Odino

Definizione

Emma Groeneveld
da , tradotto da Federica Lomoro
pubblicato il
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Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo, Turco
Odin fighting Fenrir (by Emil Doepler, Public Domain)
Odino combatte contro Fenrir
Emil Doepler (Public Domain)

Odino (norreno antico: Óðinn) è il principale dio della mitologia norrena, presente anche nella mitologia germanica come Woden (inglese antico), Wodan (francone antico), e Wutan o Wuotan (in alto germanico antico). Descritto come un uomo anziano con un solo occhio, immensamente saggio, Odino ha di gran lunga le caratteristiche più variegate rispetto agli altri dei, e non è solo colui al quale rivolgersi durante i preparativi per la guerra, ma è anche il dio della poesia, dei morti, delle rune e della magia. Membro della stirpe divina degli Æsir, contribuì alla creazione del modo, risiede ad Asgard (la fortezza e dimora degli dei), e riunisce attorno a sé i guerrieri uccisi in battaglia nel Valhalla (“sala dei caduti”), ma viene infine divorato dal lupo Fenrir durante il Ragnarök, il “destino finale degli dei”, in cui il mondo viene distrutto.

Funzioni

Odino è un antico personaggio originale della mitologia norrena, anche se, come Jens Peter Schjødt fa notare, molti studiosi ritengono che la sua posizione all'apice della gerarchia degli dei possa essere un'evoluzione successiva (219). Il ruolo di Odino come “Allfather” o padre degli dei è più che altro un tema letterario presente in fonti più tardive - apparentemente influenzato dagli attributi riferiti al Dio cristiano - piuttosto che un reale riflesso del suo status nelle società dell'epoca vichinga. La poesia scaldica (forma poetica di epoca vichinga, precristiana, principalmente recitata a corte per il re e il suo seguito), ad esempio, nomina Baldr, Thor e Vali come figli di Odino, mentre più tardi, nel XIII secolo EC, l'autore islandese Snorri Sturluson aggiunge Heimdall, Týr, Bragi, Vidarr e Hodr alla lista. Tra l'altro, nonostante fosse sposato con Frigg, molti di questi figli hanno madri diverse, e Odino appare in molte storie come un donnaiolo, che si vanta delle sue conquiste, ricordando (e forse ispirato da?) Zeus nella mitologia greca.

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Il principale gruppo di seguaci di Odino consisteva di membri dell'élite - re, capitribù e poeti - ma includeva anche i guerrieri.

Più tangibile è la funzione di Odino come dio della guerra. Nonostante l'aspetto selvaggio, non fu mai realmente rappresentato come un guerriero (quello era, in realtà, il ruolo di Thor), ma veniva invocato durante i preparativi per la guerra, per dispensare consigli e doni speciali. Nelle fonti germaniche meridionali ed occidentali, era Odino a decidere se le battaglie o i singoli guerrieri sarebbero stati vittoriosi, o se la loro fine sarebbe stata un po' meno fortunata. Odino ha al suo fianco le valchirie - donne guerriere soprannaturali - che riportano i corpi dei guerrieri uccisi in battaglia nel paradiso speciale dei combattenti, il Valhalla; questi guerrieri sono conosciuti col nome di Einherjar, e diverranno la squadra speciale di Odino nella lotta contro le forze dell'Oltretomba che invaderanno il mondo durante il Ragnarök. Per questo motivo, i singoli guerrieri vengono inseriti nel gruppo dei principali seguaci di Odino, che altrimenti consisterebbe in larga parte dell'élite: re, capitribù e poeti.

Come suggerisce la sua usanza di scandagliare i campi di battaglia per reclutare i caduti, il legame di Odino con la guerra si collega naturalmente con il mondo dei morti, aspetto ancora più evidente nel ruolo di Odino come capo della cosiddetta Caccia Selvaggia - un antico e diffuso culto germanico, incentrato sul mito di un esercito di morti che cavalca durante le tempeste. Egli è anche il dio della poesia grazie alla sua conoscenza delle rune, così come della magia (seiðr), arrivando ad essere considerato il più erudito degli dei in questa disciplina. Odino usava principalmente la magia per cogliere visioni dal futuro. Come spiega Neil Price:

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Egli [Odino] è descritto in preda a stati di trance, durante i quali abbandona il proprio corpo fisico per viaggiare lontano nella forma di spirito animale, e spesso ha visioni di saggezza scaturite da vari tipi di disavventure. (246)

Questo tipo di divinazione si lega bene con il ruolo di Odino in veste di consigliere, aspetto di grande interesse per i sovrani di epoca vichinga. La natura della magia di Odino, inoltre, fa sì che fosse spesso visto come uno sciamano, aspetto ulteriormente enfatizzato dalla sua funzione di dio della guarigione.

Odin
Odino
Emil Doepler (CC BY-NC-SA)

Attributi

Odino può essere riconosciuto grazie al cappello e al mantello, alla lunga barba, e all'unico occhio (tutti aspetti, tranne quest'ultimo, che ricordano Gandalf de Il Signore degli Anelli di Tolkien). La sua lancia Gungnir è uno dei suoi attributi principali, e sembra fosse presente nelle credenze di età vichinga, come suggerito dalle punte di lancia in miniatura ritrovate in tutta l'area della Svezia meridionale e centrale.

