù nomade nota come Ahlamu, intorno all'anno 1250 a.C. Le forze di Shattuara, ben organizzate e ben armate, avevano occupato tutti i passi di montagna e le sorgenti, interrompendo efficacemente i rifornimenti d'acqua utili alle truppe dell'esercito assiro e ostacolando i loro tentativi di procacciarsi il cibo. Ciò nonostante, le forze di Shalmaneser - affamate e assetate - riuscirono a ottenere una schiacciante vittoria. Nelle testimonianze assire il re afferma di aver massacrato 14.000 uomini e di aver accecato e deportato coloro che sopravvissero. Le sue inscrizioni citano la conquista di nove templi fortificati, 180 città hurrite che vennero "ridotte in cumuli di macerie" e Shalmaneser che "...macellò come pecore le forze ittite e dei loro alleati Ahlamu...". Le città comprese fra Taidu (o Taite) e Irridu vennero conquistate - in un'area che includeva l'odierno Iraq settentrionale fino ad arrivare in Siria - assieme alla regione dei monti Kashiyari e alla città di Eluhat (anche nota come Eluhut, un tempo situata nell'odierna Turchia sudorientale). Una larga fetta degli abitanti delle aree annesse fu deportata e venduta come schiavi. Fu così che il regno di Mitanni venne del tutto assorbito dall'Impero assiro e a poco a poco dimenticato dalla storia.