Impero Romano

Definizione

Joshua J. Mark
da , tradotto da Luca Zadra
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Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Greco, Portoghese, Russo, Spagnolo, Turco
The Provinces of the Roman Empire under Augustus (by Simeon Netchev, CC BY-NC-SA)
Le Province dell'Impero Romano sotto Augusto
Simeon Netchev (CC BY-NC-SA)

L'Impero romano, al suo apice (c. 117 d.C.), era la più estesa struttura politica e sociale nella civiltà occidentale. Nel 285 d.C. l'impero era divenuto troppo vasto per essere amministrato dal governo centrale di Roma e venne quindi diviso dall'Imperatore Diocleziano (r. 284-305 d.C. in Impero d'Occidente ed Impero d'Oriente. L'Impero Romano ebbe inizio quando Cesare Augusto (r. 27 AEC-14 d.C.) divenne il primo imperatore di Roma, ed ebbe termine, in occidente, quando l'ultimo imperatore Romolo Augusto (diminutivo, Augustolo, r. 475-476 d.C.) venne deposto dal Re germanico Odoacre (r. 476-493 d.C.). In Oriente, esso continuò come Impero Bizantino fino alla morte di Costantino XI (r. 1449-1453) e la caduta di Costantinopoli ad opera dei Turchi Ottomani nel 1453. L'influenza dell'Impero Romano nella civiltà occidentale è stata profonda nei contributi che perdurano virtualmente in ogni aspetto della cultura occidentale.

Le Prime Dinastie

A seguito della Battaglia di Azio nel 31 a.C., Gaio Ottavio Turino (meglio conosciuto come Ottaviano), nipote ed erede di Giulio Cesare, divenne il primo imperatore di roma e prese il nome di Cesare Augusto. Nonostante Giulio Cesare venga spesso considerato come il primo imperatore di Roma, ciò non è esatto; egli non ebbe mai il titolo di "Imperatore" qunto, piuttosto, di "Dittatore", un titolo al quale il Senato non potè fare altro che riconoscere, in quanto Cesare deteneva il supremo potere militare e politico. Diversamente, il Senato volontariamente riconobbe ad Augusto il titolo di imperatore, prodigandogli elogi e poteri in quanto esso aveva eliminato i nemici di Roma e riportato una stabiltà assai necessaria.

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AUGUSTO: " HO TROVATO UNA CITTA' DI MATTONI, VE LA RESTITUISCO DI MARMO."

Augusto governò l'impero dal 31 a.C. fino alla sua morte nel 14 d.C.. In tale periodo, egli affermò di avere "trovato Roma una città di mattoni, ma di lasciare una città di marmo." Augusto riformò le leggi della città e, per estensione dell'impero, consolidò i confini di Roma, avviò vasti progetti di edificazione (eseguiti in gran parte dal suo leale generale Agrippa, v. 63-12 a.C., che costruì il primo Pantheon), ed assicurò all'impero un'immagine duratura quale una delle più grandi, se non la più grande, potenza politica e culturale della storia. La Pax Romana (Pace Romana), anche conosciuta come Pax Augusta, che egli avviò, fu un periodo di pace e prosperità fino ad allora, e tuttora, sconosciuta e che sarebbe durata per oltre 200 anni.

A seguito della morte di August, il potere passò al suo erede, Tiberio (r. 14-37 d.C.), il quale continuò molte delle politiche dell'imperatore, ma gli mancava la forza di carattere e visione che contrassegnavano Augusto. Questa carenza sarebbe continuata, più o meno s, stabilmente, con gli imperatori che seguirono: Caligola (r. 37-41 d.C.), Claudio (r. 41-54 d.C.), e Nerone (r. 54-68 d.C.). Ci si riferisce a questi primi cinque sovrani dell'impero come appartenenti alla Dinastia Giulio-Claudia per la loro discendenza dalle due famiglie (o per nascita o per adozione), Giulia e Claudia. Nonostante Caligola sia divenuto famoso per la sua depravazione ed apparente insanità, il primo periodo del suo regno fu lodevole così come quello del suo successore, Claudio, che accrebbe il potere ed il territorio di Roma fino in Bretagna; diversamente fu per Nerone. Caligola e Claudio furono entrambi assassinati mentre erano al potere (Caligola dalla propria Guardia Pretoriana mentre Claudio, apparentemente, da sua moglie). Il suicidio di Nerone concluse la Dinastia Giulio-Claudia ed iniziò il periodo di agitazione sociale conosciuto come L'Anno dei Quattro Imperatori.

