Guerre anglo-mysore

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Mark Cartwright
da , tradotto da Giovanni De Simone
pubblicato il 29 novembre 2022
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo
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Last Stand of Tipu Sultan (by Henry Singleton, Public Domain)
Ultima resistenza di Tipu Sultan
Henry Singleton (Public Domain)

Le quattro guerre anglo-mysore (1767-1799) furono combattute tra la Compagnia britannica delle Indie Orientali e lo stato di Mysore. Hyder Ali e suo figlio Tipu Sultan, soprannominato la "tigre di Mysore", furono avversari irriducibili dell'espansione britannica nell'India meridionale ma, alla fine, dovettero capitolare di fronte alla triplice alleanza tra la Compagnia delle Indie, l'Impero maratha e il Nizam di Hyderabad.

Questi conflitti, caratterizzati da battaglie, assedi e un uso brutale di guerra psicologica, si dipanarono nel corso di quarant'anni:

  • Prima guerra anglo-mysore (1767-69)
  • Seconda guerra anglo-mysore (1780-84)
  • Terza guerra anglo-mysore (1790-92)
  • Quarta guerra anglo-mysore (1799)

Espansione della Compagnia delle Indie Orientali

La Compagnia delle Indie Orientali (chiamata in inglese East India Company: EIC) venne fondata nel 1600 e, alla metà del XVIII secolo, aveva reso i suoi azionisti immensamente ricchi grazie al monopolio del commercio con l'India. Di fatto, era il braccio coloniale del governo britannico in India anche se, per proteggere i suoi interessi, utilizzava il suo esercito privato e assoldava truppe dall'esercito regolare britannico. Negli anni Cinquanta del Settecento, l'EIC era ansiosa di espandere la sua rete commerciale instaurando un controllo territoriale più attivo sul subcontinente indiano.

IL REGNO DI MYSORE ERA AVVANTAGGIATO DAL FATTO DI POSSEDERE ARMI INNOVATIVE, IN PARTICOLARE RAZZI PORTATILI.

Robert Clive (1725-1774) ottenne una grande vittoria per conto dell'EIC contro il sovrano del Bengala, il Nawab Siraj ud-Daulah, nel corso della battaglia di Plassey nel giugno del 1757. Il Nawab fu rimpiazzato da un sovrano-fantoccio e l'imponente tesoro dello stato venne confiscato: iniziò così lo sfruttamento sistematico del popolo del Bengala e delle sue risorse. Clive of India fu nominato governatore del Bengala nel febbraio del 1758 e rieletto per un secondo mandato nel 1764. L'EIC vinse un altro confronto strategico nell'ottobre del 1764: dopo la vittoria nella battaglia di Buxar, l'imperatore moghul Shah Alam II, sul trono dal 1760 al 1806, assegnò all'EIC il diritto di raccogliere le dewani, cioè le rendite fondiarie, nei territori di Bengala, Bihar e Orissa. Questo fu un passaggio fondamentale che assicurò alla compagnia vaste risorse per espandersi e proteggere i suoi commercianti, le sue basi, i suoi eserciti e le sue navi. A causa della sua crescita, l'EIC si pose inevitabilmente in conflitto con nuove potenze: tra queste, la principale fu lo stato di Mysore, situato nella parte meridionale del subcontinente indiano.

Robert Clive & The East India Company Rule in India, c. 1765
Domini della Compagnia delle Indie Orientali in India intorno al 1765
Simeon Netchev (CC BY-NC-ND)

Prima guerra anglo-mysore

Il sultano di Mysore era Hyder Ali (1721-1782), salito al potere nel 1761 usurpando il trono e prendendo il controllo del palazzo reale a Seringapatam, la capitale del regno, posta sulle rive del fiume Kaveri. Hyder Ali era un generale esperto e desideroso di allargare i suoi domini, che comprendevano la porzione meridionale dell'India: si procurò i mezzi per compiere tale impresa grazie a una serie di riforme fiscali che gli permisero di finanziare un grande esercito. Un altro punto a suo favore erano le armi innovative di cui disponeva, in particolare razzi portatili che tipicamente venivano sparati dalla cavalleria.