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Altri attributi sono l'anello Draupnir, che genera otto nuovi anelli ogni nove notti, e il cavallo Sleipnir, menzionato nell'antica letteratura norrena, e spicca per la sua caratteristica di possedere otto zampe. Allo stesso modo, i due corvi di Odino, Huginn (“pensiero”) e Muninn (“saggezza”) sono elementi mitologici molto antichi, già ben consolidati - ne sono la prova le loro rappresentazioni su ornamenti e pietre runiche - prima del ca. 800 AEC. Essi volano intorno al mondo a raccogliere notizie, e quando tornano, siedono sulla spalla di Odino e bisbigliano al suo orecchio ciò che hanno visto e udito. Nell'Edda in prosa Odino dice:

Huginn e Muninn volteggiano ogni giorno

sulla vasta terra;

temo che Huginn non faccia ritorno,

ma temo ancora di più per Muninn.

(Gylfaginning, 38)

Per questa ragione, Odino è anche conosciuto come il “dio-corvo”. Se avete mai visto la versione cinematografica di un campo di battaglia dopo il combattimento, diviene chiaro come i corvi di Odino si leghino al suo ruolo di dio della guerra e di connessione con i morti; un campo di battaglia non è solo un banchetto per le cornacchie, ma anche per i corvi.

Altri attributi sono le valchirie - spesso rappresentate da piccole figurine femminili, che sorreggono un corno potorio, ad indicare la devozione verso Odino - e i suoi lupo Geri e Freki. Può anche messo in relazione con l'aquila e il serpente, e il suo ruolo potenziale come sciamano conferisce importanza anche al bastone.

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Miti che includono Odino

Considerando la nostra scarsa conoscenza della mitologia nordica nella sua forma durante l'epoca vichinga, le nostre fonti limitate presentano solamente tre divinità che si presentano come figure predominanti in più di un mito conosciuto; Odino è uno di questi, assieme a Thor e Loki. Con ogni probabilità, possediamo oggi solo gli scheletri delle storie che i vichinghi pre-cristiani narravano e in cui credevano in relazione a questi dei. Alcune delle ossa che le compongono sono quanto segue:

L'immensa erudizione di Odino deriva dalla concessione della testa di MÍMIR, che Odino preserva dal decadimento, così che possa dargli indizi e notizie segrete dall'”altro mondo”.

Prima della creazione del mondo, Buri, il progenitore degli dei, comparve dal ghiaccio, e suo figlio Borr e sua figlia, la gigantessa Bestla, generarono Odino e i suoi fratelli (di solito chiamati Vili e Vé). I fratelli quindi uccisero il proto-gigante Ymir e usarono la sua carne per creare la terra, il teschio per dare forma al cielo, le ossa per le montagne e il sangue per il mare. Una volta stabiliti sulla terra, diedero forma alla prima coppia umana, Ask ed Embla, da due alberi (o pezzi di legno).

L'immensa erudizione di Odino gli è concessa dalla testa di Mímir (oppure dal fatto che bevesse dal pozzo di Mímir). Mímir era un saggio consigliere, e Snorri Sturluson racconta di come i Vani (la stirpe degli dei della fertilità) gli tagliarono la testa e la inviarono ad Odino, che fa ricorso alla magia e ad erbe curative per preservare la testa dal decadimento, così che essa possa fornirgli notizie segrete dall'”Altro Mondo”. Secondo Snorri, il prezzo che Odino deve pagare per questa conoscenza è il suo occhio. La sua grande conoscenza è narrata in altri miti (conosciuti grazie all'Edda Poetica); nel Vafþrúðnismál Odino inizia una battaglia d'intelligenza con il gigante Vafþrúðnir e lo sconfigge, mentre nel Grímnismál un Odino camuffato viene torturato e deve infine rivelare la sua enorme conoscenza mitica al Re Geirroðr.

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Inoltre, Snorri spiega che le superbe doti poetiche di Odino sono dovute al furto da parte sua dell'idromele degli scaldi (i poeti) dopo aver giaciuto con la gigantessa Gunnlǫð, guardiana dell'idromele, per tre notti. Grazie all'intimità conquistata, ella gli concede tre sorsi, ma il dio trangugia invece tutto il contenuto svuotando il recipiente, mutando poi forma in aquila e volando via. Sempre in connessione con la poesia, Odino ottiene la conoscenza delle rune, attribuita nel poema Hávamál ad un auto-sacrificio:

So di essere stato appeso ad un albero scosso dal vento

per nove lunghe notti,

ferito da una lancia, dedicato a Odino,

io stesso a me stesso,

su quell'albero di cui nessuno sa da dove s'innalzino le sue radici.

