Minerva

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Aldo Copetti
pubblicato il
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Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo, Turco
Minerva of Arezzo (by Egisto Sani (used with permission), Copyright)
Minerva di Arezzo
Egisto Sani (used with permission) (Copyright)

Minerva era la dea romana della saggezza, della medicina, del commercio, dell'artigianato, della poesia, delle arti in generale, e successivamente, della guerra. In molti aspetti simile alla dea greca Atena, aveva importanti templi a Roma ed era patrona dei Quinquatria.

In origine, Minerva era una dea italica dell'artigianato strettamente legata alla dea greca Atena. Gli studiosi, tuttavia, concordano nell'affermare che Minerva fosse autoctona, tramandata ai romani dalla dea etrusca Menrva, e che il suo nome derivi da meminisse, che significa 'ricordare'. Considerata figlia di Giove, dalla cui testa nacque, la dea fu adorata per la prima volta a Roma come parte della Triade Capitolina assieme a Giove e Giunone. Secondo la leggenda, il grande eroe Enea - fuggito dalla caduta di Troia - portò una statua votiva della dea a Roma. Posta nel Tempio di Vesta si credeva che la città sarebbe stata salva da ogni minaccia finché la statua fosse stata preservata. Come Atena, la dea era celebre per la sua castità, e per aver rifiutato le avances amorose di Marte, dio della guerra.

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Minerva è la protagonista di una delle più famose storie narrate nelle Metamorfosi di Ovidio. Nel mito, una ragazza lidiana chiamata Aracne sconsideratamente si vanta che le sue abilità nella tessitura siano migliori di quelle di Minerva. La grande dea si infastidì nel sentire tali affermazioni e prontamente sfidò la presuntuosa Aracne in una competizione di tessitura. Sedute ai rispettivi telai, le due donne iniziarono a creare un meraviglioso arazzo che avrebbe dovuto superare i migliori sforzi della rivale. Il capolavoro di Minerva raffigurava tutti i grandi dei e vedeva essa stessa al centro della scena nell'atto di vincere la competizione contro Poseidone aggiudicandosi il patrocinio di Atene. Ancora più inquietante per Aracne, gli orli dell'arazzo raffiguravano tutti quei mortali che avevano ignominiosamente sfidato gli dei restando gravemente sconfitti. Nel mentre, il lavoro meno pio di Aracne mostrava vari dei che assumevano forme diverse per poter sedurre ignari mortali. L'opera in sé era un pezzo di tessitura davvero magnifico ma, forse prevedibilmente, Minerva si dichiarò comunque vincitrice e punì Aracne per la sua audacia colpendola tre volte sulla testa e trasformandola in un ragno. Si tratta di un altro racconto ammonitore, comune sia nella mitologia greca che in quella romana, di quanto sia imprudente per i mortali considerarsi eguali agli dei.

Quello che probabilmente fu il più importante luogo di culto di Minerva era situato sull'Aventino, dove fu costruito un santuario nel 263 o 262 a.C. Questa particolare incarnazione della dea - la Minerva dell'Aventino - era di origini greche ed il sito fu anche sede di una corporazione di scrittori ed attori nonché importante centro per gli artigiani. La dea aveva anche un santuario sul colle Celio, uno dei sette di Roma.

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Minerva
Minerva
Mark Cartwright (CC BY-NC-SA)

Con il tempo, Minerva crebbe di levatura nel panteon romano ed assunse il ruolo di principale fulcro del Quinquatria, una festività precedentemente dominata da Marte. La festa della durata di cinque giorni aveva inizio il 19 marzo e segnava l'inizio della stagione delle campagne per l'esercito romano. La dea venne associata anche alla vittoria, come messo in luce dalla dedica da parte di Pompeo di un tempio alla dea a seguito della sua vittoriosa campagna nell'est. Anche l'imperatore Domiziano sosteneva che la dea fosse la sua protettrice speciale e commissionò un tempio in suo onore nel Foro di Nerva a Roma durante la seconda metà del I secolo d.C.

Una delle rappresentazioni artistiche di Minerva più impressionanti è la statua alta 3 metri della dea oggi custodita ai Musei Capitolini di Roma. Risalente al II secolo a.C., la figura in posizione eretta indossa un chitone con cintura, un'egida con Medusa, porta uno scudo al braccio sinistro e porta un elmo corinzio spinto verso la nuca. La statua, che deve molto nella sua composizione alla colossale statua criselefantina di Atena che Fidia scolpì per il Partenone nel V secolo a.C., presenta la dea nella sua familiare veste di nobile ed intrepida guerriera.

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Bibliografia

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Info traduttore

Aldo Copetti
Studente di ingegneria edile-architettura presso l'Università di Napoli Federico II, in Italia. Appassionato di storia, cultura ed arte in tutte le loro forme.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

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Cartwright, M. (2014, gennaio 07). Minerva [Minerva]. (A. Copetti, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-12417/minerva/

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Cartwright, Mark. "Minerva." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. Modificato il gennaio 07, 2014. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-12417/minerva/.

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Cartwright, Mark. "Minerva." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 07 gen 2014. Web. 03 mag 2024.