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Questi quattro governanti furon Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano. A seguito del suicidio di Nerone nel 68 EC, Galba assunse il potere (69 d.C.) e quasi immediatamente si rivelò inadatto per tale responsabilità. Egli venne assassinato dalla Guardia Pretoriana. Otone gli succedette rapidamente nello stesso giorno della sua morte, ed antichi documenti indicano le aspettative che egli potesse essere un buon imperatore. Il Generale Vitellio, tuttavia, cercava il potere per se stesso e dunque iniziò la breve guerra civile che si concluse con il suicidio di Otone e l'ascesa al trono di Vitellio.

Vitellio si rivelò non più idoneo al governo di quanto non fu Galba, in quanto quasi immediatamente si diede ad intrattenimenti e banchetti lussuosi a discapito dei propri doveri. Le legioni si dichiararono per il Generale Vespasiano quale imperatore e marciarono su Roma. Vitellio venne assassinato dagli uomini di Vespasiano, e Vespasiano (r. 69-79) prese il potere esattamente ad un anno dal giorno in cui Galba inizialmente ascese al trono.

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Vespasiano fondò la Dinastia Flavia che fu caratterizzata da imponenti progetti costruttivi, prosperità economica, ed espansione dell'impero. Il regno di Vespasiano fu prospero come evidenziato dai suoi progetti costruttivi che inclusero l'inizio dell'edificazione dell'Anfiteatro Flavio (il famoso Colosseo di Roma) che suo figlio Tito (r. 79-81 d.C.) avrebbe completato. L'avvio del regno di Tito vide l'eruzione del Monte Vesuvio nel 79 EC che seppellì le città di Pompei ed Ercolano.

Roman Emperor Domitian, Louvre
L'Imperatore Romano Domiziano, Louvre
Mary Harrsch (Photographed at the Musée de Louvre) (CC BY-NC-SA)

Antiche fonti concordano in modo totale nell'elogiare la gestione di tale disastro così come il grande incendio di Roma nell'anno 80 d.C.. Tito morì di febbre nell'anno 81 d.C. e gli successe suo fratello Domiziano (r. 81-96). Domiziano estese e consolidò i confini di Roma, riparò i danni alla città causati dal grande incendio, continuò i progetti costruttivi iniziati da suo fratello, e migliorò l'economia dell'impero. Nonostante ciò, i suoi metodi e le sue politiche autocratiche lo resero impopolare al Senato Romano, ed egli venne assassinato nel 96 d.C..

I Cinque Buoni Imperatori

Il successore di Domiziano fu il suo consigliere Nerva che diede inizio alla Dinastia Nerva-Antonina e che governò Roma negli anni 96-192 d.C.. Questo periodo è contraddistinto da una prosperità crescente dovuta ai regnanti conosciuti come I Cinque Buoni Imperatori. Tra il 96 ed il 180 d.C., cinque uomini eccezionali governarono in sequenza e portarono l'Impero Romano al suo apice:

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  • Nerva (r. 96-98 d.C.)
  • Traiano (r. 98-117 d.C.)
  • Adriano (r. 117-138 d.C.)
  • Antonino Pio (r. 138-161 d.C.)
  • Marco Aurelio (r. 161-180 d.C.)

