Eleonora d'Aquitania

Definizione

Joshua J. Mark
da , tradotto da Valentina Decembrini
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Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Portoghese, Russo, Spagnolo
Eleanor of Aquitaine (by Mark Cartwright, CC BY-NC-SA)
Eleonora di Aquitania
Mark Cartwright (CC BY-NC-SA)

Eleonora d'Aquitania (ca. 1122-1204) fu una delle figure più importanti e potenti dell'Alto Medioevo. Influenzò la politica, l'arte, la letteratura medievale e l'immagine delle donne del suo tempo.

Fu duchessa d'Aquitania (una provincia della Francia) dal 1137 al 1204, regina di Francia (1137-1152) e regina d'Inghilterra (1154-1189). Dopo il 1189 continuò a mantenere un grande potere politico e sociale, combinando matrimoni per i suoi nipoti.

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Fu moglie di Luigi VII di Francia (1137-1180) con il quale ebbe due figlie: Maria di Champagne (1145-1198) e Alice di Francia (1150-1197). Questo matrimonio fu annullato nel 1152 per motivi di consaguineità (Eleonora e Luigi erano cugini di terzo grado) e, immediatamente dopo, sposò Enrico II d'Inghilterra (1154-1189) dal quale ebbe otto figli. Tra questi, Riccardo I d'Inghilterra (1189-1199), il re Giovanni (1199-1216), famoso per la Magna Carta, ed Eleonora d'Inghilterra (1161-1214), madre di Bianca di Castiglia (1188-1252).

Grande patrona delle arti (come anche la gran parte dei suoi figli e nipoti), ispirò le opere di Bernart de Ventadorn (XII sec.), Maria di Francia (1160-1215) e altri importanti poeti provenzali. Sua figlia Maria sarebbe stata protettrice di Andrea Cappellano e di Chretien de Troyes, uno dei più influenti poeti dell'amore cortese e della leggenda di Re Artù.

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L'influenza di Eleonora fu distintiva non soltanto nelle regioni da lei direttamente governate ma anche in tutte quelle con cui lei entrò in contatto. Divenne un modello per molte dame d'alto rango e anche i suoi figli e nipoti seguirono le sue orme, in particolare Eleonora d'Inghilterra e Bianca di Castiglia. La sua sensibilità per le arti letterarie e il suo mecenatismo produssero il più interessante e popolare genere letterario del tempo, la poesia romantica provenzale, un corpus che ebbe notevole influenza sulla visione della donna nell'aristocrazia e che, ancora oggi, continua a ispirare una certa espressione artistica.

La giovinezza e l'ascesa al potere

Eleonora nacque nel 1122 da Guglielmo X, duca di Aquitania (1099-1137), e Aénor di Châtellerault (1103-1130). Il suo nome (Alienor) significa "l'altra Aénor" e potrebbe essere stata la prima donna a portare questo nome divenendo dunque la prima "Eleonora". Suo nonno fu il famoso trovatore e guerriero Guglielmo IX (1071-1127), la cui opera influenzò lo sviluppo della successiva poesia provenzale. Gugliemo X, nonostante non avesse le doti poetiche di suo padre, ereditò il suo amore per la letteratura. Volle che le sue figlie Eleonora e Petronilla ricevessero una raffinata istruzione culturale. Da ragazza, Eleonora parlava fluentemente latino e praticava tutti gli sport reali, come la caccia e la falconeria. Sua madre la istruì nelle pratiche femminili come filare, tessere e gestione dell'economia domestica.

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In un'epoca in cui erano frequenti i rapimenti delle fanciulle aristocratiche per il loro patrimonio, Guglielmo X sapeva che doveva agire subito se voleva proteggere Eleonora e la sua dote.

