Un dono di re Šulgi: un paio di orecchini in oro

Articolo

Osama Shukir Muhammed Amin
da , tradotto da Elisa Mion
pubblicato su 20 ottobre 2017
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Disponibile in altre lingue: Inglese, Spagnolo

L'oro è ricchezza, colui che lo possiede realizza tutto ciò che desidera in questo mondo, e riesce ad aiutare le anime ad entrare in Paradiso.

Cristoforo Colombo.

Mercoledì 22 Giugno 2005, il Sulaymaniyah Museum del Kurdistan Iracheno ha acquisito un paio di orecchini in oro e, nello stesso giorno, a questi splendidi articoli di gioielleria ed oreficeria è stato assegnato il numero di registrazione "SM 2892". Il prezzo degli orecchini è di 7.000,00 dollari USA (6.355,44 euro). Entrambi gli orecchini pesano circa 48 grammi ciascuno ed hanno una purezza di 24 carati.

Gold Earrings, Ur III, Mesopotamia
Orecchini in oro, periodo di Ur III, Mesopotamia
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)
Le superfici convesse ed intagliate degli orecchini. Ogni orecchino è composto da nove segmenti o spicchi a forma lunare, costituenti una mezza sfera appiattita. I segni cuneiformi scorrono verticalmente dall'alto verso il basso, partendo dall'estremità a destra. Periodo di Ur III, regno di Šulgi, 2093-2046 a.C., circa. Probabilmente proveniente dalla Mesopotamia meridionale, nell'odierno Iraq (Sulaymaniyah Museum, Iraq).

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Ogni orecchino presenta quella che sembra essere la forma di un frutto semiglobulare, con superfici superiori ed inferiori appiattite, paragonabile, ad esempio, ad una zucca o ad un mandarino, ed è composto da nove segmenti o spicchi a forma lunare. I singoli segmenti o spicchi non hanno alcuna consistenza e quindi la parte interna dell'orecchino risulta essere cava. Le dimensioni massime sono 5 cm (lunghezza), 2,5 cm (altezza) e 2,5 cm (raggio). Sulla superficie esterna di ciascun orecchino sono stati incisi dei segni cuneiformi nell'antica lingua accadica. I caratteri che configurano il testo di questa iscrizione sono stati disposti verticalmente sulla superficie di ogni segmento o spicchio a forma lunare e sono stati poi copiati sul lato corrispondente dell'altro orecchino, in modo che questi si completino a vicenda, come se fossero le due facce della stessa medaglia.

Gli orecchini in oro erano un dono di Šulgi, uno dei re neo-sumerici della Terza Dinastia di Ur, DEDICATO ad uno dei capi dei funzionari e del personale di un tempio.

La superficie superiore dell'orecchino è stata decorata in corrispondenza del suo "centro" mediante la realizzazione di un gruppo di tre cerchi (ciascuno avente diametro di 0,5 cm) uniti trasversalmente a definire una forma trilobata. Questa triplice combinazione è circondata da una bordatura esterna. Nel mezzo, l'orafo ha riempito gli spazi rimanenti con delle minuscole sfere in oro. Il centro della superficie inferiore è costituito da un doppio cerchio (circa 0,5 cm di diametro); anche in questo caso, lo spazio tra i due cerchi è stato riempito con minuscole sfere in oro. Alcune di tali sfere sono andate perdute e poi non sono state sostituite da altre più recenti. Un arco, avente spessore di 2 mm, collega il gruppo trilobato superiore al centro circolare inferiore. Quest'ultima estremità è libera e sembra corrispondere al punto in cui entrambi gli orecchini possono essere inseriti nel lobulo di chi li indossa.

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Alcuni anni dopo l'acquisizione degli orecchini in oro da parte del Sulaymaniyah Museum, il Professor Farook Al-Rawi ha tradotto il testo della rispettiva iscrizione cuneiforme nell'antica lingua accadica. Che cosa sappiamo riguardo a questa iscrizione? Gli orecchini in oro erano un dono di Šulgi, uno dei re neo-sumerici della Terza Dinastia di Ur (Ur III, sovrano regnante dal 2093 al 2046 a.C., circa), dedicato ad uno dei capi dei funzionari e del personale di un tempio; il nome di quest'uomo era Ḫazi.