Sotto la loro guida, l'Impero Romano divenne più forte, più stabile, e si estese in dimensione e scopo. Lucio Vero e Commodo sono gli ultimi due discendenti della Dinastia Nerva-Antonina. Vero fu co-imperatore insieme a Marco Aurelio fino alla sua morte nel 169 d.C. e pare sia stato piuttosto inefficace. Commodo (r. 180-192 d.C.), figlio e successore di Aurelio, fu uno degli imperatori più disgraiziati che Roma ebbe mai visto ed è universalmente raffigurato nel soddisfare se stesso ed i suoi capricci a spese dell'impero. Egli venne strangolato dal suo compagno di lotta nel proprio bagno nel 192 EC, ponendo termine alla Dinastia Nerva-Antonina ed innalzando al potere il prefetto Pertinace (che molto probabilmente aveva architettato l'assassinio di Commodo).

Pompeii and Mt. Vesuvius
Pompei e il Monte Vesuvio
mchen007 (Copyright)

La Dinastia dei Severi

Pertinace governò solo per tre mesi prima di essere assassinato. Egli fu seguito, in rapida successione, da altri quattro nel periodo conosciuto come L'Anno dei Cinque Imperatori, che culminò con l'ascesa al potere di Settimio Severo. Severo (r. 193-211 d.C.), fondatore della Dinastia dei Severi, sconfisse i Parti, ed ampliò l'impero. Le sue campagne in Africa ed in Bretagna furono di vasto respiro e costose ed avrebbero contribuito alle successive difficoltà finanziarie di Roma. Gli succedettero i figli Caracalla e Geta, fino a qundo Caracalla fece assassinare suo fratello.

Roman Beach Attack
Attacco Litoraneo Romano
The Creative Assembly (Copyright)

Caracalla regnò fino al 217 d.C., quando venne assassinato dalla sua guardia del corpo. Fu sotto il regno di Caracalla che la cittadinanza Romana venne estesa fino ad includere tutti gli uomini liberi all'interno dell'impero. Si dice che questa legge fosse stata introdotta come misura per incrementare le entrate fiscali, semplicemente perchè, dopo la sua approvazione, vi erano più persone tassabili da parte del governo centrale. La Dinastia dei Severi continuò, largamente sotto la guida e manipolazione di Giulia Mesa (conosciuta come "l'imperatrice"), fino all'assassionio di Alessandro Severo (r. 222-235 d.C.) nel 235 d.C. che fece precipitare l'impero in un periodo di caos conosciuto come La Crisi del Terzo Secolo (durata dal 235 al 284 d.C.).

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Due Imperi: Oriente ed Occidente

Questo periodo, conosciuto anche come, La Crisi dell'Impero, fu caratterizzato da una guerra civile costante, in quanto diverse autorità militari si affrontarono per il controllo dell'impero. La crisi è ulteriormente evidenziata dagli storici per i diffusi disordini sociali, instabilità economica (accentuata, in parte, dalla svalutazione della valuta Romana da parte dei Severi), ed, infine, dalla dissoluzione dell'impero che si divise in tre regioni separate. L'impero venne riunificato da Aureliano (270-275 d.C.) le cui politiche furono ulteriormente sviluppate e migliorate da Diocleziano che la Tetrarchia (il governo dei quattro) per mantenere l'ordine su tutto l'impero.

LA CRISI DELL'IMPERO FU CARATTERIZZATA DA UNA GUERRA CIVILE COSTANTE, IN QUANTO DIVERSE AUTORITA' MILITARI SI AFFRONTARONO PER IL CONTROLLO DELL'IMPERO.

Anche così, l'impero era ancora talmente vasto che Diocleziano lo divise in due nel 285 d.C. per facilitarne una amministrazione più efficiente elevando uno dei suoi ufficiali, Massimiano (r. 286-305 d.C.) al rango di co-imperatore. Così facendo, egli creò l'Impero Romano d'Occidente e l'Impero Romano d'Oriente (anche conosciuto come Impero Bizantino). Poichè la causa principale della Crisi dell'Impero era una mancanza di chiarezza nella successione, Diocleziano decretò che i successori dovevano essere scelti ed approvati individualmente fin dall'inizio da parte del governante in carica. Due di questi successori erano i generali Massenzio e Costantino. Diocleziano abdicò dal governo volontariamente nel 305 d.C., e la tetrarchia si dissolse in quanto regioni dell'impero rivaleggiavano tra loro per dominare. A seguito della morte di Diocleziano nel 311 d.C., Massenzio e Costantino gettarono nuovamente l'impero in una guerra civile.

