Il termine “reazione termidoriana” si riferisce al periodo della Rivoluzione francese (1789-1799) compreso tra la caduta di Maximilien Robespierre del 27-28 luglio 1794 e lo stabilimento del Direttorio il 2 novembre 1795. I Termidoriani abbandonarono le politiche radicali dei giacobini abbracciando altre politiche conservatrici, cercando la restaurazione di un governo costituzionale stabile e del liberismo economico.
I Termidoriani vennero al potere cospirando e rovesciando Maximilien Robespierre (1758-1794). Dopo la sua esecuzione, il regime termidoriano smantellò il Regno del Terrore, eliminando i giacobini dalle posizioni di potere e sopprimendo violentemente la loro ideologia con il primo Terrore bianco. I loro sforzi di riportare stabilità alla Francia risultarono in politiche conservatrici, che ricordavano le prime fasi della rivoluzione. Essi ristabilirono la libertà di religione, reintrodussero il libero mercato capitalista, e permisero il ritorno di alcuni emigrati aristocratici in Francia, portando alla nascita di un sentimento apertamente realista. Queste politiche ebbero un successo alterno.
Il nuovo regime fu generalmente impopolare tra la popolazione francese che dovette affrontare crescenti livelli di povertà e di carestia durante i 15 mesi del governo termidoriano. Questo condusse a molteplici tentativi di colpo di Stato il più significativo dei quali più significativo dei quali fu quello della rivolta, del 1 Pratile dell'anno terzo (20 maggio 1795), quando gli insorti domandarono pane e l'adozione della Costituzione del 1793, che non era mai entrata in vigore e che era stata scritta dai giacobini. Dopo che la rivolta fu spazzata via, i Termidoriani scrissero la loro propria costituzione dell'anno III (1795), che stabiliva l'istituzione del Direttorio nazionale.
I Termidoriani
Il nome Termidoriani dato ai cospiratori contro il regime di Robespierre è derivato dal mese di Termidoro, mese di mezza estate nel calendario repubblicano francese, durante il quale il colpo di Stato ebbe luogo. Benché avessero un disprezzo condiviso per Robespierre, i Termidoriani avevano poco altro in comune. Alcuni di loro erano stati volonterosi ed entusiasti partecipanti del Terrore prima di levarsi contro Robespierre e avevano bisogno di liberarsi di lui per salvarsi la pelle. Altri avevano detestato il Terrore dall'inizio ed erano ansiosi di distruggerlo. Molti erano repubblicani conservatori che rappresentavano la massa di centro dei deputati della Convenzione conosciuta come la Pianura che desidera riportare indietro l'orologio al momento in cui la rivoluzione si trovava nel 1792, prima del Terrore, altri desideravano di tornare indietro ulteriormente, cercando un secondo tentativo di costruire una monarchia costituzionale come nel 1791.
Questa mancanza di consenso, così come l'assenza di personalità dominanti, contribuirono all'inefficacia e all'impopolarità della Convenzione termidoriana. Lo scarso successo delle loro politiche ha certamente rovinato l'eredità dei Termidoriani. I loro detrattori li vedevano, nella migliore delle ipotesi, come un interludio insignificante tra Robespierre e Napoleone. Nella peggiore essi erano i becchini della loro stessa rivoluzione, rivoluzionari di un tempo, sedotti e corrotti dalle vertigini del potere. Quest’ultima interpretazione fu usata da Leo Trotsky nel suo libro del 1937 La rivoluzione tradita, dove interpreta l'ascesa di Joseph Stalin come un termidoro sovietico.
Benché ci siano elementi di verità in queste affermazioni, lo storico Bronislav Braczko sostiene che i Termidoriani erano semplicemente realisti. La rivoluzione, avendo perso molto del suo slancio, correva il rischio di soccombere alla fatica ogni giorno di più. Stava diventando chiaro che la rivoluzione non poteva vivere più a lungo, non poteva mantenere più a lungo le promesse fatte nel 1789, perciò, piuttosto che volontariamente seppellire la Rivoluzione Braczko sostiene che i Termidoriani si resero conto questi limiti e semplicemente fecero del loro meglio per cercare di arginarli. Dopo la violenza del Terrore molti francesi desideravano stabilità piuttosto che il progresso rivoluzionario e i Termidoriani tentarono di dargliela. In ogni caso, il periodo della reazione termidoriana segnò una controrivoluzione che si allontanava dal progresso radicale dei Giacobini e cercava di ritornare ad uno stabile conservatorismo.