Sfortunatamente per lui però, in quest'area del subcontinente erano presenti molti stati in competizione tra loro. A sud c'era il regno di Travancore; a nord-ovest l'Impero maratha (noto anche come Confederazione maratha, un insieme di principati indù esistito tra il 1674 e il 1818); mentre a nord-est c'era la città di Hyderabad guidata dal Nizam. In questi territori c'era una forte presenza della Compagnia francese delle Indie Orientali, che però era stata seriamente ostacolata dal crescente militarismo dell'EIC, in particolare lunga la costa orientale indiana (a cui spesso ci riferisce con il nome di "costa carnatica"). A partire dalla metà degli anni Cinquanta del Settecento, i britannici avevano ottenuto molte vittorie con cui presero il controllo di importanti centri economici come Puducherry e Arcot. Hyder Ali cercò di allearsi con i francesi e, durante gli anni Sessanta del Settecento, mentre l'EIC era apparentemente impegnata nella sua espansione verso il Bengala, il sovrano di Mysore pensò di cogliere l'opportunità per allargarsi verso il debole stato di Madras, che all'epoca era una regione amministrativa della Compagnia. Dunque, nell'agosto del 1767, dichiarò guerra alla Compagnia delle Indie Orientali. Il suo esercito era composto da 50.000 soldati ben addestrati e ben equipaggiati: la cavalleria era formata da unità su cammelli e aveva in dotazione dei razzi, che erano più grandi e più numerosi dei cannoni dell'EIC; inoltre, aveva un vantaggio logistico dovuto alla presenza di un ampio parco permanente di buoi adibiti al trasporto dell'artiglieria pesante.

CIRCONDATO DA TRE ESERCITI, HYDER ALI DECISE DI CHIEDERE LA PACE.

L'EIC decise di intraprendere un'azione decisa quando gli amministratori videro con orrore che il prezzo delle azioni della Compagnia a Londra era crollato a causa della seria minaccia posta a Madras. La Compagnia attaccò Mysore nel 1767, insieme al suo alleato, il Nizam di Hyderabad. Mentre cercava di corrompere i Maratha con enormi quantità di argento, Ali mise astutamente in atto la tattica della "terra bruciata". Il ritiro dei Maratha convinse il Nizam a passare dalla parte di Ali. Tuttavia, vennero entrambi sconfitti nella battaglia di Tiruvannamalai nel settembre del 1767 da un esercito dell'EIC guidato dal colonnello Joseph Smith. A quel punto, Hyderabad cambiò ancora una volta schieramento; Ali però continuò a combattere. L'EIC mobilitò un altro esercito a Bombay (attuale Mumbai), sulla costa occidentale dell'India.

Circondato da tre eserciti, Hyder Ali decise di chiedere la pace: la Compagnia fu ben lieta di accettare, visti i costi già alti della guerra. Questo primo conflitto terminò con un'alleanza tra l'EIC e il regno di Mysore, che stipularono una clausola di mutua protezione contro ogni eventuale futura minaccia proveniente dai Maratha. Nel corso del XVIII secolo, la Confederazione maratha aveva sfidato l'Impero moghul e conquistato alcuni territori nelle aree occidentali e meridionali dell'India, arrivando a rappresentare la minaccia più grande per tutti gli altri stati. Il loro impero però era afflitto da numerose dispute interne che ne limitavano l'efficacia in guerra. I Maratha si sarebbero alleati a intermittenza con l'EIC per poi diventare loro acerrimi nemici nel corso delle tre guerre anglo-maratha, che portarono al definitivo dominio dell'India da parte dei britannici nel 1819. La lotta tra queste potenze per la supremazia in India meridionale e il conseguente turbamento della vita contadina portò alla terribile carestia del 1770.

Haidar Ali
Hyder Ali
James Gillray (Copyright)

Seconda guerra anglo-mysore

Il secondo conflitto tra l'EIC e Mysore iniziò quando Hyder Ali invase la costa carnatica con un grande esercito composto da circa 70.000-100.000 uomini. Nel corso del 1780 vennero conquistati molti forti britannici isolati e Madras si vide minacciata seriamente ancora una volta. Ali aveva a disposizione molti cannoni, più grandi rispetto a quelli britannici e in numero maggiore: si assicurava sempre che venissero piazzati in punti in cui fossero protetti dal terreno, affinché potessero essere ritirati nel caso di un attacco di fanteria.