Costantino & Cristianesimo

Nel 312 EC, Costantino sconfisse Massenzio nella Battaglia di Ponte Milvio e divenne l'unico imperatore di entrambi gli Imperi d'Occidente e d'Oriente (governando dal 306 al 337 d.C. ma detentore del potere assoluto dal 324 al 337 d.C.). Credendo che Gesù Cristo fosse la cuasa della sua vittoria, Costantino proclamò una serie di leggi come l'Editto di Milano (313 d.C.) che concessero tolleranza religiosa in tutto l'impero e, particolarmente, tolleranza per la fede che divenne conosciuta come Cristianesimo.

The Colossus of Constantine
Il Colosso di Costantino
Dana Murray (CC BY-NC-SA)

Allo stesso modo in cui precedenti imperatori Romani avevano rivendicato una relazione speciale con una divinità per aumentare la loro autorità e posizione (Caracalla con Serapide, per esempio, o Diocleziano con Giove), Costantino scelse la figura di Gesù Cristo. Durante il Primo Concilio di Nicea (323 d.C.), egli presiedette l'assemblea per codificare la fede e decidere su questioni importanti come la divinità di Gesù e quali manoscritti sarebbero stati raccolti per formare il libro conosciuto oggi come La Bibbia. Stabilizzò l'impero, rivalutò la moneta, e riformò l'esrcito, così come la fondazione della città che chiamò Nuova Roma sul luogo della precedente città che fu Bisanzio (l'odierna Istanbul), che divenne nota come Costantinopoli.

Egli è conosciuto come Costantino il Grande dovuto a successivi scrittori Cristiani che videro in lui il potente difensore della loro fede ma, come è stato fatto notare da molti storici, l'onoreficienza potrebbe essere semplicemente stata attribuita per le sue riforme religiose, culturali e politiche, così come le sue capacità in battaglia ed i suoi progetti costruttivi su larga scala. dopo la sua morte, i suoi figli ereditarono l'impero e, abbastanza rapidamente, intrapresero una serie di conflitti tra di loro che rischiarono di distruggere tutto ciò che Costantino aveva realizzato.

I suoi tre figli, Costantino II, Costanzo II, e Costante I divisero l'Impero Romano tra di loro ma presto iniziarono a litigare su chi di loro meritasse di più. In questi conflitti, Costantino II e Costante I vennero uccisi. Costanzo II morì più tardi dopo avere nominato suo cugino Giuliano quale suo successore ed erede. L'imperatore Giuliano regnò per soli due anni (361-363 d.C.) e, in tale periodo, tentò di riportare Roma alla precedente gloria attraverso una serie di riforme mirate ad incrementarne l'efficienza di governo.

Come un filosofo Neo-Platonico, Giuliano rifiutò il Cristianesimo ed incolpò la fede, e la difesa per essa da parte di Costantino, come causa del declino dell'impero. Mentre ufficialmente proclamava una politica di tolleranza religiosa, Giuliano sistematicamente rimosse i Cristiani da posizioni di governo autorevoli, bandì l'insegnamento e la diffusione della religione, e vietò il servizio militare ai Cristiani. La sua morte, avvenuta durante una campagna militare contro i Persiani, pose fine alla dinastia iniziata da Costantino. Egli fu l'ultimo imperatore pagano di roma e divenne noto come "Giuliano l'Apostata" per la sua opposizione al Cristianesimo.

Byzantine Empire c. 460 CE
L'Impero Bizantino attorno al 460
Tataryn77 (CC BY-SA)

Dopo il breve regno di Gioviano, che ristabilì il Cristianesimo come fede dominante nell'impero ed abrogò i vari editti di Giuliano, la responsabilità di imperatore ricadde su Teodosio I. Teodosio I (r. 379-395 d.C.) portò le riforme religiose di Costantino e Gioviano ai propri fini naturali, dichiarò fuorilegge il culto pagano in tutto l'impero, chiuse scuole ed univeristà connesse, e convertì i templi pagani in chiese Cristiane dopo avere proclamato il Cristianesimo quale religione di stato di Roma nel 380 d.C..