La caduta dei Giacobini
Dopo mesi di spargimento di sangue, il regno del Terrore in Francia cadde il 28 di luglio 1794 I10 di Termidoro dell'anno II) con l'esecuzione di Maximilien Robespierre. Sino ad allora il Terrore aveva provocato qualcosa tra le 20.000 e le 40.000 vittime lasciando molta parte della Francia spaventata per il massacro incessante. Nei suoi giorni finali, Robespierre aveva accusato alcuni membri del governo provvisorio, la Convenzione nazionale, di cospirazione antirivoluzionaria.
Benché egli non facesse nomi, molti deputati della Convenzione avevano dato a Robespierre motivo per essere disprezzati, facendo loro temere che le loro teste sarebbe state le prossime a cadere. Essi decisero di colpire per primi ed ebbero successo nel rovesciare il troppo confidente Robespierre, che andò alla ghigliottina dopo che la sua mascella fu sconquassata da un proiettile. Con Robespierre fuori dei giochi, i cospiratori, che furono subito chiamati Termidoriani, decisero di solidificare la loro vittoria, assicurandosi la caduta della Montagna, la parte politica giacobina radicale, una volta per tutte.
Essi cominciarono smantellando le armi del Terrore e punendo gli uomini che le avevano portate. Il giorno che Robespierre morì la Convenzione nazionale rigettò una mozione che il Comitato di salute pubblica fosse confermato nei suoi poteri; fu invece ridotto ad appena uno dei molti comitati sotto l'autorità della Convenzione. Il Comitato di salute pubblica avrebbe ancora provveduto allo sforzo bellico, ma avrebbe cessato di governare la Francia.
Ugualmente la Comune di Parigi fu domata quando 70 dei suoi funzionari che erano rimasti leali a Robespierre furono messi a morte senza processo il 29 di luglio. Il Tribunale rivoluzionario fu momentaneamente mantenuto, ma i membri più fanatici del suo staff furono purgati. In particolare il suo capo, il temuto procuratore Antoine Fouqier-Tinville fu arrestato e più tardi ghigliottinato. Altri Giacomini furono rimossi dal potere senza complimenti, mentre i Termidoriani mandavano dei rappresentanti in missione nelle province per assicurare la degiacobinizzazione dell'intero paese.
Il 1 di agosto, i Termidoriani abrogano la giustificazione legale del Terrore, cioè la legge dei sospetti e la legge del 22 Pratile. Questo comportò il rilascio di migliaia di prigionieri che erano in attesa di processo, 71 deputati della convinzione della Convenzione che erano stati arrestati per il supporto dei girondini del giugno 1793, furono rilasciati e restaurati nella loro dignità.
Il Terrore fu dichiarato infine finito. Il famoso slogan “il Terrore è all'ordine del giorno” fu, fu rimpiazzato con uno nuovo che proclamava “la giustizia è all'ordine del giorno”. Per dare un esempio di questo, solo sei persone furono ghigliottinate a Parigi durante l'intero mese di agosto, in forte contrasto con le 342 che erano state giustiziate il mese prima. La Convenzione nazionale ricevette circa 800 petizioni che chiedevano di “detronizzare” Robespierre e di riconoscere nei Termidoriani i nuovi salvatori della patria.
Il Terrore bianco
Tuttavia, ci furono quelli che erano insoddisfatti con le promesse di giustizia dei Termidoriani. Molti che erano stati recentemente rilasciati dalla prigione nutrivano ancora aspri sentimenti nei confronti degli uomini che li avevano messi in carcere, mentre altri non avevano dimenticato gli amici e i loro cari che erano stati ghigliottinati. Molti in Francia domandavano che la vendetta, non la giustizia, fosse all'ordine del giorno.
