Guida agli Scavi di Ercolano

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Carole Raddato
da , tradotto da Aldo Copetti
pubblicato il 14 febbraio 2020
Disponibile in altre lingue: Inglese, Francese, Spagnolo
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Nella prima parte della nostra nuova rubrica di viaggio nei siti archeologici del Golfo di Napoli abbiamo condiviso alcuni consigli e suggerimenti sul come prepararsi al meglio per una visita auto-guidata di Pompei. Nella seconda parte approfondiremo l'affascinante storia della ''sorella minore'' di Pompei: la città di Ercolano. Situato ad appena 17 chilometri (10 miglia) a nord della sua più nota vicina, il sito archeologico attrae meno turisti, ma l'eccezionale stato di preservazione di questa città costiera romana e la compattezza dei suoi resti in esposizione possono offrire ai visitatori un'esperienza persino più soddisfacente di Pompei.

Ad Ercolano si trovano edifici su due piani, mobili in legno, tracce di scale e balconi in legno, ville patrizie di lusso e persino negozi di mercanti con le loro scaffalature in legno originali che sorreggono anfore. La sua distruzione e preservazione hanno reso Ercolano un luogo straordinario che senza dubbio merita la stessa fama della sua ben nota vicina.

View of Herculaneum from the Seafront towards Vesuvius
Vista di Ercolano dal lungomare verso il Vesuvio
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Un resort romano in riva al mare

Ercolano era una piccola cittadina cinta da mura situata a poca distanza dal mare, ad ovest del Monte Vesuvio. Come suggerisce il suo nome, era originariamente dedicata al dio greco Eracle, il quale, secondo la legenda narrata da Dionisio di Alicarnasso (60 a.C.), fondò la città al suo ritorno da una delle dodici fatiche. La precisa storia sulla nascita di Ercolano è poco chiara, ma il suo piano urbanistico suggerisce che possa essere collegata agli insediamenti coloniali greci nell'area di Napoli. Secondo Strabone (64 a.C. - 24 d.C. circa), la città sarebbe stata in seguito abitata dagli osci, poi dagli etruschi e dai pelagi, in fine dai sanniti nel IV secolo a.C. La città rimase parte della lega sannitica finché divenne un municipium romano nell'89 a.C. durante la Guerra Sociale.

Ercolano fu il primo dei siti vesuviani ad essere riscoperto nel 1709 quando lo scavo di un pozzo si aprì su di un teatro.

Ercolano fu quindi trasformata in una città puramente romana e prosperò come un tranquillo, solitario resort in riva al mare per facoltosi e distinti cittadini romani che vi costruirono residenze sul lungomare con vista panoramica. Diversamente da Pompei, che era una città prettamente commerciale con circa 12.000 abitanti, Ercolano aveva dimensioni relativamente modeste. La superficie complessiva racchiusa dalle mura era di approssimativamente 20 ettari (un quarto di Pompei), per una popolazione di appena 4.000 abitanti. Per quanto piccola, la città è considerevole in termini della sua evidente ricchezza. Godeva di una vita artistica più ricca rispetto a Pompei ed ospitava edifici privati più elaborati. Molte abitazioni di Ercolano erano su due o tre piani con atri e peristili, ed erano poi decorati con affreschi raffinati ed arredi costosi.

Two-storey Buildings in Herculaneum
Edifici di due piani ad Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

La Morte di Ercolano

Ercolano subì ingenti danni durante il terremoto del 62 d.C., e poco dopo, come la vicina Pompei, fu vittima dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Tuttavia, le circostanze del sotterramento delle due città furono molto differenti. Dato che il vento durante quel giorno fatale soffiava nella direzione di Pompei, portò con sé la nube di polvere, lontano da Ercolano su cui giunse solo una leggera polvere di pomice, minimizzando il danno alle infrastrutture urbane. Alla fine, tuttavia, Ercolano cedette ad una serie di spesse onde piroclastiche che colarono pesantemente lungo le pendici del Vesuvio ed estinsero tutta la vita nella città. La temperatura del materiale vulcanico era così intensa (vicina ai 450°C/840°F) che i materiali organici come gli arredi in legno, le stoffe, il cibo ed i rotoli di papiro che nel caso di Pompei erano andati distrutti o arsi, furono istantaneamente carbonizzati e riscoperti incredibilmente ben preservati. La cittadina finì sepolta sotto 20 metri (circa 50 piedi) di materiale vulcanico, molto più dei 5 metri (16 piedi) di ceneri su Pompei. Di conseguenza Ercolano è un'antica città le cui rovine sono meglio preservate di quelle di Pompei ed ha differenti storie da raccontare.