Nel 1130, sua madre e suo fratello minore Aigret morirono di dissenteria durante un pellegrinaggio, così come suo padre sette anni dopo, nell'aprile 1137. Guglielmo X comprendeva perfettamente la situazione critica in cui lasciava la propria figlia maggiore. L'Aquitania era un enorme feudo che andava "dal fiume Loira alle pendici dei Pirenei, dalle cime centrali dell'Alvernia fino all'Oceano occidentale... più vasto e più promettente di quello dello stesso re di Francia" (Kelly, 4). In un'epoca in cui erano frequenti i rapimenti delle fanciulle aristocratiche per il loro patrimonio, Guglielmo X sapeva che doveva agire subito se voleva proteggere Eleonora e la sua dote.

In punto di morte, diede ordine ai suoi cortigiani di recarsi immediatamente dal re Luigi VI di Francia (1108-1137, noto anche come Luigi il Grosso), chiedendogli di proteggere Eleonora finché non si fosse trovato un partito che fosse alla sua altezza. Chiese inoltre a Luigi di occuparsi di trovarle un buon marito. Una volta che Luigi ricevette la notizia, non perse tempo e organizzò il matrimonio tra suo figlio ed Eleonora; le nozze furono celebrate tre mesi dopo.

Queen Eleanor of Aquitaine
La regina Eleonora di Aquitania
Panagiotis Constantinou (CC BY-NC-SA)

Regina di Francia e la Seconda Crociata

Non era previsto che Luigi VII diventasse re. Era destinato al clero sin dalla più tenera età ma la morte nel 1131 di suo fratello maggiore Filippo, l'erede al trono, fece mutare i piani. Luigi succedette al trono ma mancava del giusto tipo di istruzione e dell'esperienza necessaria ad un futuro monarca. Inoltre, aveva da sempre condotto una vita riparata, avendo trascorso la maggior parte del suo tempo nei monasteri, e aveva ben poca esperienza di viaggi. Eleonora, di contro, aveva viaggiato a lungo con tuo padre in Aquitania e forse aveva anche ascoltato i racconti delle avventure di suo nonno nella Crociata del 1101. Eleonora era frizzante, loquace e per nulla timida quando si trattava di esprimere i propri desideri; Luigi era silenzioso, sottomesso e sembra aver timore di sua moglie.

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Quando Luigi accettò l'incarico di condurre la Seconda Crociata in Terrasanta, Eleonora mise in chiaro che intendeva partecipare anche lei. L'obiettivo di Luigi, nel finanziare e condurre la spedizione, era espiare il massacro degli abitanti di Vitry durante la guerra che aveva combattuto contro il conte di Champagne; l'unico obiettivo di Eleonora sembrava invece quello di partire con una grande avventura. Luigi aveva ben poca esperienza in fatto di leadership e assolutamente nessuna su viaggi e logistiche, pertanto, e senza alcuna sorpresa, la Crociata non ebbe buon esito. Eleonora ricevette moltissime critiche dagli storici dell'epoca poiché dava l'impressione che fosse partita per andare a una festa da ballo: aveva con sé 300 domestiche e un seguito di bagagli lungo chilometri contenente tutti i suoi vestiti ed altre necessità. Ciononostante, gli stessi storici ammettono che fosse una leader molto più abile di suo marito e godeva inoltre di maggiore rispetto tra i soldati.

The Second Crusaders Arrive in Constantinople
I partecipanti alla Seconda Crociata giungono a Costantinopoli
Jean Fouquet (Public Domain)

In Laodicea (Asia Minore), quando la spedizione volgeva verso il monte Cadmo lungo la strada per Antiochia dove li attendeva lo zio di Eleonora, Raimondo di Poitiers, questa spronava l'avanguardia, con la quale stava cavalcando, a proseguire, mentre Luigi, che viaggiava nelle retrovie, aveva dato ordine alle truppe di fermarsi per la notte. La colonna dunque si separò e i turchi, che li stavano tenendo l'occhio, tesero un'imboscata alle retrovie, massacrandole. Solo Luigi sopravvisse perché vestito da chierico e riuscì a nascondersi dentro il tronco di un albero. Una volta ad Antiochia, fu Eleonora ad occupare tutta la scena e Luigi appariva più come un suo servo che come un re. Raimondo ed Eleonora si intrattenevano in lunghe conversazioni alle quali Luigi non aveva parte; inoltre Raimondo chiedeva continuamente a Luigi di abbandonare il proposito di giungere a Gerusalemme per fare penitenza e, piuttosto, di restare con lui ed aiutarlo a riconquistare Aleppo.