Fu con questo spirito di vendetta che certi gruppi antigiacobini cominciarono a emergere a Parigi e in varie località della Francia. Uno di questi gruppi, conosciuto come Moscardini, passeggiando per le vie di Parigi esercitava una giustizia vigilante con la punta dei loro bastoni. I Moscardini (parola il cui significato è “utilizzare un profumo di muschio”) erano giovani delle classi borghesi che assaltavano conosciuti giacobini alle spalle, nelle vie laterali e ingaggiavano combattimenti di strada con i sanculotti, le classi popolari che supportavano i giacobini.
In scherno alle sensibilità, giacobine, i Moscardini, deliberatamente si vestivano come caricature di dandy, indossavano cappelli a falde larghe, grandi cravatte e calze di seta. Incitati dai giornali termidoriani i Moscardini, Interrompevano i meeting giacobini e attaccarono anche lo stesso Club di giacobini nel novembre 1794, bastonando ogni uomo o donna che vi trovarono. Piuttosto che punire gli attaccanti la Convenzione scelse di chiudere permanentemente il club dei giacobini per ostentatamente di scoraggiare azioni illegali. Poco dopo il club di giacobini fu ufficialmente messo fuori legge.
Nel frattempo i Termidoriani continuavano ad distruggere le forme della leadership giacobina. Lo stesso mese in cui il club dei giacobini fu chiuso, Parigi divenne teatro del processo molto pubblicizzato contro Jean-Baptiste Carrier, l'esecutore degli infami annegamenti di Nantes. La stampa termidoriana enfatizzò la barbarità dei crimini di Carrier e ne fece il rappresentante del perfetto giacobino. Carrier fu giustiziato nel dicembre nel mezzo di un brutale inverno che portò carestia, inflazione e sollevazioni sociali. Questi fattori condussero alla fallita insurrezione del 12 Germinale o 1 Aprile 1795.
I Termidoriani risposero a questa insurrezione con rinnovati attacchi contro i giacobini. La legge del 10 Aprile diede ai Termidoriani rappresentanti in missione piena autorità di disarmare e imprigionare sospetti, conducendo all'arresto di quasi 90.000 sospetti simpatizzanti di giacobini, durante l'estate del 1795. Billaud-Varenne e Collot-d’Herbois, due precedenti membri del Comitato di salute pubblica, furono incriminati, processati e deportati alla Guyana francese, nonostante avessero aiutato nel rovesciare Robespierre. Il messaggio era chiaro. Gli ex terroristi sarebbero stati ritenuti responsabili dei loro crimini.
La violenza di strada peggiorò durante la seconda ondata della repressione dei Giacobini nella primavera e l'estate del 1795. I pestaggi dei Moscardini divennero più frequenti con una spia della polizia che riportava che era sufficiente semplicemente avere un aspetto da giacobino per essere chiamato tale, insultato e anche battuto (Doyle, 285). Ma per alcuni gruppi le semplici bastonature non erano sufficienti. Nelle province si cominciarono a formare delle milizie con lo scopo di dare la caccia e macellare i Giacobini; la cosiddetta Compagnia di Gesù adempi questi scopi a Lione, mentre la Compagnia del sole diede la caccia ai Giacobini a Nimes. Questi gruppi usualmente andarono oltre la ordinaria ghigliottina in favore di vie più personali per disfarsi dei nemici, come il linciaggio pubblico, l'assassinio di gruppo, i rapimenti e le imboscate. Dal momento che queste milizie tendevano a essere condotte da realisti, la violenza reazionaria contro il giacobinismo venne conosciuta come il primo Terrore bianco, dato che il bianco era il colore dei Borboni, la dinastia reale francese.
Il Terrore bianco, che durò approssimativamente da aprile a luglio 1795, vide l'assassinio di circa 2000 persone. Un notevole massacro avvenne a Lione il 4 di maggio, quando una larga folla invase una prigione e uccise 120 prigionieri giacobini. Questo si ripete un mese dopo a Marsiglia, quando il massacro di 100 prigionieri giacobini fu perpetrato da una folla arrabbiata, coordinata da un Termidoriano rappresentante in missione. Infine, la violenza terminò e la maggior parte dei 90.000 prigionieri giacobini furono rilasciati in inverno relativamente in buone condizioni.