(Hávamál, 138)

La sua ricerca senza sosta della conoscenza è qui ben esemplificata nella descrizione di tutte le pene a cui si sottopone (deliberatamente, sacrificandosi a se stesso) per scoprire il segreto delle rune; nove notti appeso ad un ramo di Yggdrasil, l'Albero Cosmico, con una ferita da lancia che lo porta vicino alla morte, e solo alla fine ottiene la rivelazione delle rune.

Odin on Sleipnir (Tjängvide image stone)
Odino su Sleipnir (pietra di Tjängvide)
Berig (GNU FDL)

Durante il Ragnarök, la saggezza e il potere di Odino vengono messi alla prova. Catastrofi naturali tra cui un durissimo inverno, e il sole divorato dal lupo Fenrir, sono l'annuncio dell'arrivo delle forze dell'Oltretomba: Heimdall suona l'allarme, viene consultata la testa di Mímir, e gli dei si radunano sotto ad Yggdrasil per decidere cosa fare. Nonostante la preparazione, tuttavia, nel mezzo della battaglia ormai iniziata Odino si scaglia con coraggio contro Fenrir, ma trova la morte tra le fauci della creatura, morendo al fianco di molti dei suoi compagni che cadono di fronte al nemico, uccidendone tuttavia molti nel corso dei combattimenti.

Culto di Odino

Il culto di Odino era così diffuso nelle regioni germaniche, e il parallelo con il dio indiano Varuna così calzante, che probabilmente le sue origini risalgano alla tradizione Indo-Germanica. Già nell'età del bronzo ritroviamo incisioni su roccia in Svezia che raffigurano un dio che regge una lancia, che con un po' di immaginazione può essere collegato ad Odino, e almeno attorno al 500 EC egli è chiaramente raffigurato in una serie di ornamenti accanto ad uccelli e guerrieri. Pietre runiche di epoca vichinga portano avanti questa usanza e lo raffigurano, tra le altre cose, a cavallo verso il Valhalla.

Tuttavia, tenendo a mente il suo status successivo di leader della mitologia nordica, reali prove tangibili di un culto di Odino sono piuttosto scarse. Luoghi denominati in onore del dio - un buon indicatore di pratiche religiose e popolarità - sono totalmente assenti in Islanda tra la sua colonizzazione e l'avvento della cristianità, e molto rare nel sud della Norvegia, anche se compaiono qua e là nel sud della Svezia e della Danimarca. Thor, al contrario, ruba la scena ed è molto più presente nei contesti di culto rispetto a suo padre. Fortunatamente, Rudolf Simek ha un modo per chiarire la nostra confusione:

In effetti, sembra plausibile che le fonti letterarie lo ponessero in una posizione così predominante dal loro punto di vista, considerando che non ci sono dubbi che Odino fosse il dio della poesia (e dei poeti), e le nostre fonti, che arrivano direttamente o indirettamente - grazie alla sistemazione di Snorri - dagli scaldi di epoca pagana, ci mostrano senza stupirci una particolare inclinazione per il dio protettore della loro stessa disciplina. (243)

Dunque, invece di ipotizzare un culto di Odino onnicomprensivo quale dio principale della mitologia norrena, ha più senso sostenere che fosse venerato in contesti specifici, e da individui specifici - soprattutto poeti, guerrieri, capi tribù e re. Cruenti sacrifici umani, per esempio, tendono ad essere dedicati esclusivamente ad Odino. Invece, nelle credenze di epoca vichinga, era semplicemente uno fra i tanti dei. Questo è visivamente osservabile nel grande tempio pagano di Uppsala in Svezia; nel 1070 EC Adamo da Brema descrisse, narrando la sua visita a questo luogo, che una statua di Thor spiccava in maniera prominente al centro della sala, con Odino e Freyr ai suoi fianchi, e che i sacrifici venivano offerti a Thor in caso di carestia, ad Odino in tempo di guerra, e a Freyr per le questioni legate al matrimonio.

Bibliografia

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  • Simek, R. (translated by A. Hall). Dictionary of Northern Mythology. D. S. Brewer, Cambridge, 2008
  • The Prose EddaAccessed 10 Nov 2017.

Info traduttore

Federica Lomoro
Linguista e traduttrice, Federica è laureata in cinese e giapponese. Dalla Città Eterna all'Estremo Oriente, è sempre pronta a scoprire qualcosa di nuovo sulle antiche civiltà e sul modo in cui hanno plasmato il mondo in cui oggi viviamo.

Info autore

Emma Groeneveld
Emma Groeneveld studied History & Ancient History, focusing on topics such as Herodotus and the juicy politics of ancient courts. Since the conclusion of her studies in 2015, she has been spending more and more time on her obsession with prehistory.

Cita questo lavoro

Stile APA

Groeneveld, E. (2017, novembre 13). Odino [Odin]. (F. Lomoro, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-14652/odino/

Stile CHICAGO

Groeneveld, Emma. "Odino." Tradotto da Federica Lomoro. World History Encyclopedia. Modificato il novembre 13, 2017. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-14652/odino/.

Stile MLA

Groeneveld, Emma. "Odino." Tradotto da Federica Lomoro. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 13 nov 2017. Web. 19 apr 2024.