Il testo dell'iscrizione cuneiforme nell'antica lingua accadica recita così:

Alla dea Mammitum, la sua signora, per la vita di Šulgi, re di Ur, [Ḫ]azi, il capo dei funzionari, suo servitore, dedicato per lui.

Mammitum (o Mamitu) era la dea accadica delle sorti e del destino, e la sua residenza era nell'Oltretomba (quest'ultimo anche noto con i nomi Irkalla o Ir-Kalla nell'antica lingua accadica).

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Dunque, questi orecchini hanno ben 4000 anni. Tuttavia, l'esatta provenienza e la data del relativo scavo risultano ancora sconosciute. Sembra che siano stati portati alla luce da qualche parte nell'area della Mesopotamia meridionale (l'odierno Iraq meridionale). Non recano il numero di registrazione di alcun museo. Non è chiaro se siano stati recuperati mediante scavi archeologici prima o dopo l'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti, nell'anno 2003. Quando sono stati acquisiti dal Sulaymaniyah Museum, gli orecchini presentavano uno stato di conservazione quasi perfetto. Si tratta di un fatto alquanto inusuale, soprattutto perchè il caso-studio in questione è un antico paio di orecchini mesopotamici aventi dimensioni relativamente grandi e realizzati di oro quasi puro, e non risultavano essere gravemente deformati. Inoltre, la forma e gli intagli degli orecchini vengono considerati piuttosto insoliti, specialmente se si attuano delle comparazioni con gli orecchini mesopotamici risalenti al medesimo periodo. Infatti, inizialmente e a lungo, l'autenticità degli orecchini stessi è stata spesso messa in discussione.

Curator with Pair of Gold Earrings from Ur III
Curatrice con il paio di orecchini in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

La Dottoressa Niyan Sabir esegue un regolare trattamento di conservazione di routine sul paio di orecchini in oro presso il laboratorio del Sulaymaniyah Museum. Periodo di Ur III, regno di Šulgi, 2093-2046 a.C., circa. Probabilmente provenienti dalla Mesopotamia meridionale, nell'odierno Iraq. Mercoledì 18 Ottobre 2017; foto esclusiva.

Attualmente, gli orecchini sono una delle principali "icone", "rappresentazioni" ed attrazioni del Sulaymaniyah Museum. La prima volta che ho fotografato gli orecchini è stata durante l'anno 2013. Da allora li ho pubblicati, come immagini, su molti social media e siti web, ma il presente è il primo articolo in rete che tratta nello specifico di queste stupende antiche opere d'arte in oro.

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Tutte le immagini che seguono sono esclusive e non sono mai state pubblicate in precedenza. Ho utilizzato una Nikon D750 ed un obiettivo AF-S Nikkor 28-300 mm 1:3.5-5.6 G ED VR. Ora godetevele pure!

Orecchino Numero Uno

Mesopotamian Gold Earring, Ur III
Uno degli orecchini in oro provenienti dalla Mesopotamia, periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Questa è la superficie superiore dell'orecchino numero uno. Il cerchio inferiore a destra risulta essere spezzato e al centro del gruppo trilobato è presente un'unica sfera in oro; si confronti il tutto con il gruppo corrispondente sull'anello numero due. Il testo dell'iscrizione cuneiforme nell'antica lingua accadica si legge in verticale, a partire dalla superficie superiore verso il basso di ogni segmento o spicchio, e prosegue da destra verso sinistra.

A Gold Earring from Ur III [Reverse View]
Uno degli orecchini in oro del periodo di Ur III (visione prospettica dal basso)
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

La superficie inferiore dell'orecchino numero uno. Sei sfere in oro sono andate perdute e poi non più sostituite.

Interior, Gold Earring from Ur III
Interno di uno degli orecchini in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

La superficie interna cava dell'orecchino numero uno. Si noti come i segni cuneiformi incisi appaiano su questo lato e come l'orafo abbia unito i segmenti o spicchi "lunari" dell'orecchino.