La politica termidoriana
I Termidoriani inizialmente tentarono di ribaltare la politica economica giacobina abolendo la legge sul maximum che aveva che aveva posto un limite di prezzo sul pane e altri beni essenziali. I Termidoriani erano generalmente a favore del capitalismo e credevano che un ritorno del libero mercato avrebbe aiutato a rivitalizzare l'economia della Francia, che stava soffrendo fortemente a causa dell'inflazione.
Sfortunatamente, i Termidoriani implementano questa politica nel momento peggiore. L'inverno del 1794-95 fu uno dei peggiori del diciottesimo secolo per la Francia e senza la regolazione del maximum i prezzi del pane e dei combustibili schizzarono alle Stelle e il prezzo del grano, sali del 300%. Parigi vide una ripresa nella mortalità per freddo e per fame o per suicidio, per sfuggire a una sorte così miserabile. I Termidoriani risposero stampando nuove quantità di assegnati, la moneta cartacea della Rivoluzione, ma questo solo peggiorò il problema dell'inflazione. Questo fallimento della politica economica spinse molte persone contro i Termidoriani e portò alcuni a sentire nostalgia per i giorni del Terrore, quando almeno ci si poteva permettere il pane.
La politica Termidoriana andò meglio in campo religioso. Cercando di allentare i programmi di scristianizzazione che erano fioriti durante il Terrore, i Termidoriani dichiararono la libertà di culto nel febbraio 1795. Essi annunciarono che il governo non avrebbe più a lungo pagato il mantenimento delle istituzioni religiose e ciò effettivamente pose fine alla Chiesa costituzionale che era stata stabilita dalla Costituzione civile del clero nel 1790. Questo fu anche il primo momento nella storia della Francia in cui la Chiesa e lo Stato furono separati.
I Termidoriani estesero questa libertà di culto ai ribelli conservatori della guerra nella Vandea, che si erano rivoltati a causa della repressione rivoluzionaria del cattolicesimo. La Convenzione termidoriana offri anche l'amnistia a ogni ribelle che avesse deposto le armi entro un mese dalla sua proclamazione ma questo non pose fine alla ribellione che continuò fino a che i Termidoriani mandarono il generale Lazar Oche che stroncò la rivolta nel 1796.
L’ascesa del realismo
I Termidoriani perdonarono anche molti degli aristocratici emigrati che avevano che erano fuggiti dalla Francia durante il collasso dell'Antico Regime. Naturalmente questo provocò un incremento del sentimento realista in quanto i cittadini non si sentivano più spaventati di manifestare le loro preferenze per la monarchia. Il caos del Terrore e i seguenti mesi di povertà sotto i Termidoriani avevano reso l'idea della protezione sotto una stabile monarchia molto più attraente di quanto non fosse stata sei mesi prima. Il candidato ideale al trono fu Luigi Carlo, il figlio di 10 anni del defunto Re Luigi XVI di Francia (1774-1792). Il ragazzo, già salutato dai realisti come Luigi XVII di Francia, era stato rieducato dai rivoluzionari e poteva possibilmente servire come un re-cittadino rispettoso della costituzione in un modo che suo padre non aveva fatto.
Questa promettente idea venne meno quando fu annunciato che il ragazzo era morto nel giugno 1795 a causa di una malattia probabilmente non ben curata e della negligenza dei suoi tutori. Il prossimo pretendente al trono era lo zio del ragazzo, il Conte di Provenza, che immediatamente cominciò ad atteggiarsi come Re Luigi XVIII di Francia. Tuttavia, Luigi XVIII rifiutò di accettare il trono senza una promessa che la società, come era stata sotto l'Antico Regime, fosse in gran parte restaurata e che i regicidi che avevano votato per l'esecuzione di suo fratello Luigi, XVI, fossero puniti. Queste condizioni erano inaccettabili per i Termidoriani e per la maggior parte dei cittadini, e così l'idea di restaurare la monarchia fu messa da parte. I sentimenti realisti continuarono a crescere, tuttavia, e i realisti avrebbero lanciato tentativi di colpo di Stato contro il governo, come la rivolta del 13 Vendemmiaio (5 ottobre 1795) che fu repressa da Napoleone Bonaparte, (1769-1821).