I britannici, a causa di una pianificazione scadente e di una logistica pessima, vennero sonoramente sconfitti nella battaglia di Pollilur, nel settembre del 1780. Il comandante generale britannico era Sir Hector Munro, il vincitore della famosa battaglia di Buxar del 1764; Munro però non era più al massimo della condizione e, fatalmente, non riuscì a ricongiungersi con un secondo esercito dell'EIC guidato dal colonnello William Baillie. Le truppe di Baillie opposero una resistenza coraggiosa, ma vennero distrutte.

La sconfitta di Pollilur, che Munro descrisse come "il colpo più duro ricevuto dagli inglesi in India" (Dalrymple, 255), danneggiò molto la reputazione dell'EIC nel subcontinente. Inoltre, migliaia di soldati britannici furono presi prigionieri, "anche se in seguito molti vennero rilasciati, alcuni si convertirono all'Islam, presero mogli indiane ed entrarono a far parte dell'esercito di Ali" (Barrow, 87). Ci furono anche racconti che parlavano di circoncisioni forzate, arti schiacciati con martelli e lunghi periodo di detenzione in celle allagate per quelli tanto sfortunati da essere catturati.

Hector Munro
Hector Munro
David Martin (Public Domain)

Il dominio degli inglesi in alto mare però limitò l'aiuto che i francesi poterono portare al regno di Mysore, loro tradizionale alleato. Alla fine, la superiorità delle risorse dell'EIC e la sua abilità nel rinnovare i propri eserciti e armamenti, iniziarono a incidere sul corso degli eventi. Nel luglio del 1781, le forze della Compagnia, guidate dall'esperto comandante Sir Eyre Coote (1726-1783), ottennero una vittoria nel corso della battaglia di Porto Novo (attuale Parangipettai). Coote sfruttò la poco saggia decisione di Hyder Ali di lasciare scoperto il suo fianco sinistro, pensando che la presenza di colline sabbiose fosse sufficiente a proteggere il suo schieramento. Nonostante la sconfitta, Mysore continuò la guerra, impegnandosi in attacchi sporadici lungo la rete di rifornimenti dell'EIC. Hyder Ali morì nel dicembre del 1782, probabilmente di cancro. Il successore di Ali fu suo figlio Tipu Sultan, sul trono dal 1782 al 1799. Egli continuò le aggressive politiche espansioniste del padre, in particolare contro i suoi vicini meridionali di Cochin, Malabar e Travancore. Tipu si assegnò il nome di "tigre di Mysore" per segnalare il suo valore militare, associando la sua figura al grande felino tipico dell'India meridionale. Per rafforzare questa associazione, arrivò ad avere un serraglio pieno di tigri all'interno del suo palazzo; inoltre, utilizzò il logo dell'animale per ogni cosa, dagli stendardi alle sue armi da fuoco personali, e si fece costruire persino una tigre meccanica, che oggi è esposta al pubblico presso il Victoria and Albert Museum a Londra.

La seconda guerra anglo-mysore terminò con la vittoria dell'EIC: Tipu Sultan fu costretto a negoziare la pace dopo il ritiro del supporto navale francese portato dall'ammiraglio de Suffren. Nel 1784, il trattato di Mangalore restaurò essenzialmente i confini prebellici.

Terza guerra anglo-mysore

A partire dal 1786, Lord Charles Cornwallis (1738-1805) divenne governatore generale dell'EIC e proseguì la politica di alleanza con il Nizam di Hyderabad e la Confederazione maratha, assicurandosi che fossero continuamente ostili al regno di Mysore. Tipu Sultan non coltivò a sua volta delle alleanze e, in ultima analisi, si ritiene che questa sia stata la ragione principale della sua caduta. Il continuo stato di guerra portò dalla parte dei britannici un altro stato, desideroso di difendersi da Mysore: si trattava del regno di Travancore. L'EIC si impegnò affinché Travancore non venisse fagocitata dal regno di Tipu Sultan. Inoltre, l'EIC fu altrettanto determinata nello stroncare l'alleanza franco-mysore. Secondo lo spionaggio militare, infatti, i francesi trasportavano armi nell'India meridionale passando per le Mauritius. Ad aiutare Tipu Sultan c'erano anche alcune centinaia di mercenari francesi che, oltre a combattere per lui, addestravano anche il suo esercito e lo aiutavano a migliorare il processo di fabbricazione delle armi, sebbene il loro impatto fosse limitato.

Con l'attacco del regno di Mysore a Travancore, avvenuto il 29 dicembre 1789, si mise in atto il meccanismo di alleanze che portò allo scoppio della terza guerra anglo-mysore. Nel dicembre del 1790, l'esercito di Mysore attaccò nuovamente la costa carnatica radendo al suolo città, villaggi e templi.

