Ceramica Etrusca

Definizione

Mark Cartwright
da , tradotto da Luca Zadra
pubblicato il
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Disponibile in altre lingue: Inglese
Etruscan Maenad Roof Tile (by Carole Raddato, CC BY-SA)
Tegola di tetto etrusco con Menadi
Carole Raddato (CC BY-SA)

La ceramica etrusca, prodotta per oltre cinque secoli, era assai variegata. Manufatti autoctoni come il bucchero nero lucido venivano fatti unitamente a manufatti con immagini in rosso e nero ad imitazione, e comunque variando quelli prodotti nel mondo greco. Decorazioni geometriche, floreali, con persone, e decorazioni narrative erano apprezzate ed adattate dal Vicino Oriente e dalla Ionia, anche con ceramisti stranieri ed artisti che in prima persona si stabilivano nelle città dell'Etruria, tanta era la richiesta degli etruschi per vasellame raffinato per uso quotidiano, per banchetti speciali, e per le offerte votive alle proprie divinità ed ai defunti. La ceramica era anche il materiale prescelto per sculture di persone, al meglio rappresentate sulle coperture delle grandi urne funerarie, e quali decorazioni per edifici nelle forme di statue e placche ornamentali. A parte ciò che ci hanno lasciato delle loro proprie creazioni, gli etruschi, quali grandi collezionisti di ceramiche raffinate che furomo, hanno assicurato ai posteri alcuni tra i migliori vasi greci mai creati e che oggi si distinguono nelle collezioni dei musei in tutto il mondo.

Ceramica villanoviana

La cultura villanoviana fu una precorritrice della più sviluppata civiltà etrusca durante l'età del bronzo nell'Italia centrale dal 1.000 c. fino a c. il 750 a.C. In questo periodo la ceramica veniva plasmata a mano, non su di una ruota, e veniva usata una creta contenente impurità di mica o pietra che veniva cotta a basse temperature dando luogo a manufatti relativamente primitivi. Questo tipo di ceramica, conosciuto come impasto, veniva usato per fare ciotole, vasi per conservazione, casseruole per cucinare, calici, e bracieri. Verso la fine dell'8° secolo a.C., i vasai erano riusciti a migliorare la qualità dell'impasto attraverso una lunga pratica ed il perfezionamento della tecnica.

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I cimiteri villanoviani contengono sepolture di resti cremati in urne che sono biconiche (due vasi con uno più piccolo che funge da coperchio per l'altro) e spesso hanno incise semplici decorazioni con motivi geometrici, vortici, e svastiche, o anche semplici figure umane a "stecco". Alcune urne hanno applicate come decorazione fasce di metallo utilizzando piombo o stagno. Un genere più raro di urna, al posto di un coperchio in ceramica, è fatta con un elmo in bronzo sulla sommità con un'imponente cresta angolare e decorazione a sbalzo.

Etruscan Circular House Model
Modello di casa circolare etrusca
Sailko (CC BY)

Un altro genere diffuso dove la terracotta veniva usata era la produzione di piccoli modelli di case, fatte per contenere le ceneri dei defunti. Forse ad imitazione di strutture reali, queste hanno decorazioni a schema geometrico sulle pareti esterne ed un'apertura sopra la porta per rilasciare il fumo. Hanno anche decorazioni di tetti, probabimente ad imitazione delle aggiunte in terracotta che divennero così tipiche nella tarda architettura etrusca.

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Manufatti in rosso su bianco

Questo tipo di ceramica, originario della Fenicia, veniva prodotto in Etruria dalla fine dell'8° secolo a.C. fino al 7° secolo a.C., in particolar modo a Cerveteri ed a Veio. Il vasellame colorato di rosso era spesso ricoperto con uno strato bianco e poi decorato con disegni geometrici o floreali. In alternativa, il bianco veniva utilizzato per creare disegni sullo sfondo rosso non dipinto. Grandi vasi per conservazione con piccoli coperchi con maniglia sono comuni per questo genere oltre a crateri che pure hanno scene quali battaglie navali e guerrieri in marcia.

Etruscan Red on White Pottery Vessel
Vaso etrusco in ceramica rossa e bianca
Marcus Cyron (CC BY-SA)

Manufatti in bucchero

A sostituzione di gran parte dei manufatti ad impasto a partire dal 7° secolo a.C., il bucchero era usato per fini quotidiani e per oggetti funerari e votivi. Era stato preceduto da un tipo intermedio conosciuto come impasto buccheroide. Fatto girare su di una ruota, questo nuovo genere di ceramica aveva una cottura più uniforme e, utilizzando il procedimento della riduzione dell'afflusso di ossigeno nella fornace, generava una finitura lucida consistente e distintiva dal grigio scuro al nero (l'ossido ferroso rosso della creta essendo mutato in ossido ferroso nero).