Amphorae on Wooden Racks in Herculaneum
Anfore su scaffali in legno ad Ercolano
Amphipolis (CC BY-SA)

La Riscoperta

Ercolano fu il primo dei siti vesuviani ad essere riscoperto nel 1709 quando lo scavo di un pozzò si aprì su di un teatro. Ben presto statue, colonne, iscrizioni e bronzi furono portati in superficie scavando dei tunnel attraverso la cenere indurita. Gli scavi su vasta scala iniziarono nel 1738 sotto gli auspici di Carlo di Borbone, re di Napoli, e l'11 dicembre dello stesso anno venne alla luce un'iscrizione che recita ''Theatrum Herculanensi'': la città romana di Ercolano era stata riscoperta. Successive gallerie portatono al ritrovamento di ulteriori parti della città interrata, e nella parte nord gli scavi giunsero di fronte alla sontuosa Villa dei Papiri, una delle case private più vaste e belle di tutta l'antichità. Nella villa furono rinvenuti circa 1800 rotoli assieme a 90 sculture in bronzo e marmo che possono essere osservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Scavi amatoriali furono portati avanti ad intermittenza fino al 1875, ma concentrati solo sul recupero di artefatti di valore ed antichità. Gli scavi sistematici ricominciarono nel 1927 quando delle squadre supervisionate da Amedeo Maiuri (1886-1963), uno degli archeoligi italiani di preminenza, riuscirono a dissotterrare un quarto dell'originale area della città.

Drunken Satyr from the Villa of the Papyri, Herculaneum
Satiro ubriaco dalla Villa dei Papiri, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

A partire dal 2001, il Progetto di Conservazione di Ercolano, un progetto combinato guidato dall'Istituto Packard Humanities, con la British School di Roma e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, ha lavorato per arrestare il decadimento e preservare il sito. Nonostante due terzi di Ercolano restino inesplorati, con il complesso del foro ancora sepolto, la cura continua del sito ha portato ad ulteriori scoperte archeologiche così come la riapertura del Teatro Antico e della Casa del Bicentenario. Inoltre, nuove tecniche potrebbero presto permettere la lettura di centinaia di rotoli di papiro carbonizzati.

Informazioni pratiche

Raggiungere Ercolano da Napoli o Sorrento è semplice. Il servizio di treni locale attorno al Vesuvio è la Linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento facendo fermata presso tutti i principali parchi archeologici. Esci alla stazione di Ercolano Scavi e prosegui lungo Via IV Novembre per circa 5 minuti fino all'ingresso del sito. In auto prendi l'uscita Ercolano lungo l'Autostrada A3.

Un biglietto singolo per l'ingresso agli scavi di Ercolano costa €13 ed ha validità di un giorno. Un biglietto combinato del costo di €16 include l'ingresso all'area archeologica ed una visita sotterranea al Teatro Antico di Ercolano. Tuttavia, le visite guidate del teatro sono solo disponibili di domenica alle 10:00 (in inglese), alle 11:00 (in italiano) ed alle 12:00 (in inglese); è quindi consigliabile comprare i biglietti online qui per garantirsene l'accesso. Il biglietto cumulativo permette l'ingresso al Teatro Antico ed un ingresso al Parco Archeologico di Ercolano da utilizzare entro una settimana. Quando acquisti il tuo biglietto alla biglietteria del parco prendi anche una mappa e la piccola guida tascabile del sito. Puoi anche scaricare le tue guide in formato PDF in anticipo (vedi qui).