L'UNITA' DEI DOVERI SOCIALIU E DELLA FEDE RELIGIOSA FORNITA DAL PAGANESIMO FU INTERROTTA DALL'ISTITUZIONE DEL CRISTIANESIMO.

Fu durante questo periodo che la famosa Accademia di Platone venne chiusa dal decreto di Teodosio. Molte delle sue riforme furono impopolari sia tra l'aristrocazia Romana che tra la gente cumune che rimanevano legati ai tradizionali valori delle pratiche pagane. L'unità dei doveri sociali e della fede religiosa fornita dal paganesimo fu interrotta dall'istituzione di una religione che rimosse gli dei dalla terra e dalla società umana e proclamò un solo Dio che governava dai cieli.

Questo nuovo dio, diversamente dagli antichi dei, non aveva interessi speciali per Roma - egli era il dio di tutti gli uomini - e questo distanziò la religione di Roma dallo stato di Roma. Precedentemente, il credo religioso Romano era sponsorizzato dallo stato ed i rituali e le festività servivano ad consolidare lo status del governo. Teodosio dedicò così tanto impegno nel promuovere il Cristianesimo che pare abbia trascurato altri doveri di imperatore e sarà l'ultimo a governare entrambi gli Imperi di Oriente ed Occidente.

La Caduta dell'Impero Romano

Nel 376-382 EC, Roma combattè una serie di battaglie contro invasori Goti conosciuto oggi come le Guerre Gote. Alla Battaglia di Adrianopoli, 9 Agosto 378 d.C., l'Imperatore Romano Valente (r. 364-378 d.C.) venne sconfitto, e gli storici segnano questo evento come fondamentale nel declino dell'Impero Romano d'Occidente. Sono state suggerite varie teorie sulla causa della caduta dell'impero ma, ancora oggi, non vi è accordo univoco su quelli che furono i fattori specifici. Edward Gibbon ha notoriamente sostenuto nella sua "La Storia del Declino e Caduta dell'Impero Romano" che il Cristianesimo giocò un ruolo determinante, in quanto la nuova religione minò i costumi sociali dell'impero forniti dal paganesimo.

La teoria che il Cristianesimo fu la causa radicale della caduta dell'impero era stata dibattuta molto tempo prima di Gibbon, comunque, come il teologo Orosio (v. c. 5° secolo d.C.) sostenne fin dal 418 d.C. sull'innocenza del Cristianesimo nel declino di Roma. Orosio sostenne che fu principalmente proprio il paganesimo e le pratiche pagane che portarono alla caduta di Roma. Altri fattori che contribuirono alla caduta di Roma furono:

  • Instabilità politica dovuta alle dimensioni dell'impero
  • Gli interessi propri delle due metà dell'impero
  • Invasioni delle tribù barbariche
  • Corruzione del governo
  • Eserciti mercenari
  • Dipendenza eccessiva dal lavoro degli schiavi
  • Massiccia disoccupazione ed inflazione

La vastità ingovernabile dell'impero, anche se diviso in due, lo rendeva difficile da gesrtire. L'Impero Orientale prosperò mentre l'Impero Occidentale lottava e nessuno dei due si pose troppi problemi nell'aiutare l'altro. La Roma Orientale ed Occidentale si vedevano più come concorrenti che come compagne di squadra e lavoravano principalmente per i loro interessi personali. La forza crescente delle tribù Germaniche e le loro costanti incursioni su Roma sarebbero potute essere gestite in modo più efficace in assenza di corruzione governativa, specialmente tra i governatori provinciali, e con trattamenti più equi per i Goti da parte di tutti i Romani.