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GLI ETRUSCHI ERANO COMMERCIANTI IN TUTTO IL MEDITERRANEO E LA LORO CERAMICA VENIVA QUINDI ESPORTATA OLTRE L'ITALIA IN POSTI LONTANI QUALI L'IBERIA, IL LEVANTE E L'AREA DEL MAR NERO.

I primi esempi conosciuti vengono da Cerveteri e sono datati c. al 675 a.C. Il bucchero era prodotto in molti centri etruschi (in particolare a Cerveteri, Tarquinia, Veio, e Vulci) ed è divenuto una caratteristica della presenza etrusca in siti archeologici nell'Italia centrale e settentrionale. Gli etruschi erano anche commercianti in tutto il Mediterraneo, ed il bucchero era quindi esportato oltre l'Italia in posti lontani quali l'Iberia, il Levante, e l'area del Mar Nero.

Forme tipiche includono ciotole, coppe ad uno o due manici, anfore, calici, e caraffe. Pezzi maggiornente elaborati hanno l'aggiunta di figure tri-dimensionali sia di uomini che di animali. Le offerte votive e funerarie in bucchero hanno tipicamente le forme di figurine e vassoi per servizio (focolare) completi di ciotole, piatti, calici, ed utensili. Le decorazioni ricordano quelle del vasellame in metallo con l'aggiunta di pezzi ed incisioni prima della cottura per somigliare a lavori sbalzati. Alcuni vasi in bucchero erano ricoperti con sfoglia d'oro o d'argento, a volte anche con un sottile strato di stagno. Il vasellame è molto spesso liscio ma può essere decorato con linee semplici, spirali, e ventagli punteggiati incisi sulla superficie. Il rosso ocra era a volte dipinto all'interno di queste incisioni. Motivi e scene semplificate della mitologia potevano venire aggiunte al vaso prima della cottura utilizzando un timbro.

Bucchero Krater
Cratere in bucchero
Metropolitan Museum of Art, N.Y: (Copyright)

Curiosamente, i manufatti in bucchero esibiscono una tendenza inversa di raffinatezza vista in molti altri generi di evoluzione nella ceramica. I manufatti del primo periodo sono più raffinati con pareti molto più sottili e plasmati con molta maggiore attenzione; questi sono conosciuti come sottile o fine (675-626 a.C.). Vi è poi un periodo intermedio conosciuto come transizionale o transitorio (625-575 a.C.) prima di una fase finale quando i manufatti sono indicati come pesante o ponderosi (575-480 a.C.). Manufatti più raffinati vengono generalmente associati con le città etrusche meridionali ed i modelli più pesanti con quelle settentrionali. A partire dall'inizio del 5° secolo a.C., il bucchero venne sostituito con ceramica etrusca più raffinata come i manufatti con figure in nero e rosso.

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Manufatti etrusco-greci

Tra il 670 ed il 600 a.C., molti vasi di ceramica venivano importati specialmente da Corinto, dall'Attica, dalla Ionia, e dal Vicino Oriente. Importazioni popolari dalla Fenicia erano la brocca con becco e la "fiasca del pellegrino", una bottiglia tonda e piatta con decorazioni geometriche. Questi manufatti d'importazione, ed a volte l'immigrazione degli artisti stessi, ispirarono gli artisti etruschi a produrre le proprie versioni ed a copiare il nuovo stile decorativo nei loro lavori. Piante, animali e figure umane ora sostituirono i disegni geometrici piuttosto austeri che avevano dominato fino ad allora. Manufatti erano prodotti in tali grandi quantità che gli storici dell'arte sono stati in grado di identificare individualmente diversi pittori di ceramica etrusca basandosi sullo stile e sui soggetti. Uno di tali artisti è il pittore di Micali da Vulci accreditato con oltre 200 vasi sopravvisuti. Scene dalla mitologia greca sono tipiche ma hanno aggiunte ed invenzioni locali. La grande hydriai ceretana, un vaso a due manici per contenere acqua, era una specialità di Cerveteri.

Nel 4° e 3° secolo a.C. si sviluppò la tendenza ad utilizzare vasi cratere-colonna come urne funerarie e questi erano spesso dipinti con due grandi teste una di fronte all'altra, una maschile ed una femminile. Sebbene non siano ritratti in quanto tali, sono più naturali di rappresentazioni simili sulla ceramica greca. Un metodo innovativo per imitare a buon mercato manufatti in metallo venne sviluppato allorchè vasi di ceramica venivano immersi in una bacinella con dello stagno per dar loro un sottile strato luccicante che ricordava l'argento, da cui il loro appellativo, ceramica argentata. Infine, un'unicità della regione falisca, teste modellate di una dea (forse Demetra) venivano plasmate e posizionate come guardiane nelle tombe.