Bangalore Fort with Flag of Tipu Sultan
Fortezza di Bangalore con la bandiera di Tipu Sultan
Unknown Artist (Public Domain)

Un esercito dell'EIC costituito da 19.000 sepoy guidati da Cornwallis in persona prese Bangalore, la seconda città del Mysore, per poi riunirsi con 18.000 cavalieri di Hyderaba, loro alleati. Cornwallis faticò a trovare rifornimenti a causa della tradizionale tattica della "terra bruciata" di Tipu Sultan, ma si rinforzò ulteriormente grazie all'arrivo di 12.000 soldati della Confederazione maratha e, insieme ai suoi alleati, assediò Seringapatam. La fortezza della capitale di Tipu Sultan era una struttura formidabile, ed era stata progettata da ingegneri francesi per resistere alle più moderne artiglierie e alla guerra di mina. Alla fine, però, dopo una serie di sostenuti bombardamenti e di attacchi, Tipu Sultan si arrese nel gennaio del 1792. I termini del trattato di Seringapatam furono duri: Tipu Sultan fu costretto a cedere una fetta importante del suo regno, pagare una regolare "protezione" all'EIC, rilasciare tutti i prigionieri e a lasciare nelle mani della Compagnia due dei suoi figli come ostaggi. Tutto questo però non fermò il sultano di Mysore.

Quarta guerra anglo-mysore

Nel corso della quarta e ultima guerra di questo conflitto a intermittenza per il controllo dell'India meridionale, Tipu Sultan si alleò ancora una volta con i francesi. Il sovrano aveva persino scritto a Napoleone Bonaparte (1769-1821) chiedendogli di inviare un esercito, ma il futuro imperatore dei francesi aveva già deciso che il modo migliore per attaccare gli interessi britannici all'estero fosse quello di impossessarsi dell'Egitto. L'EIC era decisa a stroncare questa potenziale minaccia franco-mysore. Lord Richard Colley Wellesley (1760-1842) venne nominato governatore generale nel 1798, e si sarebbe rivelato uno dei funzionari più aggressivi ad aver mai ricevuto questa carica. Per sconfiggere una volta per tutte il regno di Mysore, Wellesley riunì un esercito imponente. In ossequio alla politica di alleanza con la Confederazione maratha e il Nizam di Hyderabad, gli eserciti di queste potenze finirono sotto il comando di Arthur Wellesley, fratello del governatore-generale nonché futuro duca di Wellington e vincitore di Waterloo. L'EIC poté contare anche sulla presenza di un battaglione scelto di granatieri dell'esercito britannico e uno di Scottish Highlanders. La Compagnia stava mettendo insieme tutti i pezzi per schiacciare definitivamente il regno di Mysore dopo un conflitto durato quarant'anni: la situazione di Tipu Sultan appariva disperata. Nel febbraio del 1799, 50.000 soldati marciarono ancora una volta per attaccare Seringapatam.

Il 7 aprile 1799 un esercito guidato dal general maggiore David Baird (a suo tempo prigioniero di Tipu Sultan), insieme ai suoi alleati, assediò per un mese la fortezza di Seringapatam. Il 2 maggio, i quaranta imponenti cannoni da 18 libbre degli attaccanti, portati nella capitale proprio per questo specifico motivo, riuscirono ad aprire una breccia abbastanza grande nelle mura fortificate tale da permettere alla fanteria di entrare in città e vincere la guerra. Vennero requisiti tutti i 927 cannoni del forte di Seringapatam, che erano dieci volte di più di quelli in mano ai britannici. Tipu Sultan morì combattendo e il resto della sua famiglia fu esiliato. I difensori subirono 10.000 perdite contro le sole 350 degli attaccanti. La città venne depredata in modo sistematico per 24 ore; i suoi 100.000 abitanti soffrirono orrori indicibili a causa dei soldati nemici fuori controllo.