Qualsiasi ammirazione iniziale avesse Luigi nei confronti di Eleonora lasciò presto il posto al risentimento e, quando lei suggerì un annullamento del matrimonio con pretesto di consanguineità, inizialmente Luigi rifiutò, per poi acconsentire. Dopo ulteriori disavventure in Palestina, la coppia tornò in Francia dove il matrimonio fu annullato nel 1152.

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Regina di Inghilterra e Patrona delle Arti

Eleonora sposò Enrico, duca di Normandia, poche settimane dopo l'annullamento. Enrico divenne re d'Inghilterra nel 1154 ed Eleonora fu sua regina, benché non riuscì ad avere la meglio su Enrico come era solita fare con Luigi. Il loro matrimonio fu un continuo scontro in cui Eleonora cercava di controllare il marito e lui faceva resistenza, concedendosi numerose amanti. La celebre natura irosa e impulsiva di Enrico non aiutava i rapporti e la sua relazione pubblica con la nobildonna Rosamund Clifford sembrava fatta apposta per umiliare la sua regina.

Eleonora non rendeva la situazione più facile, circondata com'era da poeti e artisti, sforzandosi di ignorare i capricci del marito. Forse ebbe una relazione con Bernard de Ventadour, che visse a corte dal 1152 al 1155. Eleonora sopportò il matrimonio alla tipica maniera di molte donne: concentrando cioè le proprie energie altrove e sui propri figli, conscia del fatto che, combinandone i matrimoni con nobili di altri paesi, sarebbero stati una fonte di potere e di influenza maggiori di quanto potesse essere lo stesso Enrico.

Henry II & Richard I
Enrico II e Riccardo I
Unknown Artist (Public Domain)

Intorno al 1170, Eleonora lasciò Enrico e tornò ai suoi antichi possedimenti di Poitiers. Lì, come aveva fatto precedentemente in Francia mentre era sposata con Luigi e poi di nuovo in Inghilterra, si circondò di poeti e artisti. Il figlio prediletto di Eleonora, Riccardo, rimase con lei, così come Maria, figlia del suo primo marito (anche se alcuni storici dibattono sull'effettiva presenza di Maria a Poitiers). Eleonora dava udienza a chi aveva lamentele, si interessava di questioni amministrativa e intratteneva gli ospiti nello stello castello in cui suo nonno, il grande trovatore, aveva fatto lo stesso. La studiosa Amy Kelly scrive: "la regina e la contessa [Maria], per la loro innata tradizione poetica, ereano le naturali patrone dei trovatori" (161). Il periodo di Poitiers è il più analizzato dalla gran parte degli storici della letteratura a causa dell'influenza di Eleonora sullo sviluppo del concetto di amore cortese e poesia cavalleresca.

Il genere poetico conosciuto oggi come poesia d'amore cortese o poema cavalleresco non era affatto nuovo nel XII sec., ma i poeti alla corte di Eleonora a Poitiers o a quella di Maria a Troyes stavano affinando il genere e sviluppando una caratterizzazione più intricata, avanzamenti che, affermano alcuni studiosi, erano incoraggiati da Eleonora e Maria. Secondo il poeta Andrea Cappellano (che scriveva per Maria), Eleonora, Maria e le altre dame aristocratiche avrebbero tenuto corti d'amore nelle quali avrebbero discusso questioni come l'esistenza del vero amore all'interno del matrimonio (non era possibile), in che cosa consistesse l'amore (la devozione dell'amante verso l'amata) e altri temi similari. Gli studiosi hanno messo in seria discussione la reale esistenza di queste corti, forse si trattava di una semplice invenzione letteraria ma, comunque fosse, la produzione poetica successiva al periodo trascorso da Eleonora a Poitiers si sviluppò con una profondità maggiore rispetto a prima e, inoltre, tratta gli stessi temi e le stesse questioni a cui fa riferimento Cappellano.