L’insurrezione di Pratile e la creazione dei Direttorio
Alla primavera del 1795 la Repubblica francese era stata senza Costituzione per quasi tre anni. La Costituzione democratica del 1793 era stata scritta dai Giacobini ma rimase sotto un'arca di cedro, non essendo mai entrata in vigore: affamati, poveri e stanchi della corruzione dei Termidoriani i parigini si sollevarono nell'insurrezione del primo Pratile dell'anno III (20 maggio 1795) chiedendo pane e la Costituzione del 1793.
Essi assaltarono la Convenzione nazionale, uccisero e decapitarono un deputato che li affrontava e innalzarono la sua testa sopra una picca. Imbaldanzita, la folla chiese l'arresto sia degli emigrati ritornati sia dei Termidoriani che avevano perseguitato i Giacobini. deputati della Montagna cominciarono a mettersi dalla parte degli insorti e a ripetere le loro richieste. Il giorno seguente 20.000 insorti si trovarono di fronte i soldati repubblicani.
Dato che nessuna delle due parti voleva sferrare il primo colpo Cominciarono delle negoziazioni; gli insorti accettarono di sciogliersi se la Convenzione avesse promesso pane e l'adozione della Costituzione. La Convenzione promise di accettare almeno la prima di queste richieste, ma dopo che la folla fu dispersa, essi rinnegarono le loro promesse pretendendo che fossero state estorte sotto costrizione. I giorni seguenti videro brutali attacchi dei parigini e della Guardia Nazionale che aveva guidato l'insurrezione. Migliaia furono gli arresti. I capi della insurrezione furono ghigliottinati, gli undici deputati della Montagna che l'avevano supportata furono ugualmente arrestati e sei di loro furono condannati a morte.
Se i Termidoriani avessero mai considerato di adottare la Costituzione del 1793, questi pensieri furono messi da parte dopo l'insurrezione di Pratile, dal momento che la Costituzione era diventata un punto di ritrovo per i ribelli e i Giacobini. In più c'erano alcuni aspetti della Costituzione giacobina che i Termidoriani semplicemente ritenevano inaccettabili. Invece essi si misero al lavoro per scrivere una loro Costituzione, che divenne nota come la Costituzione dell'anno III (1795). Essa conteneva alcune cose familiari con la rivoluzione, come l’originaria Dichiarazione di diritti dell'uomo e del cittadino. Tuttavia, essa differiva grandemente da quelle precedenti. In certi aspetti, come nell'introduzione di un di un bicameralismo legislativo; questo includeva una Camera legislativa superiore, il Consiglio degli anziani e una Camera bassa, il Consiglio dei 500. Il potere esecutivo fu affidato a 5 Direttori. La struttura di questo nuovo Direttorio, che conteneva una legislatura, bicamerale e molteplici poteri esecutivi, doveva assicurare la separazione dei poteri.
La costituzione dell'anno III fu formalmente adottata il 22 agosto 1795, contenendo un esagerato numero di 377 articoli e sarebbe rimasta in vigore per il resto della Rivoluzione. Fu approvata da un milione di votanti che era però solo una frazione dei quasi 5 milioni di cittadini con diritto di voto, confermando il trend gà in atto di una bassa partecipazione dei votanti durante la Rivoluzione. C'era solo un piccolo problema per i Termidoriani, tuttavia; nel periodo di transizione tra la fine della Convenzione nazionale e l'ingresso del Direttorio, era concepibile che i realisti, o addirittura i Giacobini, potessero ottenere una maggioranza e perciò mettere in pericolo il governo. Per contrastare questa possibilità, i Termidoriani assicurarono che i 2/3 dei membri della Convenzione Termidoriana sarebbero anche stati al servizio del Direttorio. Paul Barras, uno dei principali Termidoriani, fu eletto come uno dei 5 direttori.
Il Direttorio ufficialmente, entrato in carica il 2 novembre 1795, continuò e la politica conservatrice antigiacobina dei Termidoriani tentando di stabilizzare la Francia. Il Direttorio era in carica al momento delle vittorie nelle guerre rivoluzionarie francesi (1792-1802), ma rimase impopolare e fu oggetto di diversi tentativi di colpo di Stato. Fu finalmente infine rovesciato tra il l’8 e il 9 novembre 1799 dal colpo di Stato del 18 Brumaio che lanciò Napoleone Bonaparte al potere e che viene spesso, riconosciuto come la fine della Rivoluzione francese.