Map of Herculaneum
Mappa di Ercolano
Elliott Brown (CC BY)

Esistono inoltre due pass: la Carta Ercolano Vesuvio (sito ufficiale) e la Carta Campania Arte (sito ufficiale). La Carta Ercolano Vesuvio è un pass di tre giorni al costo di €16 che permette ai visitatori di scoprire tutti i beni culturali e naturali di Ercolano. La Carta include un ingresso ad ognuno dei seguenti siti: Parco Archeologico di Ercolano, Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, Villa Campolieto, Gran Cono del Vesuvio.

La visita ad Ercolano

Contrariamente a Pompei è possibile visitare tutta Ercolano in poche ore. Consigliamo di trascorrere almeno 2-3 ore nel sito. C'è poi un museo (www.museomav.com), sito in Via IV Novembre, che offre una ricostruzione virtuale di Ercolano e Pompei, con una libreria e spazi espositivi. Un altro museo, conosciuto come l'Antiquarium, si trova a pochi passi dal parco archeologico ed ospita un'esposizione permanente (SplendOri: il Lusso negli Ornamenti ad Ercolano) dei gioielli ed altri oggetti preziosi ritrovati nel sito.

Ercolano è molto più facile da esplorare di Pompei grazie alle sue piccole dimensioni e la sua disposizione lineare, che include una piccola griglia di poche strade. Il sito è diviso da tre strade parallele in direzione nord-sud (Cardo III, IV, e V) formate dai segmenti superiore ed inferiore. A queste s'intersecano due strade principali in direzione est-ovest chiamate Decumano Inferiore e Decumano Massimo. Per i visitarori del sito il lungo percorso dell'ingresso che curva verso l'estremo meridionale del sito offre ottime viste sulla città romana con il Monte Vesuvio che si staglia sullo sfondo. Da qui è possibile vedere direttamente le case sulla costa ed in particolare la Casa dei Cervi, i cui proprietari avevano sviluppato giardini, terrazzi e portici per godere appieno della vista panoramica di Ercolano sul mare.

View of the Seafront of Herculaneum
Vista del lungomare di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Direttamente al di sotto delle abitazioni si trovano dodici stanze dai soffitti a volta che un tempo si aprivano sulla spiaggia. Probabilmente servivano da rimessa per le barche, ma queste stanze divennero il luogo dell'eterno riposo per centinaia di residenti di Ercolano. Fu qui che gli scheletri di circa 300 persone furono ritrovati, assieme ad alcuni dei loro oggetti di valore. Nel tentativo di scappare dalla terribile distruzione della loro città furono uccisi all'istante dall'intenso calore dell'eruzione.

The Skeletons of Herculaneum
Gli scheletri di Ercolano
Big Albert (Public Domain)

Procedendo verso destra, un nuovo ponte pedonale porta direttamente al Cardo III, una delle strade principali nord-sud. Sulla sinistra si trova la Casa d'Argo con il suo giardino porticato che si apre su di un triclinium (la sala da pranzo) ed altre stanze residenziali. A questa casa nobile si accedeva in origine dal Cardo II (non ancora dissotterrato). Procedendo lungo il Cardo III, sulla sinistra si trova la Casa dello Scheletro. Quest'abitazione modesta deve il suo nome alla scoperta di uno scheletro umano in una delle stanze nel 1831 d.C. Include un ninfeo composto da due bacini rettangolari con una parete decorata in tufo intagliato che funge da sfondo. Al di sopra del ninfeo si trova un fregio decorativo composto da sette pannelli, dei quali restano solo tre originali.