Vi erano dissapori e scontri con la Chiesa da parte sia di Eleonora che di Maria, le quali erano sospettate di simpatizzare per i Catari.

Alcuni studiosi hanno proposto la teoria che le poesie d'amore cortese fossero allegorie del credo eretico dei Catari, un movimento religioso oggetto di persecuzione da parte della Chiesa del tempo. I Catari ("puri") credevano che fossero loro e non la Chiesa a conoscere la verità divina e veneravano una divinità femminile, Sofia ("conoscenza"). Secondo questi studiosi, il noto tema della damigella in pericolo che deve essere salvata dal coraggioso cavaliere sarebbe una rappresentazione della dea Sofia, perseguitata dalla Chiesa, che deve essere protetta dai Catari.

Vi erano dissapori e scontri con la Chiesa da parte sia di Eleonora che di Maria, le quali erano sospettate di simpatizzare per i Catari; pertanto potrebbe sembrare plausibile che fossero coinvolte nel nascondere il credo Cataro tra versi poetici, sebbene questa teoria non sia accettata da tutti. Non sarebbe comunque una sorpresa se così fosse, dal momento che il sistema di credenze dei Catari era apprezzato da entrambe le donne poiché non discriminava tra i due sessi e criticava fortemente l'ipocrisia e la violenza della Chiesa.

Rivolta e incarceramento

Nel 1173, il figlio maggiore di Eleonora ed Enrico, Enrico il Giovane, (1155-1183) si ribellò al padre. La rivolta, fomentata da nobili che strumentalizzarono il risentimento del giovane Enrico nei confronti del padre, durò diciotto mesi e costò molte vite, prima di venire finalmente repressa. Un giovane Guglielmo il Maresciallo (1146-1219), il più grande cavaliere del tempo, si schierò dalla parte di Enrico il Giovane, Riccardo Cuor di Leone e Goffredo Plantageneto. Guglielmo il Maresciallo era stato maestro d'armi di Enrico il Giovane ed era devoto alla regina e ai suoi figli, pertanto il suo coinvolgimento ha suggerito ad alcuni storici e studiosi che fosse stata Eleonora ad istigare la rivolta.

Richard the Lionheart
Riccardo Cuor di Leone
Merry-Joseph Blondel (Public Domain)

Che fosse vero o meno, la regina supportò apertamente il figlio e, dopo che la rivolta fu sedata nel 1174, Enrico fece rapire Eleonora in Francia e la imprigionò in Inghilterra. Per i successivi 16 anni, Eleonora sarebbe stata spostata tra le varie roccaforti di Enrico fino alla sua morte nel 1189. In quella data, Enrico il Giovane era già morto di dissenteria e Riccardo I era diventato re. Eleonora sapeva di poter attuare le sue politiche attraverso Riccardo, senza trovare la costante resistenza che aveva invece incontrato con Enrico II. Avrebbe però avuto le mani molto più libere di quanto aveva immaginato, dal momento che l'anno seguente Riccardo lasciò l'Inghilterra per prendere parte alla Terza Crociata, e pare fosse stato lieto di lasciare ad Eleonora la responsabilità del suo regno.

Reggente d'Inghilterra

Nonostante fosse solo nominalmente reggente, Eleonora si firmava (come ugualmente voleva che gli altri le si rivolgessero) "Eleonora, per grazia di Dio, Regina d'Inghilterra" (Kelly, 288). Giocò le proprie manovre politiche con un'abilità che non sembrava avesse trascorso gli ultimi 16 anni in confinamento. Kelly scrive:

Durante il suo lungo confinamento, con la sola filosofia per tenersi in esercizio, aveva, pare, accumulato conoscenza e in qualche modo si era tenuta al passo con i progressi della storia. Aveva ereditato la capacità di Enrico per le strategie audaci ma era più saggia di lui, più sensibile alle derive popolari e più ingegnosa nel trarne vantaggio. (288)

Aveva capito che le crociate, in una terra remota per motivi nebulosi, non erano altro che uno spreco di energie e incanalò i suoi sforzi per recuperare l'equilibrio del regno che era andato perduto con la morte di Enrico II e la partenza di Riccardo I per la Terrasanta. Il regno aveva affrontato decenni difficili, dovuti in prima istanza alla relazione acrimoniosa del suo defunto marito con il primo, Luigi VII. Luigi era morto nel 1180 e gli era succeduto il figlio avuto dal suo secondo matrimonio, Filippo II (conosciuto come Filippo Augusto, re dal 1180 al 1223).