Sir David Baird Discovering the Body of Tipu Sultan
Sir David Baird scopre il corpo di Tipu Sultan
David Wilkie (Public Domain)

Nel 1799, il regno di Mysore siglò un trattato con la Compagnia delle Indie che lo privò di gran parte del suo territorio; inoltre, finì sotto il controllo dei britannici, che installarono un sovrano-fantoccio; Krishnaraja Wadiyar III, appartenente alla tradizionale famiglia regnante dei Wadiyar, che in precedenza era stata esautorata da Hyder Ali. Il Regno Unito prese il controllo diretto di Mysore nel 1831. Questa vittoria permise all'EIC di "rimuovere uno spauracchio che aveva oscurato tutte le attività della Compagnia nell'India meridionale per trent'anni" (Spear, 102). La presa di Seringapatam fu la prima occasione in cui la Compagnia diede delle medaglie a tutti i ranghi del suo esercito, da quelle di oro massiccio per i generali a quelle di stagno per i soldati, sia britannici che indiani.

Conseguenze

L'EIC aveva mostrato al subcontinente indiano il destino che toccava a chiunque osasse ostacolarla; tuttavia, lo spettro di Tipu Sultan avrebbe gettato un'ombra lunga sulla psiche dei britannici. Raramente la Compagnia si era imbattuta in un nemico tanto determinato. La sua figura venne demonizzata in Gran Bretagna a tal punto che agli indiani residenti nel Regno Unito dovettero sopportare i bambini che nelle strade gli gridavano "Tipuuu, Tipuuu!". Le quattro guerre anglo-mysore divennero leggendarie e furono il soggetto preferito dai drammaturghi londinesi del XIX secolo, mentre la caduta di Tipu Sultan catturò l'immaginazione di un numero infinito di pittori e intagliatori. Più recentemente, la figura di Tipu Sultan e il suo regno sono stati attentamente riesaminati dagli storici; per esempio, lo studio delle cronache dei templi ci mostra che fu un generoso benefattore dei santuari indù. Ora sappiamo anche che possedeva una biblioteca contenente 2.000 volumi e che era un collezionista di strumenti scientifici moderni. Il sovrano di Mysore fu certamente colpevole di aver ideato macabre morti per i suoi prigionieri; al giorno d'oggi però ci viene presentato di meno come un fanatico musulmano intento a uccidere indù ed europei e di più come un amministratore zelante, un sovrano illuminato e un generale capace. In ultima analisi, fu vittima dell'implacabile espansione coloniale dei suoi potenti vicini.

Domande e risposte

Quante guerre anglo-mysore furono combattute?

Tra il 1767 e il 1799 vennero combattute quattro guerre anglo-mysore. Alla fine, la Compagnia britannica delle Indie Orientali e i suoi alleati sconfissero il regno di Mysore.

Come terminò la prima guerra anglo-mysore?

La prima guerra anglo-mysore terminò in stallo a seguito di un trattato tra la Compagnia britannica delle Indie Orientali e il regno di Mysore.

Come terminò la seconda guerra anglo-mysore?

La seconda guerra anglo-mysore teminò con la vittoria della Compagnia britannica delle Indie Orientali.

Come terminò la terza guerra anglo-mysore?

La terza guerra anglo-mysore terminò con la vittoria della Compagnia britannica delle Indie Orientali. Tipu Sultan fu obbligato a cedere gran parte del suo territorio.

Come terminò la quarta guerra anglo-mysore?

La quarta guerra anglo-mysore terminò con la vittoria della Compagnia britannica delle Indie Orientali, che installò un sovrano-fantoccio per poi prendere direttamente il controllo dello stato di Mysore nel 1831.

Info traduttore

Giovanni De Simone
Ho conseguito la laurea in Lingue e Mediazione Culturale con il massimo dei voti presso l'Università di L'Aquila. Ho una grande passione per la storia e sono convinto che l'attività di traduzione possa arricchire la conoscenza di ciascuno di noi.

Info autore

Mark Cartwright
Mark è ricercatore, storico e scrittore. Formatosi in filosofia politica, si interessa di arte, architettura e di storia globale delle idee. È direttore editoriale della World History Encyclopedia.

Cita questo lavoro

Stile APA

Cartwright, M. (2022, novembre 29). Guerre anglo-mysore [Anglo-Mysore Wars]. (G. D. Simone, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/1-21311/guerre-anglo-mysore/

Stile CHICAGO

Cartwright, Mark. "Guerre anglo-mysore." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. Modificato il novembre 29, 2022. https://www.worldhistory.org/trans/it/1-21311/guerre-anglo-mysore/.

Stile MLA

Cartwright, Mark. "Guerre anglo-mysore." Tradotto da Giovanni De Simone. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 29 nov 2022. Web. 11 dic 2024.