Cardo III at Herculaneum
Cardo III di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

All'angolo nord-occidentale del Cardo III Superiore si trova il cosiddetto Collegio degli Augustali i cui interni erano riccamente decorati con pitture murarie di famose figure mitologiche. L'edificio è stato spesso associato alla presenza del culto imperiale ad Ercolano, ma potrebbe anche essere stato semplicemente un luogo di ritrovo per il consiglio cittadino, la Curia locale o per il Senato. L'interno è composto da una grande stanza con una piccola nicchia (sacellum) interamente decorata con affreschi del 'quarto stile'. Sul muro di sinistra si trova dipinto Ercole accanto a Giunone e Minerva, mentre l'altro mostra Ercole ed Acheloo, il dio di tutte le acque e dei fiumi del mondo, durante il rapimento di Deianira. Un'iscrizione in marmo ora situata sul muro documenta che due fratelli, Aulus Lucius Proculus ed Aulus Lucius Iulianus, tennero una cena per i decuriones ed gli augustales in occasione della dedica di una statua o di un altare al divo Augusto.

The so-called College of the Augustales in Herculaneum
Il cosiddetto Collegio degli Augustali di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Il decumanus maximus (Decumano Massimo) si trova immediatamente a destra del cosiddetto Collegio degli Augustali. La principale strada est-ovest era fiancheggiata da negozi, incluso uno dal nome Ad Cucumas. Cerca il dipinto murario che pubblicizza le bevande che vi si vendevano: mostra quattro brocche di vino di differenti colori, ognuna etichettata con un diverso prezzo in base al peso.

Wine Advertisement, Herculaneum
Insegna del vino, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

I visitatori fortunati avranno poi la possibilità di entrare nella Casa del Bicentenario che è rimasta chiusa al pubblico per restauro e riparazioni dal 1983 d.C. La proprietà da 600 metri quadri è probabilmente la casa nobile più bella finora rinvenuta ad Ercolano, con mosaici mozzafiato e pitture murarie di scene mitologiche di inestimabile valore. Situata sul decumanus maximus tra i negozi, quest'abitazione su tre piani apparteneva a Gaius Petronius Stephanus e sua moglie Calatonia Themis.

Tornando indietro al negozio Ad Cucumas, la successiva strada sulla sinistra porta i visitatori al Cardo IV su cui si trovano molte delle case più visitate. La prima di esse è la Casa del Salone Nero, una delle abitazioni più lussuose di Ercolano. Ha un ingresso monumentale che ancora conserva i resti carbonizzati della cornice e dell'architrave. Segue la successione vestibolo, atrio, tablinum, peristilio. Alcune delle sue stanze sono dipinte secondo un sofisticato 'quarto stile' che consiste in pannelli neri centrali con motivi architettonici.

House of the Black Hall, Herculaneum
Casa del Salone Nero, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Sull'altro lato del Cardo IV Superiore si trova la Casa del Bel Cortile con il suo giardino interno e la scalinata verso il piano superiore. L'adiacente Casa di Nettuno ed Anfitrite attira l'attenzione dei visitatori grazie alla sfarzosa decorazione del suo triclinium estivo (l'area da pranzo all'aperto) da cui deriva il nome attuale dell'abitazione. Ornamento della parete est della stanza, si tratta di un mosaico del dio Nettuno e di sua moglie, la nereide Anfitrite. Il triclinio include un ninfeo ricoperto da un mosaico in pasta di vetro e conchiglie.

House of the Beautiful Courtyard, Herculaneum
Casa del Bel Giardino, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Neptune & Amphitrite Mosaic, Herculaneum
Mosaico di Nettuno & Anfitrite, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

All'angolo estremo del Cardo IV Superiore si trova la Casa Sannitica, una delle abitazioni più antiche in città, datata II secolo a.C. Alcuni dei suoi affreschi originali appartengono al 'primo stile', con imitazioni del marmo policromo. Qui i visitatori non possono non alzare gli occhi verso la straordinaria galleria con colonne ioniche e recinzioni a traliccio realizzate in stucco su tre lati.

The Samnite House in Herculaneum
La Casa sannitica, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Sul lato opposto si trovano le Terme Centrali che occupano l'intera larghezza dell'isolato tra il Cardo III ed il Cardo IV. Furono realizzate agli inizi del I secolo d.C. e divise in due impianti separati: quello maschile (più ampio) e quello femminile, ognuno con la sua sequenza di spogliatoi (apodyterium), camera tiepida (tepidarium) e camera calda (calidarium). Le terme erano decorate con affreschi del 'quarto stile', avevano raffinati soffitti stuccati mentre i pavimenti erano realizzati con eleganti mosaici a tema marino.