Anche Filippo era partito per la Terza Crociata e aveva combattuto a fianco di Riccardo ad Acri, ma vi erano state discussioni tra i due su un gran numero di questioni, tra cui diritti terrieri, che non li lasciarono in buoni rapporti. Filippo fece ritorno dalla Crociata ma Riccardo fu rapito nel 1192 con richiesta di riscatto da parte di Enrico VI del Sacro Romano Impero.

Arms of Richard I
Stemma di Riccardo I
Sodacan (CC BY-SA)

Filippo intraprese alcune campagne per reclamare le terre perdute a causa dei Plantageneti ed estese la sua influenza grazie a negoziazioni segrete con il più giovane figlio di Eleonora, Giovanni, ansioso di liberarsi del fratello maggiore e diventare re. Eleonora mantenne i nobili inglesi leali a Riccardo mentre raccoglieva la somma del riscatto, che lei stessa recò in Austria riportando a casa suo figlio nel 1194. Riccardo regnò solo altri cinque anni, prima di venire ucciso in battaglia nel 1199.

Conclusione

Giovanni successe infine al trono e, nel maggio 1200, concluse un trattato di pace con Filippo Augusto, sugellato dal matrimonio tra la dinastia francese dei Capetingi e quella inglese dei Plantageneti. Eleonora viaggiò fino in Castiglia, dove regnava sua figlia Eleonora, e riportò con sé la nipote Bianca di Castiglia affinché sposasse il figlio di Filippo, Luigi VIII (noto anche come Luigi il Leone, 1187-1226). Compiuto quest'ultimo atto, Eleonora si ritirò presso l'abbaziadi Fontevraud. Lì morì di cause naturali nel 1204. La pace tra Inghilterra e Francia, per la quale aveva agito da intermediaria attraverso il matrimonio di Bianca, al momento della sua morte era già stata infranta e l'inizio del regno di Giovanni era già segnato da una serie di errori diplomatici che Eleonora non avrebbe mai commesso e che aprivano al conflitto tra Francia e Inghilterra.

Questi conflitti confluirono nello scontro in larga scala che fu la guerra anglo-francese (1213-1214) nella quale le forze di Giovanni furono sconfitte da quelle di Filippo II. L'Inghilterra perse molti dei suoi possedimenti sul continente e l'impero angioino, fondato da Enrico II ed Eleonora, collassò. L'influsso di Eleonora continuò comunque ad essere percepito attraverso donne forti e indipendenti come sua nipote Bianca di Castiglia. Che fosse attraverso la sua figura o i versi che aveva ispirato, l'influenza di Eleonora continuò a lungo dopo la sua morte.

Info traduttore

Valentina Decembrini
Orientalista e storica delle religioni. Si occupa principalmente della storia del Mediterraneo antico e tardo antico. Ama la divulgazione scientifica e culturale.

Info autore

Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filosofia presso il Marist College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e filosofia all'Università.

Cita questo lavoro

Stile APA

Mark, J. J. (2019, marzo 29). Eleonora d'Aquitania [Eleanor of Aquitaine]. (V. Decembrini, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-17018/eleonora-daquitania/

Stile CHICAGO

Mark, Joshua J.. "Eleonora d'Aquitania." Tradotto da Valentina Decembrini. World History Encyclopedia. Modificato il marzo 29, 2019. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-17018/eleonora-daquitania/.

Stile MLA

Mark, Joshua J.. "Eleonora d'Aquitania." Tradotto da Valentina Decembrini. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 29 mar 2019. Web. 25 apr 2024.