L'esercito Romano, inquadrato largamente con mercenari barbari che non avevano alcun legame etico con Roma, non riuscivano più a difendere i confini in modo efficace come una volta nè il governo riusciva a riscuotere facilmente le tasse nelle province. Inoltre, la svalutazione della valuta, iniziata sotto la Dinastia dei Severi, aveva costantemente incoraggiato l'inflazione ed il lavoro degli schiavi, che era diffuso, privando i cittadini delle classi inferiori di attività facendo così salire i livelli di disoccupazione. L'arrivo dei Visigoti nell'impero nel terzo secolo EC, in fuga dagli Unni invasori, e le loro successive ribellioni sono stati anche citati come fattore che ha contribuito al declino.

Invasions of the Roman Empire
Le invasioni dell'Impero Romano
MapMaster (CC BY-SA)

L'Impero Romano d'Occidente ebbe termine ufficialmente il 4 Settembre 476 d.C., quando l'Imperatore Romolo Augustolo venne deposto dal Re Germanico Odoacre (anche se alcuni storici datano la fine nel 480 d.C. con la morte di Giulio Nepote). L'Impero Romano d'Oriente continuò come Impero Bizantino fino al 1453, ed anche se inizialmente conosciuto semplicemente come 'l'Impero Romano' non assomogliava per nulla a tale entità. L'Impero Romano d'Occidente venne successivamente re-inventato come Il Sacro Romano Impero (962-1806), ma tale entità, pure, era lontana dall'Impero Romano dell'antichità ed era un 'impero' solo nel nome.

Eredità dell'Impero Romano

Le invenzioni e le innovazioni che vennero generate dall'Impero Romano alterarono profondamente le vite delle genti antiche e continuano ad essere usate nelle culture intorno al mondo ancora oggi. Progressi nella costruzione delle strade e degli edifici, impianti idraulici, acquedotti, ed anche cemento ad asciugatura rapida furono o inventato o migliorati dai Romani. Il calendario usato nel mondo Occidentale deriva da quello creato da Giulio Cesare, ed i nomi dei giorni della settimana (nelle lingue romanze) ed i mesi dell'anno provengono anche da Roma. Anche l'usanza di restituire degli acquisti che non si vogliono deriva da Roma le cui leggi rendevano legale per un consumatore di restituire al venditore la merce difettosa o non voluta.

I complessi di appartamenti (conosciuti come 'insula'), bagni pubblici, lucchetti e chiavi, giornali, ed anche i calzini vennero tutti sviluppati dai Romani così come le scarpe, un sistema postale (modellato su quello persiano), cosmetici, la lente d'ingrandimento, ed il concetto di satira nella letteratura. Durante il periodo dell'impero, sviluppi significativi si ebbero anche nei campi della medicina, giurisprudenza, religione, governo e combattimento. I romani erano abili nel prendere in prestito, e apporre miglioramenti, su quelle invenzioni o concetti che trovavano tra i popoli indigeni delle regioni che conquistavano. E' quindi difficile dire ciò che possa essere un'invenzione 'originale' Romana e cosa sia un'innovazione su di un concetto, una tecnica od uno strumento pre-esistente. Si può tranquillamente dire, comunque, che l'Impero Romano ha lasciato una eredità duratura che continua ad influenzare il modo in cui la gente vive ai giorni nostri.

Info traduttore

Luca Zadra
Luca Zadra è laureato in Scienze Politiche presso l'Università LUISS di Roma. Ha lavorato nel turismo culturale concentrandosi su economia verde ed ecosistemi. Attualmente risiede in Svezia dove tiene brevi corsi e conferenze sulla cultura e le tradizioni italiane.

Info autore

Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filosofia presso il Marist College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e filosofia all'Università.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, J. J. (2018, marzo 22). Impero Romano [Roman Empire]. (L. Zadra, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-100/impero-romano/

Stile CHICAGO

Mark, Joshua J.. "Impero Romano." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. Modificato il marzo 22, 2018. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-100/impero-romano/.

Stile MLA

Mark, Joshua J.. "Impero Romano." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 22 mar 2018. Web. 25 apr 2024.