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Orecchino Numero Due

Cuneiform, Gold Earring from Ur III
Iscrizione cuneiforme nell'antica lingua accadica di uno degli orecchini in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Questa è la superficie superiore dell'orecchino numero due. Si noti come i segni cuneiformi siano stati incisi e ripartiti, assieme alla loro distanza dal centro.

A Gold Earring from Ur III
Un orecchino in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

La superficie inferiore dell'orecchino numero due.

Interior Cuneiform of Gold Earring, Ur III
Iscrizione cuneiforme nell'antica lingua accadica sulla superficie interna di uno degli orecchini in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

La superficie interna cava dell'orecchino numero due.

Il Paio di Orecchini

Side View, Gold Earrings, Ur III
Visione prospettica laterale, orecchini in oro, periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Queste sono le superfici superiori di entrambi gli orecchini, con la loro concavità rivolta verso destra. Si noti come i segni cuneiformi siano identici in entrambi i lati corrispondenti.

A Pair of Gold Earrings from Ur III
Un paio di orecchini in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Queste sono le superfici inferiori di entrambi gli orecchini. L'estremità dell'arco in oro rimasta libera è visibile chiaramente.

Mesopotamian Gold Earrings, Ur III
Orecchini in oro dalla Mesopotamia, periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Entrambi gli orecchini sono stati sistemati in posizione speculare, con le superfici inferiori rivolte l'una verso l'altra.

Cuneiform on Gold Earrings from Ur III
Iscrizione cuneiforme nell'antica lingua accadica sugli orecchini in oro del periodo di Ur III
Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

Entrambi gli orecchini sono stati sistemati in posizione speculare, con le superfici inferiori rivolte l'una verso l'altra.

È opportuno segnalare che negli anni 2014 e 2015, dei gruppi e delle pagine su Facebook e Twitter hanno acquisito alcune delle mie precedenti immagini, non solo pubblicandole senza alcuna autorizzazione, ma anche creando e falsificando intenzionalmente una didascalia (per un motivo o per l'altro) secondo la quale questi orecchini fossero appartenuti alla regina o alla sacerdotessa Pu-Abi del Cimitero Reale di Ur, e che poi fossero stati recuperati durante gli scavi archeologici diretti dall'archeologo Sir Charles Leonard Woolley.

Ringraziamenti

Un ringraziamento va alla Dottoressa Niyan Sabir, archeologa e curatrice del Sulaymaniyah Museum, per la sua gentile collaborazione ed il suo aiuto. Un ringraziamento speciale va ad Hashim Hama Abdullah, direttore del Sulaymaniyah Museum, per la sua continua, costante ed infinita opera.

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Informazioni sul traduttore

Elisa Mion
Archeologa, sin da bambina prova sincero e crescente interesse e fascino (se non vero e proprio Amore!) per le Civiltà, la Storia e l'Archeologia del Vicino Oriente antico. Nel 2022 si è laureata con lode in Archeologia del Vicino Oriente antico discutendo una tesi incentrata su Ninive (Iraq).

Sull'autore

Osama Shukir Muhammed Amin
Professore Associato di Neurologia e grande appassionato della Mesopotamia, la Culla della Civiltà. Sono molto interessato alla Storia della Mesopotamia e cerco sempre di scattare foto dei siti archeologici, dei reperti e dei manufatti nei musei, sia in Iraq sia nel resto del mondo.

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Stile APA

Amin, O. S. M. (2017, ottobre 20). Un dono di re Šulgi: un paio di orecchini in oro [A Gift from King Shulgi: A Pair of Gold Earrings]. (E. Mion, Traduttore). World History Encyclopedia. Recuperato da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1137/un-dono-di-re-sulgi-un-paio-di-orecchini-in-oro/

Stile Chicago

Amin, Osama Shukir Muhammed. "Un dono di re Šulgi: un paio di orecchini in oro." Tradotto da Elisa Mion. World History Encyclopedia. Ultima modifica ottobre 20, 2017. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1137/un-dono-di-re-sulgi-un-paio-di-orecchini-in-oro/.

Stile MLA

Amin, Osama Shukir Muhammed. "Un dono di re Šulgi: un paio di orecchini in oro." Tradotto da Elisa Mion. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 20 ott 2017. Web. 27 apr 2024.