The Central Baths at Herculaneum
Le Terme Centrali di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Poco più a valle sul Cardo IV Inferiore si trova la Casa del Tramezzo di Legno, nota per il suo meravigliosamente preservato tramezzo in legno, a separazione dell'atrio dal tablinum (stanza dei ricevimenti). L'adiacente Casa di Trellis è stata restaurata per mettere in luce la sua facciata con cornici in legno e balconi costituiti da pannelli in legno verticali ed orizzontali riempiti di cemento e pietrisco. La tecnica era chiamata opus craticium, economica e considerata non molto stabile nonché facilmente infiammabile. L'abitazione contiene mobili carbonizzati perfettamente preservati, tra cui letti e credenze.

The Atrium of the House of the Wooden Screen, Herculaneum
L'atrio della Casa del Tramezzo di Legno, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

The Trellis House in Herculaneum
La Casa di Trellis ad Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Vicino all'estremo del Cardo IV si trova la Casa dell'Atrio a Mosaico con il suo squisito mosaico geometrico bianco e nero che decora l'intero pavimento dell'atrio. Sfortunatamente, la casa è attualmente chiusa, ma l'atrio è visibile dalla strada.

L'estremo orientale del sito è quasi interamente occupato dalla Palaestra parzialmente dissotterrata, uno spazioso ginnasio ed area per gli esercizi fisici il cui ingresso è sul Cardo V attraverso un ampio vestibolo. Costruito durante il periodo augusteo (27 a.C. - 14 d.C.), questo enorme complesso edilizio era circondato da un portico di colonne corinzie scanalate su tre lati ed un criptoportico sul versante nord a supporto del terrazzo soprastante. Diversi negozi, costruiti attorno all'edificio monumentale, sopperivano alle necessità del pubblico che frequentava la Palaestra, tra cui una pasticceria (pistrinum). Procedendo la discesa verso il Cardo V Inferiore, all'incrocio con il Decumano Inferiore si trovano i resti di un thermopolium (tavola calda) che vendeva cibo e bevande.

The Palaestra in Herculaneum
La Palaestra di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

A Thermopolium in Herculaneum
Un Thermopolium di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Ancora più a valle, vicino al lungomare, si trova un'imponente casa nobile. Costruita intorno ad una corte centrale, la Casa dei Cervi, con i suoi due piani ospita meravigliosi dipinti del 'quarto stile' di nature morte e vari paesaggi architettonici. La terrazza-giardino che domina la magnifica vista sul Golfo di Napoli ha copie di due gruppi scultorei di cervi attaccati da cani, i cui originali furono rinvenuti del giardino. Gli archeologi credono che il ricco mercante Q. Granius Verus fosse il proprietario della casa in quanto fu trovato il suo monogramma su di una pagnotta dissotterrata nella casa e sorprendentemente preservata dalle ceneri vulcaniche.

The House of the Deer in Herculaneum
La Casa dei Cervi di Ercolano
Heleen Kwant (CC BY-NC)

Still Life Fresco from the House of the Deer in Herculaneum
Affresco di natura morta dalla Casa dei Cervi di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Sull'altro lato della stessa strada si trova la Casa del Rilievo di Telefo, una delle case più grandi di Ercolano che si estende per circa 1.800 metri quadri. Il suo atrio è realizzato nel 'terzo stile' con pannelli gialli ed è pieno di copie di dichi di marmo chiamati oscilla, sospesi tra le colonne.