Etruscan Red-Figure Krater with Charun
Cratere etrusco a figure rosse con Charun
Carole Raddato (CC BY-SA)

Nonostante questa variegata produzione domestica, comunque, vasi orinali greci continuarono ad essere apprezzati e spesso depositati in tombe etrusche, una delle migliori fonti di questi manufatti fuori dalla Grecia. Come esempio, la tomba appropriamente chiamata dei Vasi Greci a Cerveteri aveva oltre 150 vasi in ceramica con figure rosse e nere dall'Attica depositate all'interno da diverse generazioni a partire dal 550 a.C.

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Decorazioni in terracotta per tetti

Un campo inusuale per la ceramica che divenne una particolare specialità etrusca fu la creazione di decorazioni in terracotta per tetti. L'idea risaliva alla cultura villanoviana dove gli apici dei tetti di semplici capanne erano dotate di tali ornamenti. Gli etruschi andarono un passo oltre a tali simili decorazioni poste sugli edifici greci e produssero figure scolpite a grandezza naturale per decorare i tetti dei loro templi. Anche gli edifici privati avevano decorazioni in terracotta nelle forme di piante, palme, e figurine. La più sorprendente sopravvissuta in questo campo è la statua di Apollo che cammina a grandi passi del Santuario di Portonaccio a Veio del 510 c. a.C. L'interno di questo santuario venne ulteriormente decorato con pannelli in terracotta raffiguranti scene dalla mitologia.

Pannelli in terracotta venivano anche posti all'esterno di edifici, di solito alle estremità a timpano, e tale formato è visibile al meglio negli esemplari del 7° e 6° secolo a.C. di Acquarossa. Essi mostrano scene di una cena o di un gruppo di bevitori con gli ospiti accomodati su panche; musici e ballerini, incluso un acrobata che esegue una piroetta; ed una parata di guerrieri con lance e scudi accompagnata da aurighi. I pannelli sono attualmente esposti al Museo Nazionale Etrusco di Viterbo.

Apollo of Veii
Apollo di Veio
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Sarcofaghi ed urne funerarie

Gli etruschi seppellivano i resti cremati dei defunti in urne funerarie fatte di terracotta. Durnate il 6° secolo a.C., vi era anche l'usanza di seppellire il corpo in sarcofaghi decorati. Entrambi i tipi possono essere provvisti di una figura scolpita del defunto sul coperchio e, nel caso di sarcofaghi, a volte di una coppia. L'esempio più famosos di questo secondo tipo è il Sarcofago della Coppia degli Sposi di Cerveteri, ora sito in Villa Giulia a Roma. Le due figure sono recline su di un divano o letto con il braccio destro del marito attorno alle spalle della propria moglie. In origine essi dovevano portare degli oggetti quali flaconi di profumo o uova, simboli di rigenerazione.

Chiusi offre un altro utilizzo interessante della ceramica. Ivi, le prime tombe contenvano grandi anfore in terracotta all'interno delle quali venivano posti vasi "canopici" contenenti i resti cremati dei defunti. Tali vasi, tipicamente alti mezzo metro, sono fatti a somiglianza di figure umane, a volte con affissa una maschera in bronzo, vestiti con tessuti, cinture e gioielli, e seduti su troni in miniatura, in bronzo, o terracotta.

Etruscan Funerary Portrait
Ritratto funerario etrusco
Carole Raddato (CC BY-SA)

Nel periodo ellenistico le arti funerarie decollarono letteralmente, e le figure, sebbene modellate in pose simili alle versioni dei sarcofaghi del 6° secolo a.C., diventano meno idealizzate e raffigurano più realisticamente i defunti. Di solito raffigurano solo un individuo e venivano solitamente dipinte con colori accesi. I lati della parte inferiore della cassa sono spesso decorati con sculture in rilievo raffiguranti scene dalla mitologia o motivi architettonici, ad esempio, triglifi e rosette. Il sarcofago di Seianti Thanunia Tlesnasa da Chiusi è un ottimo esempio e si trova ora al British Museum di Londra.

Bibliografia

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Info traduttore

Luca Zadra
Luca Zadra è laureato in Scienze Politiche presso l'Università LUISS di Roma. Ha lavorato nel turismo culturale concentrandosi su economia verde ed ecosistemi. Attualmente risiede in Svezia dove tiene brevi corsi e conferenze sulla cultura e le tradizioni italiane.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2017, marzo 07). Ceramica Etrusca [Etruscan Pottery]. (L. Zadra, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-15660/ceramica-etrusca/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Ceramica Etrusca." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. Modificato il marzo 07, 2017. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-15660/ceramica-etrusca/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Ceramica Etrusca." Tradotto da Luca Zadra. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 07 mar 2017. Web. 25 apr 2024.