The House of the Relief of Telephus in Herculaneum
La Casa del Rilievo di Telefio ad Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Situato appena a sud della Casa del Rilievo di Telefo si trova il Distretto Suburbano, l'antica area sulla costa. Si raggiunge attraverso Porta Marina all'estremità meridionale del Cardo V e vi si accede per mezzo di una stretta rampa. La caratteristica principale del Distretto Suburbano è la Terrazza Marco Nonio Balbo, la figura più prominente della città durante il periodo augusteo. Qui fu eretto un altare funebre, nel punto in cui il suo corpo fu cremato. Una statua corazzata di Balbo fu posta sulla base in marmo dietro l'altare dal suo liberto Marco Nonio Volusiano. Nativo di Nuceria, Balbo fu praetor (magistrato) e governatore delle province di Creta e Cirenaica sotto Augusto. Nel corso della sua vita arricchì la città con monumenti civici e strutture pubbliche. La sua generosità per Ercolano resta preservata nelle iscrizioni, ed almeno dieci statue furono erette in suo onore.

Funerary Altar and Statue of Marcus Nonius Balbus in Herculaneum
Altare funebre e statua di Marco Nonio Balbo ad Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

View of the Suburban District of Herculaneum
Vista del Distretto Suburbano di Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Ad est della terrazza si estendono le Terme Suburbane, uno dei complessi termali romani meglio preservati al mondo, con pavimenti in mosaico e marmo, pareti stuccate, soffitti decorati e statue. Sfortunatamente, l'edificio è accessibile di rado ai visitatori. Ad ovest della terrazza si trova l'Area Sacra che include due nicchie, la prima dedicata a Venere, la seconda ai tre dei Vulcano, Nettuno, Mercurio ed alla dea Minerva come evidenziato dai rilievi.

Vulcan, Neptune, Mercury and Minerva, Herculaneum
Vulcano, Nettuno, Mercurio e Minerva, Ercolano
Carole Raddato (CC BY-NC-SA)

Non perdere l'occasione di visitare il Teatro Antico di Ercolano, situato fuori dal parco archeologico lungo Corso Resina. Il monumento è ancora oggi accessibile attraverso una serie di gallerie scavate in epoca borbonica, che scendono per 20 metri nel materiale vulcanico. Due scalinate conducono ad un corridoio le cui pareti sono coperte di graffiti lasciati nei secoli dai visitatori. Il teatro fu costruito in pietra durante il periodo Augusteo e poteva ospitare fino a 2.500 spettatori. Era decorato con molti tipi di marmo, grandi statue bronzee e statue equestri che sono oggi al Museo Archeologico di Napoli. Il teatro sotterraneo di Ercolano è aperto ogni domenica mattina con tre visite guidate per gruppi di 10 persone.

Entrance to the Underground Theatre of Herculaneum
Ingresso al Teatro sotterrato di Ercolano
Dommaria (CC BY-NC-SA)

Prima di visitare Ercolano dovresti guardare l'eccellente documentario BBC The Other Pompeii: Life and Death in Herculaneum condotto dal Prof. Andrew Wallace-Hadrill, il quale è stato a capo del Progetto di Conservazione di Ercolano. Anche il libro di Wallace-Hadrill pubblicato nel 2011 Herculaneum: Past and Future offre un nuovo quadro d'insieme della storia urbana e dello sviluppo di Ercolano.

Info traduttore

Aldo Copetti
Studente di ingegneria edile-architettura presso l'Università di Napoli Federico II, in Italia. Appassionato di storia, cultura ed arte in tutte le loro forme.

Info autore

Carole Raddato
Carole contribuisce al popolare blog fotografico di Ancient History Seguendo Adriano, per cui viaggia in giro per il mondo sulle orme dell'Imperatore Adriano

Cita questo lavoro

Stile APA

Raddato, C. (2020, febbraio 14). Guida agli Scavi di Ercolano [A Visitor's Guide to Herculaneum]. (A. Copetti, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1494/guida-agli-scavi-di-ercolano/

Stile CHICAGO

Raddato, Carole. "Guida agli Scavi di Ercolano." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. Modificato il febbraio 14, 2020. https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1494/guida-agli-scavi-di-ercolano/.

Stile MLA

Raddato, Carole. "Guida agli Scavi di Ercolano." Tradotto da Aldo Copetti. World History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 14 feb 2020. Web. 31 ott 2024.